INSIDEROMA.COM – MASSIMO PAPITTO – Ma che mese di maggio è? Sempre piovoso, minaccioso, freddo, pieno de nuvole. Sembra come se dovesse cambiare qualcosa. E così è. Cosi sarà. Purtroppo.
Ore 8:30 di mattina, Alessio Nardo e Valentina Catoni su Trs 92.7 nella loro trasmissione ad un certo punto dicono: “Daniele De Rossi a fine stagione dovrebbe lasciare la Roma. Stiamo verificando la notizia”. Tutto d’un tratto ti cade il mondo addosso. Appena sveglio. Ad inizio giornata. Realizzi che la Roma nel prossimo anno dopo diciotto stagioni vissute sulla pelle farà a meno del carisma, della classe e della forza umana e calcistica di Daniele De Rossi. Un vento forte improvviso che spazza via tutto in questo mese di maggio strano.
Daniele De Rossi lascia. Lascia uno che ha rappresentato la Roma, ha trovato il suo posto nel mondo stando a Roma, tra la sua gente e nella città più bella del mondo . E’ stato amatissimo dai romanisti e anche da chi ha sempre tifato per altre squadre. Dimostrazioni di affetto ne ha avute a migliaia e sempre ne avrà. E’ un campione romano e romanista ma anche italiano, di tutti, un patrimonio calcistico nazionale, uno dei più forti centrocampisti italiani di tutti i tempi. Un’icona, capace di mettere d’accordo tutti come è successo anche per Francesco Totti.
Da Roma non se ne è mai voluto andare. Roma è casa sua: San Pietro e Castel Sant’Angelo; piazza Navona. C’è Roma dentro di lui: in casa, nella testa, nelle parole. C’è il mondo, anche. Sia fuori, sia dentro: i luoghi che vede, quelli che avrebbe potuto vedere. Daniele De Rossi è il calcio di Roma alla pari o poco sotto di un gradino a Totti. Roma è tutto se stesso, soprattutto. “Qui sto bene. Sono felice. Ho tutto quello che voglio. Mi sono sempre sentito un calciatore di livello alto. Vero”.
In conferenza stampa poi alle 13 ha il volto serio di chi è lì per salutare e il volto serio di chi voleva ancora giocare con la Roma e non potrà farlo. Per colpa di chi è ora è meglio lasciar perdere. Non è questo il momento di trovare colpevoli. Non è il momento adatto.
Ora conta il calciatore. Daniele De Rossi è stato la Roma. E’ stato diverso da Francesco Totti. Francesco Totti è stato l’arte, la classe. Il genio. Daniele De Rossi è’ stato il tifoso romanista in campo. E’ stato un guerriero fiero e forte, capace anche di tackle furibondi in campo ma sempre con lealtà ed è stato rispettato da tutti. Quando si arriva ad apprezzare un calciatore così significa che prima di tutto è stato apprezzato l’uomo. Daniele De Rossi è sempre stato un vero. Un puro come ama dire con maestria il giornalista sportivo Paolo Condò. La storia di un uomo d’altri tempi prestato al calcio.
Roma-Parma sarà la sua ultima recita. Una recita d’autore con l’Olimpico stracolmo. Un cerchio che si chiude con Francesco Totti. Un Roma-Parma in comune per entrambi. Una storia tutta nostra. Tutta romanista.