Sampdoria, Stankovic: “Nulla da dire, il rigore c’è. Ci manca tranquillità”
Dejan Stankovic, allenatore della Sampdoria, dopo la sconfitta interna con la Roma è intervenuto al microfono di Dazn: “Io non posso dire niente ai ragazzi. Mi dispiace per loro e per il pubblico, che è stato fantastico. La sconfitta brucia, ma siamo stati all’altezza della situazione. Abbiamo resistito alla Roma che è una squadra molto forte fisicamente e tecnicamente, veloce. Il rigore per loro è stato perfetto per il loro modo di giocare, con la difesa a tre molto robusta e forte, senza la necessità di sbilanciarsi. Noi ci abbiamo provato, ma abbiamo fatto qualche errore di troppo. Serviva avere più tranquillità, ma ci arriverà. Con questo atteggiamento continuiamo a lottare”.
Perché le cose in attacco non funzionano?
“Abbiamo trovato una difesa fortissima e siamo stati poco lucidi nel cercare l’ultimo passaggio, eravamo molto nervosi con la palla negli ultimi venti metri. E’ vero, non siamo stati molto pericolosi, ma la Roma devi anche contenerla e ti fa correre tanto. Questa è la formula giusta: sacrificio e crederci di più negli ultimi 20-25 metri, così la vittoria arriverà”.
Era molto arrabbiata sul rigore.
“Non l’ho visto, ma c’è il VAR. Non ho visto il tocco di mano dalla panchina”. Poi Stankovic rivede l’episodio al rallentatore: “Sì, l’ha toccata. Ma correva, non so cosa puoi fare con le mani quando corri, ma ci sono le regole e devono essere rispettate”.
Un messaggio a questo pubblico? La classifica è molto brutta.
“Noi siamo pronti a fare di più per salvarci. Usciremo da questa situazione, con un pubblico come questo sicuro non abbiamo paura. Ci manca solo tranquillità. Non è facile, ma neanche impossibile”.
Mourinho ha detto che la Samp si salverà sicuro, ha fatto i complimenti a lei per questa partita.
“Se lo dice lui… Grazie. Ma noi conosciamo le nostre forze e le nostre debolezze, cercheremo di eliminare le nostre debolezze per essere più forti”.
Una cosa che le piacerebbe rubare a Mourinho?
“Ho già parlato tantissimo dei miei maestri e non voglio ripetermi. In bocca al lupo a José e si va ognuno per la propria strada”.