(ALESSANDRO CAPONE – INSIDEROMA) – Ci sono persone che non possono essere dimenticate.
Persone che hanno lasciato un qualcosa a chi le ha nelle mente. Hanno lasciato un segno, hanno unito un popolo mettendosi alla loro testa e portandone il vessillo. Trascinatori nei momenti difficili. Simbolo di impegno e dedizione riconosciuti di chi era al loro fianco ad incitarli. Esultanze spontanee in simbiosi con chi chi come loro condivideva quei momenti di gioia oppure le parole giusto al momento giusto per risollevarsi da una delusione. Portare la fascia di capitano al braccio non è per tutti.
Chi ai propri colori ci tiene chiede poche cose che sembrano facili ma in pochi riescono a metterle in pratica. Ma quando qualcuno ci riesce tutto si trasforma in qualcosa di magico. Una alchimia perfetta che fa ritrovare in campo tutto quel sentimento e quell’attaccamento, quella passione e quella emozione che metterebbe chiunque si trova sugli spalti. Ecco… ci sono persone che sono semplicemente uno di noi in campo.
Agostino… era uno di noi. A distanza di tempo è sempre giusto ricordarlo. In un mondo che corre forse troppo veloce, in un mondo che sicuramente non aiuta, in un mondo che troppo spesso dimentica in fretta è bello mandare uno sguardo al cielo e ricordare chi era troppo avanti rispetto a tutti.
FIGLI DI ROMA, CAPITANI E BANDIERE… QUESTO È IL MIO VANTO CHE NON POTRAI MAI AVERE!