INSIDEROMA.COM – MASSIMO DE CARIDI – La Roma supera il Cagliari per 3-0 e torna al quarto posto per un giorno. La partita contro i sardi ha regalato diversi spunti importanti in una gara mai messa in discussione grazie al doppio vantaggio acquisito nei primi 8 minuti ed alla buona gestione del resto dell’incontro. Eppure la sfida era iniziata anche stavolta col brivido: conclusione da fuori di Ionita sulla quale è stato bravo Mirante a deviare d’istinto in corner.
Da lì, i giallorossi invece di intimorirsi come fatto in altre occasioni, sono usciti dal loro guscio. Al 4′, gli uomini di Ranieri erano già avanti di una rete grazie al colpo di testa di Fazio, che ha sorpreso Cragno col pallone che ha colpito prima il palo e poi la Goal Line Tecnology ha confermato che la sfera aveva varcato completamente la linea. Quindi, 3 minuti dopo è arrivata la firma d’autore: Javier Pastore. In maglia giallorossa, il Flaco ha giocato poco, fuori ruolo e spesso in maniera non incisiva ma stavolta ha messo in mostra il suo repertorio. I critici hanno detto che i ritmi erano blandi e hanno facilitato le sue doti ma la realtà è che l’ex PSG ha mostrato giocate di alta scuola: rabona, passaggi filtranti, aperture millimetriche, assist, traversa ed il gol, ciliegina su una torta buonissima durata 65 minuti.
L’assenza contemporanea di De Rossi, Zaniolo e Cristante ha costretto mister Ranieri a far giocare in mediana Pellegrini e Nzonzi ma il dubbio era se la Roma avrebbe giocato 4-2-3-1 o 4-4-2 con Schick in coppia con Dzeko. Il ceco ed il bosniaco non hanno mai convinto quando sono stati schierati insieme, con l’ex City costretto a venirsi a prendere la palla a metà campo e risultando poco lucido sottoporta. Alla fine, il tecnico giallorosso ha optato per il primo modulo ma a quel punto il dubbio era se far giocare Perotti o appunto Pastore. La scelta è ricaduta su quest’ultimo, poiché Ranieri lo aveva visto motivato ed in forma nel corso delle ultime 2 settimane d’allenamento. Scelta rivelatasi giusta ed efficace, la prova del numero 27 romanista è stata la più convincente da quando veste la casacca della Roma.
Kluivert ha vinto l’altro ballottaggio con Under ed anche qui il trainer romanista ha preso la decisione migliore. L’olandese è più dentro al gioco di Ranieri rispetto a quello di Di Francesco ed ogni volta che può sottolinea come l’ex Leicester gli abbia dato fiducia sin dal primo giorno ed il numero di presenze e minuti giocati è decisamente aumentato. Suo l’assist per il gol di Pastore ma lotta e combatte in fase difensiva ed è una costante spina nel fianco per le difese avversarie quando entra in possesso di palla e Luca Pellegrini ne è ottimo testimone avendolo fronteggiato per quasi tutto l’incontro.
La difesa è più protetta e, per la terza volta in 4 partite, Mirante ha chiuso il match con un clean sheet. Questo dato era abbastanza frequente lo scorso anno con Alisson in porta ed una retroguardia ben supportata in fase di non possesso da Nainggolan, De Rossi e Strootman ma in questa stagione la difesa romanista veleggia oltre il decimo posto e non prendere gol è una piacevole novità. I difensori, poi, sono stati protagonisti anche per quanto riguarda lo score della gara: oltre a Fazio, infatti, è andato a segno anche Kolarov. Il serbo ha eguagliato il record del connazionale Mihajlovic come miglior difensore-marcatore della nostra serie A in un campionato con 8 reti all’attivo ed è il vicecapocapocannoniere della squadra a pari merito con Dzeko e dietro solo ad El Shaarawy a quota 10.
Ranieri ha fatto vivere ai tifosi romanisti una giornata serena, senza patemi d’animo. Risultato in cassaforte quasi da subito e nessun calo di tensione come purtroppo troppo spesso è capitato in quest’annata proprio contro squadre di medio-basso livello. Se oggi la Roma non ha staccato il pass-Champions ed è a forte rischio, è proprio a causa dei punti persi con queste avversarie, una riprova è fornita proprio dalla gara d’andata con gli uomini di Maran, che addirittura rimontarono al Sant’Elia sotto di 2 gol e 2 giocatori a 10′ dal termine per le troppe sbavature della fase difensiva giallorossa.
The Tinkerman va dove c’è da sistemare una situazione complicata ed è bravissimo a “normalizzarla”. Se pensiamo che solo un mese fa Dzeko ed El Shaarawy avevano litigato negli spogliatoi di Ferrara ed ora si cercano e si fanno assist importanti per raggiungere “l’obiettivo”, pare proprio che il compito dell’allenatore di Testaccio sia stato superato a pieni voti. Ora però serve continuare su questa strada e sperare che Milan ed Atalanta facciano almeno un passo falso e la Roma non sbagli più.
Dulcis in fundo, le parole del post-match del trainer sono quanto di più romanista ci sia: “Non guardo a me stesso, ma al bene della Roma. Se si parla di Conte, tanto di cappello. Lo vado a prendere all’aeroporto”. Poesia per le orecchie del tifoso giallorosso e sicuramente non sarebbe il solo ad accogliere il tecnico leccese ma questo discorso si affronterà più avanti.