Cabrini: “La Roma ha una mentalità vincente. Zaniolo e Pellegrini possono crescere ancora”
Antonio Cabrini, ex difensore della Juventus e della nazionale, ha parlato ai microfoni di Tele Radio Stereo del campionato italiano e della sfida tra la Roma ed i bianconeri:
Che campionato è?
“Sicuramente è un campionato un po’ più tirato rispetto a quelli delle ultime stagioni. Ovvio che la squadra da battere è sempre la Juventus che è quella che ha vinto di più negli ultimi anni. Mi fa piacere che ci sia una squadra come l’Inter sempre lì a combattere con i bianconeri, ma ci sono anche altre squadre che stanno facendo bene e se la possono giocare. Bisognerò vedere ora il girone di ritorno, che sarà molto impegnativo”.
Inter e Juve appaiate: merito dell’Inter o colpa della Juventus?
“Per il 70% è merito dei nerazzurri e di Conte e 30% demerito della Juventus. Chi conosce Conte sa che se ha gli elementi giusti è il dodicesimo uomo in campo”.
Qual è la cosa che le piace di più della Roma di Fonseca?
“Il modo di gestire la squadra e l’ambiente. Ho letto le interviste fatte dopo la sconfitta con il Torino, Dzeko ha detto che bisogna subito cambiare pagina e pensare alla Juventus. Questa è una mentalità di squadra che, nonostante i risultati a volte poco favorevoli, porta a dare il massimo e a pensare sempre al giorno successivo. E’ una mentalità vincente”.
Zaniolo e Pellegrini?
“Sono due ragazzi che fanno ormai parte della Nazionale, hanno la possibilità di crescere ancora tantissimo perché sono giovanissimi e hanno quindi davanti a loro un’autostrada, ma dipende soltanto da loro. Il loro futuro è nelle mani di questi due ragazzi. Spero che non si adagino perché sono alla Roma, devono avere una mentalità da professionisti”.
Florenzi terzino?
“Florenzi è un calciatore che ha messo in atto la capacità di interpretare diversi ruoli. E’ un giocatore eclettico ed è un atleta che ha un ruolo importante all’interno del gruppo. E’ chiaro che non è un terzino di fascia ma si è adattato bene a questo ruolo quindi tanto di cappello, riuscire a fare sia la fase difensiva e significa che fa bene il suo lavoro”.
Qual è il terzino che le piace di più?
“In Italia ce ne sono diversi, la problematica del calcio italiano è che il terzino non è capace di fare entrambe la fasi. Questo non è dovuto alla mancanza di apprendimento ma è perché per una decina di anni è stato abbandonato il gioco sulle fasce laterali e ha comportato la diminuzione di giocatori esterni che sanno fare entrambe le cose. Ora ci si inventa questo ruolo”.