La Roma batte l’Helsinki, ma pecca ancora di cattiveria sotto porta
INSIDEROMA.COM – FEDERICO FALVO – La Roma vista ieri sera contro l’HJK Helsinki è stata una squadra dalle due facce. Leziosa e sprecona nel primo tempo, determinata e cinica nella ripresa.
POCO CINICI – Una Roma che avrebbe potuto chiudere il match molto prima, contro avversari determinati ma tecnicamente non perfetti. Oltre agli errori in fase di controllo e disimpegno, l’Helsinki è stato anche sfortunato quando al 15′ rimane in dieci uomini per l’espulsione del capitano Tenho. Nasce tutto da un errore di Lingman che sbaglia la misura del passaggio e serve Belotti, il numero 11 giallorosso punta Tenho e lo dribbla, con il difensore finlandese che non può fare altro che fermarlo con un fallo. Dapprima Petrescu, l’arbitro del match, ammonisce il capitano dell’Helsinki; ma successivamente, dopo aver rivisto l’azione al VAR, opta per il cartellino rosso facendo valere la regola del fallo da ultimo uomo.
La Roma, per sfruttare il vantaggio dell’uomo in più, cambia modulo passando dal 3-4-2-1 al -4-2-3-1. Vina e Karsdorp scalano sulla linea difensiva come terzini puri, mentre Spinazzola si sposta sulla sinistra in fase offensiva con Pellegrini centrale e Zaniolo a destra. Una mossa che da maggiore forza offensiva alla Roma, che però deve cercare spazi in una linea difensiva finlandese totalmente serrata. Il tecnico Koskela preferisce chiudersi con cinque uomini davanti il portiere Hazard e i rimanenti quattro a dar fastidio ai giallorossi, per impedirgli di pensare ad una giocata ed essere pronti a ripartire in contropiede. Ed è proprio da un contropiede che gli ospiti si rendono pericolosi con il difensore Hoskonen, rimasto davanti dopo una punizione. Il finlandese è abile a colpire di testa dopo un cross partito dalla snistra, ma non trova lo specchio della porta lambendo il palo.
La Roma ci prova in tutti i modi a far breccia, ma i troppi colpi di tacco e leziosismi fanno solo scena muta davanti al risultato bloccato ancora sullo 0-0. In più, quando si riesce ad arrivare al tiro, si devono fare i conti con un perfetto Hazard; abile a sventare ogni minaccia e tenere i suoi ancora in partita. La miglior occasione arriva sulla testa di Belotti, che in tuffo manca di un millimetro il bersaglio.
TRAZIONE ANTERIORE – Nella ripresa Mourinho cambia, inserendo Smalling per l’ammonito Ibanez e Dybala per Vina. Una mossa che permette a Spinazzola di tornare nella sua posizione naturale e libera Dybala davanti. Stesso modulo, 4-2-3-1, ma con un’arma in più nel trio che opera alle spalle di Belotti. Un’arma che si rivela immediatamente letale. Infatti Dybala ci mette un minuto dal suo ingresso per toccare il suo primo pallone e fare breccia nel muro finlandese. Un mancino a incrociare, su assist di Pellegrini, su cui Hazard questa volta non può nulla. Un gol che da coraggio alla Roma, che in due minuti raddoppia con il capitano Pellegrini, che di petto mette dentro un cross di Zaniolo deviato. 2-0 e Roma che ci mette pochissimo per stabilire la propria supremazia. Ma gran parte del merito del secondo gol va a Zaniolo, che partendo dalla sinistra supera il diretto marcatore e mette in mezzo per i compagni. Un gesto da grande giocatore e da altruista che ripeterà pochi minuti più tardi quando mette nuovamente in area un pallone, questa volta per Belotti che con un facile tap-in trova il 3-0 ed il suo primo gol in giallorosso.
Una rete che chiude virtualmente il match e porta la Roma a tirare i remi in barca nel tentativo di risparmiare qualche energia per l’impegnativa sfida di domenica contro l’Atalanta.
Risultato tondo e primo successo in Europa League per la Roma, che insegue il Betis Siviglia (punteggio pieno) e si prepara ad affrontarlo nei prossimi due match europei, dove ci si giocherà con molta probabilità il primo posto nel girone.