Proietti: “La situazione della Roma è a dir poco tragica. I giocatori buoni ci sono ma la squadra non gira”
Gigi Proietti, noto attore e tifoso della Roma, è stato intervistato dal portale firenzeviola.it per parlare della sfida tra i giallorossi e i gigliati in programma mercoledì sera. Ecco le sue dichiarazioni:
Signor Proietti, che aria si respira in questi giorni in casa Roma?
“La situazione è a dir poco tragica. Siamo tuti quanti un po’ addolorati. Gli ultimi risultati della Roma hanno fatto scendere ogni minimo entusiasmo dei tifosi. Non c’è più la passione e il fervore di inizio stagione. Qualsiasi mio amico romanista che incontro per strada mi guarda in modo sconfortato e appena parliamo di Roma, insieme, sbuffiamo. Io, ormai, spengo sempre la televisione prima che finisca la partita. Non mi ricordo neanche l’ultima volta che ho vista una sfida della Roma fino al triplice fischio. Pensavo che con Ranieri la situazione migliorasse un po’ ma invece è solo andata peggiorando. Come sempre i giocatori buoni ci sono ma la squadra non gira”.
Quindi che partita si aspetta mercoledì?
“Sicuramente spero una migliore rispetto a quella di Coppa Italia (ride, ndr). Se si dovesse ripetere una gara come il 7-1 sarebbe la fine. Ormai noi tifosi abbiamo paura di tutte le squadre. Dalla Fiorentina al Chievo Verona. Non sarà facile per noi perché i viola sono giovani e e hanno un bel calcio. Mi è sempre piaciuta come squadra. Ai tempi di Montella ne ero innamorato. Io sono un po’ montelliano“.
Si parla di Di Francesco come prossimo allenatore della Fiorentina. Che ne pensa del mister, ormai, ex Roma?
“Eusebio è un ottimo allenatore, come anche Ranieri. È sempre stato sottovalutato, con noi ha raggiunto una semifinale di Champions League e sfiorato un quarto di finale. Non so perché se ne sia andato, non sono un tifoso che indaga molto ma qualcosa all’interno della società c’è stato sicuramente. A Firenze potrebbe fare benissimo perché lui deve avere le mani libere e lavorare con i giovani. A Sassuolo fece benissimo e, secondo me, a Firenze può ripetersi“.