La Roma perde, ma solo sul tabellone. Vince l’Inter, ma tremando
INSIDEROMA.COM – FEDERICO FALVO – Ieri sera la Roma ci ha provato, veramente. Il popolo giallorosso ci ha sperato, ci ha creduto, ma alla fine è arrivata la sconfitta. Zero punti, ma una prova che lascia ben sperare per il futuro e per la corsa al quarto posto.
SUPREMAZIA – Nei primi minuti di gioco la Roma sembrava irriconoscibile. Una squadra aggressiva, propositiva, desiderosa di avere la meglio sugli avversari fin da subito. Una Roma non timorosa come poteva sembrare in passato, ma orgogliosa e decisa a dimostrare tutto il suo valore.
Poi si va sotto, in maniera quasi inaspettata con un colpo di testa di Acerbi che supera Rui Patricio. Un gol viziato da un presunto fuorigioco di Thuram, che lo stesso De Rossi valuterà come inesistente sappur spesso annullato in questo calcio “moderno“. Da sottolineare il brutto gesto di Acerbi, che rivolge al popolo giallorosso un saluto poco cordiale, forse frutto dei suoi trascorsi sull’altra sponda del Tevere.
Un piccolo inciampo per la Roma, che trova immediatamente il pareggio con un schema perfetto da calcio di punizione. Bravo Pellegrini a calciare forte e tagliato dentro l’area di rigore dove Mancini incorna mettendo la sfera alle spalle di Sommer. 1-1, palla al centro e la Roma ritorna a crederci ed attacca. Sul finire di primo tempo i giallorossi raddoppiano con El Shaarawy che di sinistro trova un colpo da biliardo e porta davanti la Roma dopo un’azione in ripartenza in superiorità numerica. Ottima prova dei giallorossi, come ammette anche Bastoni ai microfoni dei media: “Primo tempo inguardabile. Ci hanno mangiato“.
RITORNO ALLA REALTA’ – Nella ripresa, però, il sogno dei giallorossi viene infranto da Thuram; abile a farsi trovare in area per insaccare sul primo palo. La Roma cala d’intensità e l’Inter ne approfitta trovando un gol quasi in fotocopia rispetto al precedente. Questa volta l’azione si svolge sulla sinistra con Angelino che per anticipare Thuram insacca nella propria porta. Due azioni in cui l’Inter ha sfruttato le fasce con tutto il suo potenziale, mettendo in difficoltà la Roma dove era più debole. I giallorossi però ci provano e avrebbero potuto pareggiare con Lukaku, che in un uno contro uno con Sommer si fa ipnotizzare dal portiere svizzero. Un ottimo tempismo in uscita per Sommer, male Lukaku che li avrebbe potuto provare un colpo sotto o aprire il piatto sinistro piuttosto che osare e smarcare l’estremo difensore.
Nel finale saltano gli schemi e l’Inter trova anche il quarto gol con Bastoni.
BELLE SPERANZE – Nonostante la sconfitta, con un passivo ingiusto per quello che si è visto in campo, la prova della Roma è da lodare.
Ieri sera si è vista una squadra mai rinunciataria, decisa a vendere cara la pelle e vogliosa di fare il colpaccio. Purtroppo il campo ha dato un esito diverso dal punto di vista del risultato, ma la Roma ne è uscita vittoriosa per gioco dimostrato ed idee. Si è vista una Roma dinamica, con corsa e mentalità. Una Roma totalmente diversa da quella che eravamo abituati a vedere ultimamente. Una Roma che, se così si dovesse continuare, ha tutte le carte in regola per lottare per la Champions League e per poterla anche raggiungere. La scelta, a metà del secondo tempo, del 4-2-3-1 è la dimostrazione di come le influenze di Spalletti si facciano sentire sul mister De Rossi. Un modulo che in futuro sarà sicuramente riproposto con la possibilità di vedere in campo sia Dybala che Baldanzi ad agire insieme dietro la punta.
Una sensazione, quella di vedere la Roma in crescita, che si fortifica dopo aver sentito le parole di De Rossi a fine partita: “Se vogliamo competere a questi livelli dobbiamo diventare perfetti, analizzando la sconfitta e capire il perché. Se siamo contenti nonostante la sconfitta si parla di mediocrità e noi non possiamo permettercelo”.
Non mancano ancora gli errori individuali ed i cali di concentrazione, ma fanno parte di quegli aspetti su cui si può lavorare e migliorare. Ma non è il momento di puntare il dito contro nessuno, citando nuovamente De Rossi: “Le partite si vincono e perdono tutti quanti insieme“.
Dunque è il momenti di lavorare tutti uniti e decisi a migliorare sempre di più per ottenere gli obiettivi prefissati ad inizio stagione.
a cura di Federico Falvo