Stadio della Roma, Papalia: “Penso che la Roma possa rilevare i terreni direttamente e chiudere l’operazione stadio”
Gaetano Papalia, Amministratore Delegato della Sais (società ex proprietaria dei terreni di Tor di Valle) ha parlato del futuro Stadio della Roma ai microfoni di Centro Suono Sport:
La Sais è ancora proprietaria dell’ippodromo di Tor di Valle?
“C’è una clausola nel contratto che prevede che, se il pagamento non fosse arrivato entro un determinato tempo, ci sarebbe stata la risoluzione del contratto. Il periodo di morosità è stato superato di almeno tre volte, quindi non credo ci sia possibilità per Eurnova di entrare in possesso dei terreni. Ma di questo si occuperà il tribunale civile“.
Manca ancora il saldo come ci aveva detto oltre un anno fa?
“Sì, la cifra resta quella. Noi cerchiamo solo di impedire che il terreno ora venga acquistato con quattro soldi“.
Ha avuto contatti con emissari di Vitek?
“No, ho sentito degli emissari all’inizio quando si cominciò a parlare di lui, poi più nulla, anche perché il mio contratto era in essere con Eurnova, non con Vitek. Con lui io non c’entro“.
Che idea si è fatto sulla vicenda Vitek?
“Mah, non lo so. Io penso che la Roma possa, con il curatore di Tor Di Valle, rilevare i terreni direttamente evitando un passaggio e quindi risparmiando dei soldi“.
Perché non è stato fatto prima?
“Non lo so, magari dipende dagli accordi che erano stati fatti prima, questo non lo possiamo sapere. Una cosa è certa: se la Roma fa un’operazione direttamente con il fallimento Sais, assicurandosi in tutto e per tutto, per la Roma è un risparmio. Dico assicurandosi in tutto e per tutto perché, come sapete, il terreno può essere soggetto a revocatoria entro i due anni“.
Qualcuno vede in lei un possibile interlocutore per lo stadio?
“Nel momento in cui la procedura Sais va a buon fine, sì. È altrettanto evidente che se quell’interlocutore si chiama Roma, non c’è da parte nostra nessuna voglia di speculare: basta onorare il vecchio contratto. Non metteremo i bastoni tra le ruote, assolutamente. Oggi si possono determinare le condizioni affinché la Roma possa, attraverso un percorso diretto e più lineare, chiudere finalmente questa operazione stadio“.
Se il Tribunale Civile di Roma si esprimesse in vostro favore, verrebbe revocata la vendita dei terreni a Eurnova? E se così fosse, siccome tutte le procedure sono state fatte da Eurnova bisognerà ricominciare da capo?
“Sulla prima domanda, certo: verrebbe risolto il contratto, per cui il terreno tornerebbe di nostra proprietà. Sulla seconda non penso, credo basti che la Roma si prenda tutti gli oneri del progetto, non c’è bisogno di ripartire da zero“.
Ha qualche contatto con la Roma?
“Parte Roma ho sempre parlato con Mauro Baldissoni, una bravissima persona della quale mi fido molto“.