INSIDEROMA.COM – MASSIMO PAPITTO – Di colpo un flashback. Era il 19 settembre 2007 e Perrotta assisteva Totti che segnava il due a zero di destro in diagonale sul secondo palo portando la Roma sul 2-0 contro la Dinamo Kiev vincendo la prima partita di quel girone di Champions League.
Ieri di colpo ho rivisto Totti, ho rivisto quel gol, ho ricordato lui quando Zaniolo assistito alla perfezione da Dzeko (solita partita mostruosa in Europa per lui) ha infilato all’angolo di Casillas il gol del vantaggio della Roma sul Porto. Un urlo incredibile, un gol fulmineo, rapido, veloce ed un’esultanza a squarciagola con il nome di Zaniolo urlato con forza mentre tremavano addirittura i muri dello Stadio Olimpico.
Il figlio al popolo. Il Re che si prende la sua corona. Meritata. Un ragazzone di 19 anni potente, alto 1.90 che non sposti mai. Un armadio. Un colosso. Tiene botta con i difensori e i centrocampisti del Porto e si prende anche il lusso di segnare una doppietta, la prima sua e la prima di un calciatore della sua età nella storia della Coppa Campioni o Champions League.
Un giocatore che trascina, elettrizza. Un leader in campo. Arrivato a Roma come un pacco neanche troppo gradito nell’affare Nainggolan-Inter ha fatto parlare il campo fin da subito, dimostrando talento, voglia di arrivare, fame. Era riserva delle riserve e ora è titolare inamovibile.
Senza Zaniolo non esiste Roma in questo momento. Zaniolo è la Roma. La sua sfrontatezza è la forza che mancava per affrontare una stagione non entusiasmante. Fino a ieri quando di colpo Zaniolo ha deciso di incendiarla e di incendiare lo stadio. Di far rivivere sogni di “coppe e di campioni” a tutto il popolo giallorosso che nei piedi di questo ragazzo ripone nuove aspettative.
Non toglietecelo. Non fategli fare la fine di Alisson o Nainggolan. La gente merita un nuovo idolo e il nuovo idolo è Nicolò Zaniolo.