INSIDEROMA.COM – MASSIMO PAPITTO – Faccio due tre nomi di calciatori della Roma a caso tra quelli più deludenti nella trasferta persa contro la Spal:Olsen, Karsdorp, Nzonzi, Kluivert, Cristante, Marcano e Schick. I primi che mi vengono in mente se ricordo il nefasto pomeriggio deludente di Ferrara e poi di colpo come una cozza allo scoglio mi aggrappo alle parole di fine partita del mister Claudio Ranieri che incalzato dai giornalisti e opinionisti di Sky ha usato queste chiare parole: “Se qui non ci si qualificherà alla Champions League del prossimo anno si cambierà aria in parecchi, glielo detto ai ragazzi”. Ecco allora che è qui che il tifoso della Roma, stufo ed esausto nel guardare questa stagione protrarsi cosi in modo scadente e avvilente, si domanda: ma sicuri che non sia proprio un male vedere l’ennesima rivoluzione tecnica nella prossima estate con la conseguente partenza sul mercato dei giocatori già citati e di alcuni di quelli rimasti fuori durante la sconfitta pesante contro la Spal tipo Pastore? Dal mio punto di vista ci eravamo illusi che l’arrivo di Ranieri fosse la classica panacea di tutti i mali stagionali della Roma ma tolta la partita vinta in sofferenza (tanta!) contro l’Empoli si è tornati subito alla triste realtà e al ricorrente motivetto di tutto l’anno e cioè l’ennesima sconfitta contro una squadra che lotta per la salvezza. La Spal se avesse giocato sempre contro la Roma sarebbe già salva per distacco visti i sei punti accumulati in due confronti con i giallorossi. Un disastro tecnico senza precedenti che, per quanto mi riguarda, ha un nome e cognome ben riconoscibile: il direttore sportivo Monchi. Un ds arrivato a Roma con la fama del miglior direttore sportivo al mondo e scappato a gambe levate a metà della sua seconda stagione operativa dopo aver constatato con mano il fallimento del suo operato. Ricordo ancora adesso le parole durante il suo insediamento a Roma…“Qui non c’è il cartello si vende, ma qui c’è il cartello si vince” e ripensando adesso a queste parole sale una rabbia e una tristezza cronica che difficilmente se ne andrà in queste ultime dieci partite che restano con la Roma costretta a tentare un’impresa sportiva (perché di questo purtroppo si tratta) per entrare in Champions League viste le condizioni fisiche e mentali in cui è. Due settimane fa ha pagato per tutti Di Francesco e sembrava essere arrivata “la rinascita”. Tante persone erano felici di essersi tolto un peso, per essersi sbarazzati per certi versi del vero responsabile tecnico di questo fallimento. Poi di colpo però è arrivata puntuale la vergognosa trasferta di Ferrara contro la Spal per riabilitare in parte il vecchio mister e per potergli concedere almeno l’onore di non essere stato l’unico a fallire in questa disgraziata annata. Altri (Monchi) erano già in direzione Siviglia per un ritorno in grande stile, da trionfatore, da vincente. Peccato però che a Roma non si è mai visto niente di tutto questo.