Siamo stati brutti, a tratti bruttissimi con i soliti approcci nostri, quelli dove rimaniamo dentro gli spogliatoi anche durante il fischio dell’arbitro.
Abbiamo attraversato una tempesta anche ad agosto, un primo tempo da “cambio immediato” per tutti i giocatori presenti sul terreno di gioco.
Abbiamo preso il solito gol regalato, ne stavamo regalando degli altri ed è stato un miracolo finire sotto di un gol la prima frazione ma ecco che poi è entrato in scena il “cambiamento”.
Nell’intervallo è intervenuto Mourinho con tutto il suo immenso carisma e la sua conoscenza di più di 20 anni di battaglie.
Ha rivoltato tatticamente la partita, ha deciso di puntare su Zalewski ed El Shaarawy e in un attimo abbiamo ripreso in mano tutto.
Il pari di Abraham è nato da una giocata geniale di Dybala, quello che secondo tanti non era un campione. Tanto per fare un paragone Shomurodov quella palla dentro l’area in quel modo lì non ce la metterà mai in 20 anni di carriera. Esistono le categorie.
Ha ragione Allegri. Lo avrà pensato in panchina dopo quella giocata.
Avrà maledetto Dybala. O forse la dirigenza Juve.
Il pari è stato un gol di classe.
La mucchia dopo sarebbe stato un gol di culo.
Non è andata bene. Pazienza. Era troppo, per ora.
Ci teniamo stretto questo pareggio con quella “svirgolata” di Dybala come dicono quelli che lo considerano un giocatore normale.
Paulo lasciali parlare ma smentiscili.
Altre 35 “svirgolate” di queste e s’abbracciamo. Dove? Ora è presto per dirlo.
Avanti col Monza intanto. È quello il prossimo step che conta.