Stavi iniziando l’intervista e poi sei andato ad abbracciare Bove, cosa è significato quel momento lì?
“Non mi piacciono molto le interviste (ride ndr). È una cosa emozionante, come lo stadio lo ha omaggiato, è una cosa bellissima e questo ti fa vedere che questo stadio e questo club è una casa, lui è uno di noi per sempre e gli auguro di fare quello che ama di più molto presto. È un bravissimo ragazzo, un calciatore incredibile con un cuore buono, gli do forza”.
Dopo questa partita la Champions diventerà un pensiero fisso?
“Zero promesse, promettiamo di lavorare fino alla fine e vincere queste tre partite, poi vediamo quello che succede. Sono 19 partite che non perdiamo, ne rimangono tre da vincere”.
Che calcio è quello della Roma?
“Abbiamo vinto 1-0, è questa la cosa più importante”.