La Roma inizia bene. Bologna battuto 1-0 nel segno della costanza e della dinamicità
INSIDEROMA.COM – FEDERICO FALVO – Sabato sera la città eterna, sopita per il periodo estivo e le ferie, si è rianimata. Il popolo giallorosso si è riversato nelle strade per il primo appuntamento stagionale allo Stadio Olimpico. Tanti i sorrisi, gli abbracci, i saluti dopo le vacanze ma soprattutto la curiosità di vedere in campo la prima Roma di Gasperini. L’avversario, il Bologna, non era di certo dei più facili: una squadra già rodata, di base la stessa della scorsa stagione e con un piano di gioco ben preciso. Una sfida insidiosa che però la Roma è riuscita a vincere grazie alla costanza ed alla dinamicità.
LA PARTITA – Si inizia subito forte, con la Roma che vuole prendere il controllo del campo ed inizia il pressing duro. Tre minuti sul cronometro, due falli non cattivi ma che suonano quasi come un avvertimento: “non ci risparmieremo“. Ed infatti la Roma spinge forte e dopo 12′ calcia per la prima volta verso la porta rossoblu con Ferguson, ma Skorupski para. Cinque minuti più tardi lo stadio suda freddo, quando Orsolini segna su assist di Immobile, ma è tutto vano a causa del fuorigioco. Un campanello d’allarme che sprona la Roma a fare di più e sfiora il vantaggio con Cristante, ma il suo colpo di testa termina sul palo.
Un altro legno lo colpirà il Bologna nel secondo tempo, con Castro che prova un destro potente e teso che impatta sulla traversa. Anche questa volta, come in occasione del gol annullato, la Roma reagisce subito e colpisce. Al 53′ Cristante lancia Wesley che controlla la sfera ed entra in area, Lykogiannis chiude ma su Lucumì che involontariamente sistema la palla per l’esterno brasiliano che di destro sporco batte Skorupski. 1-0 per la Roma, che dieci minuti più tardi spreca clamorosamente il raddoppio con Koné che riceve da Ferguson all’altezza del dischetto e calcia a lato un pallone che sembrava già dentro al momento dello stop. Nei minuti finali il subentrante Dybala prova a mettere la ciliegina sulla torta, ma il portiere rossoblu (ex Roma) gli nega la gioia.
IL CAMPO – La prima Roma di Gasperini scende in campo con un 3-4-2-1, molto fisico al centro e di gamba sugli esterni con Angelino e Wesley. Anche Soulé ed El Shaarawy, che agiscono alle spalle di Ferguson, partono più larghi per poi convergere. Un po’ sotto tono El Shaarawy, che in più di un’occasione ha frenato la corsa per rientrare sul destro piuttosto che continuarla e provare un cross verso l’area con il sinistro. Magari era una chiara indicazione di Gasperini, ma ogni tanto osare può portare alla giocata decisiva. Nella ripresa, gli ingressi di El Aynaoui, Dybala e Dovbyk portano la squadra a compattarsi, passando ad un 4-4-2.
Il fattore che è saltato subito all’occhio è stato l’approccio della squadra. Pressing costante, uno contro uno a tutto campo sia in fase difensiva che offensiva e tanta corsa. Anche i singoli movimenti, magari non ancora precisissimi, hanno fatto intravedere un’idea ben precisa di gioco; con scalate e sovrapposizioni volte a dare pochi punti di riferimento e liberare gli attaccanti. Una nota molto piacevole, in contrapposizione con le passate stagioni, è stato il non vedere più il passaggio indietro come scelta principale ma solo quando estremamente necessario. Finalmente si è visto giocare la palla con più costanza sul compagno più avanzato piuttosto che andare sul sicuro appoggiando sul compagno più libero anche se posizionato dietro. Il pressing è stato quasi perfetto, con gli avversari presi alti ed in fase difensiva non ci si risparmiava mai: contrasti duri ma puliti.
Si è vista una Roma dura, elegante, pratica e dinamica. Una Roma che ha mantenuto la stessa intensità per quasi tutto il match dando un’ottima idea di costanza.
I SINGOLI – Le note di merito della partita vanno a tutta la squadra perchè, chi più e chi meno, hanno contribuito tutti al risultato finale. Koné è stato il migliore in campo: era ovunque, recuperava palla, dettava linee di passaggio e si buttava in avanti per sostenere l’attacco. Senza l’errore sotto porta, davvero difficile da digerire, avrebbe vinto sicuramente il premio di uomo partita. Invece il premio di “Man Of The Match” è andato al brasiliano Wesley: gol all’esordio, buoni anticipi difensivi a chiudere le linee di passaggio avversario e tanta voglia di far vedere il suo valore. A volte la troppa foga lo porta a sbagliare controllo o allungarsi troppo la palla, ma il gol ha fatto chiudere un occhio sui piccoli “difetti“. Nota di merito per Hermoso, che dal rientro dalla Germania sembrava destinato alla cessione ed invece ha giocato titolare. Lo spagnolo si è messo ampiamente a disposizione, giocando a destra e quindi sul piede debole ma senza far notare questa differenza. Chiusure dure, tanto lavoro d’esperienza e spiragli di un ritorno ai fasti dell’Atletico Madrid. Una bella sorpresa che speriamo possa diventare sempre più una conferma.
Esattamente come speriamo che la Roma possa riconfermarsi anche nella seconda giornata contro il Pisa, per arrivare alla sosta con il bottino pieno e poi rifiatare in vista della ripresa. Perchè è vero che il campionato è ricominciato e si fa sul serio, ma il vero “tour de force” sarà da metà settembre; quando alla Serie A si aggiungeranno anche le notti europee e le forze andranno dosate su più fronti.