3 Set 2024In Breaking News7 Minuti

Una sosta per “fare” la Roma

INSIDEROMA.COM – FEDERICO FALVO – Pronti, via, pausa.
L’attesa dei tifosi, per la ripresa del campionato, era snervante. Nonostante un’estate ricca di sport, tra Europeo ed Olimpiadi, il rivedere in campo la propria squadra del cuore è un sentimento insostituibile. Riassaporare i momenti che precedono la partita, rivedersi con gli amici al pub prima di recarsi allo stadio, varcare i tornelli per salire i gradini che portano al proprio posto. Tutti momenti ormai ripetuti all’infinito e che si fanno anche inconsciamente, in maniera macchinosa, ma che ogni volta che si effettuano sembra di essere la prima.
E come ogni prima partita della stagione si ripropongono le proprie aspirazioni, le sensazioni su come andrà l’anno calcistico e su cosa si vincerà o per cosa si lotterà. Il tutto condito dai mille nomi di possibili nuovi acquisti o delle probabili cessioni. In breve: il calcio in tutte le sue sfaccettature.

FALSA PARTENZA – Appena resi noti i calendari, per la Roma si prospettava un avvio non troppo difficile, almeno per le prime due giornate. Cagliari ed Empoli, sulla carta, erano due sfide abbordabili e che potevano concludersi con due vittorie. Invece si è bissato l’avvio di scorsa stagione: pareggio alla prima e sconfitta alla seconda. Il rammarico per il solo punto raccolto a Cagliari si è trasformato in rabbia e fischi dopo la sconfitta casalinga contro l’Empoli. Il dito, più che contro i singoli, si è puntato contro la prestazione della squadra. Moscia, senza desiderio se non nel finale quando ha accorciato le distanze spinta più dalla disperazione che dalla consapevolezza nei propri mezzi.
Tutte premesse che facevano temere il peggio per la trasferta dello Juventus Stadium, con molti che si aspettavano la sconfitta esattamente come avvenuto un anno fa contro il Milan. Invece a Torino scende in campo una Roma più combattiva, più compatta e che riesce a strappare un punto senza troppo soffrire. C’è da dire che anche la Juventus non ha costruito grossi pericoli; vuoi per demeriti suoi o vuoi per i meriti dei difensori giallorossi. Ma quello che conta è che non si è perso il primo scontro diretto della stagione, che di per se ti da una grossa spinta per tornare in campo dopo la sosta con un piglio diverso.

LAVORO, LAVORO E LAVORO – L’unica via per risalire velocemente la classifica ed inanellare una serie di risultati positivi è quella del lavoro. Al momento si potrà fare in maniera limitata, avendo diversi giocatori via con le rispettive nazionali, ma si potranno gettare le basi per il lavoro che si dovrà fare da ora in avanti.
Ci sono vari tasselli da sistemare. Alcuni sono stati messi a posto con le ultime mosse di mercato, che hanno visto approdare a Roma gente d’esperienza come Hermoso e giovani di gamba e talento come Koné e Saelemaekers. Il resto del lavoro lo si dovrà fare in campo. Creare l’amalgama tra chi già era in rosa e chi è arrivato da poco, dare più dinamismo al gioco, mettere in pratica le direttive del mister e tirare fuori il carattere.
Lo stesso De Rossi domenica, in conferenza stampa, ha ammesso che con alcuni ragazzi dovrà lavorare molto. Chi per migliorare i movimenti in campo, chi aumentare l’intensità e chi ritrovare la condizione. Non mancano le lodi, ampiamente meritate, per Pisilli; che entra sul campo del fortino bianconero senza timori reverenziali e sforna una prestazione più che sufficiente.
Parole di stima ed incoraggiamento per Dovbyk, che domenica sera ha dovuto vedersela contro due mastini come Gatti e Bremer; ma che in generale deve dare di più. Al di là del gol che ancora manca all’appello, ma che per De Rossi arriverà molto presto e sarà seguito da molti altri, l’ucraino dovrà impegnarsi di più. Oltre a battagliare con i difensori centrali, ha il fisico per reggere botta ed avere il sopravvento; Dovbyk dovrà anche mettere più intensità, muoversi maggiormente in campo per liberarsi e ricevere il passaggio o creare spazi per i tagli e gli inserimenti dei compagni. Del resto se i compagni non riescono a servirti sui piedi, devi fare in modo di farti consegnare la palla anche in profondità. La squadra si può aiutare in tanti modi, anche incitando dalla panchina come sta ancora facendo El Shaarawy; non ancora in condizione ma che presto vorremo rivedere in campo.

RICOMINCIARE – Campo che la Roma rivedrà il prossimo 15 settembre a Marassi contro il Genoa e che ci si augura possa vederla vittoriosa. Campo che sicuramente vedranno i giocatori che torneranno dalle nazionali nelle condizioni migliori e che meriteranno la presenza per quanto dato in allenamento. Perchè su questo De Rossi non transige: in campo va chi spinge forte in allenamento. Chi dimostra la voglia di esserci e di contribuire, di farsi valere e giocarsi le proprie carte. Ma soprattutto speriamo di vedere in campo una Roma rinata, rinvigorita e con due o tre marce in più. Una Roma agonisticamente cattiva e con la voglia di (ri)cominciare il proprio cammino in campionato inanellando successi su successi.

È il momento di correre, di provare a non sbagliare nulla e di rimanere concentrai sempre. Perchè le altre già corrono, i punti persi contro Cagliari ed Empoli già pesano; ma nulla è ancora perduto e gli obiettivi sono ampiamente raggiungibili.
Non siamo partiti per vincere lo scudetto, non chiediamo gli allori da subito. Ma pretendiamo la voglia ed il desiderio di “fare la Roma“.