Conferenza Stampa Mourinho e Abraham: “Non dimentichiamo l’andata. Vogliamo vincere e finire primi”
José Mourinho e Tammy Abraham, rispettivamente allenatore ed attaccante della Roma, sono intervenuti in conferenza stampa alla vigilia del match di Conference League contro il Bodo/Glimt:
PAROLE MOURINHO
“Vogliamo finire primi e vincere la partita, non vogliamo dimenticare la partita di Bodo perché non si dimentica ma vogliamo vincere”.
Domani si dà una chance a chi ha fallito in Norvegia o si cambia?
“Abbiamo sbagliato tutti, non voglio dire ha sbagliato questo o l’altro. Abbiamo perso come squadra e domani vogliamo vincere come squadra. Non giocherà la stessa squadra, abbiamo sbagliato tutti”.
Abraham non ha reso secondo le aspettative
“Il problema siamo sempre noi, non a livello individuale. Per un giocatore che viene da una cultura calcistica, arbitrale, anche sociale diversa non è mai facile. Ha iniziato abbastanza bene, ha avuto un impatto positivo e adesso vive un momento non speciale ma è un grande giocatore. Abbiamo fiducia in lui, non c’è nessun problema. Tornerà a giocare meglio, segnerà, abbiamo fiducia totale in lui”.
Rispetto alle altre piazze in cui ha allenato ha riscontrato differenze negli arbitraggi e nelle sanzioni successive?
“Non parlo di arbitraggi né di Serie A”.
Col Milan abbiamo visto un modulo diverso nella ripresa, potrebbe riproporlo?
“Non parlo di quello che abbiamo fatto in Serie A”.
Una valutazione sulla crescita atletica di Zaniolo?
“Due anni di infortuni, non è facile. Contro la Juve si è sentita la paura di un giocatore che ha sofferto tanto. È normale avere queste paure, solo il tempo può aiutare a dimenticare. Fisicamente sta bene, è fortissimo, ma ci sono dettagli dal punto di vista tattico che deve imparare e migliorare. È normale a 23-24 anni, specialmente quando hai perso due anni della tua carriera ai box. È un bravo giocatore, è un professionista che lavora, sono soddisfatto”.
Lei ha detto che il campionato italiano è migliorato, è migliorata anche l’immagine del calcio italiano all’estero?
“È un campionato in cui si gioca bene: squadre, giocatori e allenatori hanno qualità. Gli allenatori, anche di diverse generazioni, non si preoccupano solo del risultato ma anche di giocare bene. In questo senso sono soddisfatto di essere qui con voi”.
Si fida ancora di Shomurodov?
“Mi fido di tutti, ma ci sono dei momenti dove i giocatori non sono nel loro miglior momento soprattutto a livello di fiducia. Felix ovviamente domani non sarà in lista, ma ha qualità che noi non abbiamo: è un giocatore che cerca movimenti che noi non facciamo tanto. Siamo una squadra con giocatori che vogliono palla al piede e pochi che vogliono la palla nello spazio, è un ragazzino lontanissimo dall’essere un prodotto finito e un giocatore fatto per essere un titolare nella prima squadra di un club come la Roma, ma ha un profilo che merita di lavorare con noi. Una cosa è lavorare, un’altra avere la possibilità di giocare. Ho fiducia in Mayoral, in Shomurodov, questo non cambia”.
Mourinho conclude dicendo: “Complimenti al Bodø che ha vinto il campionato”.
PAROLE ABRAHAM
Come valuti il tuo momento attuale? A fine partita col Milan Mancini ha detto che il rigore dato su Ibrahimovic in Premier League sarebbe stato considerato ridicolo, qual è la tua opinione?
“Nel calcio capita di avere alti e bassi, ma proprio nei momenti peggiori si impara da se stessi e dalla propria squadra. Per me questo è il momento migliore di mostrare la mia leadership. È normale che tutti vorrebbero vincere le partite, ma capita di avere momenti difficili ed è il momento di superarli. Sulla decisione arbitrale mi limito a dire che gli arbitri hanno enorme pressione, è umano commettere errore e in quanto parte in causa non vorrei che decisioni sbagliate venissero prese contro di noi ma capita”.
Come stai fisicamente? Cosa ti trasmette l’inno della Roma?
“Adesso le cose vanno meglio, ho avuto un problema alla caviglia e qualche altro problemino, ma sono un giocatore che vuole esserci sempre e mette da parte qualche problema fisico. Non mi piace avere delle scuse, ogni giocatore vorrebbe giocare al 100%, ma anche grazie all’aiuto dello staff medico spero di poter tornare al 100% il prima possibile. Sull’inno mi sono innamorato di questo club dal primo giorno e penso si veda in campo, anche nel mio modo di dimostrare la passione per questo club. La squadra ha investito molto su di me e sta a me ripagare con le prestazioni. La speranza è che i tifosi ci aiutino sempre, noi dobbiamo dimostrare in campo quanto teniamo a loro e al club”.
Quali difficoltà hai incontrato nel passaggio dalla Premier League? Cosa ti chiede Mourinho?
“Non sto attraversando difficoltà in termini di ambientamento. Il calcio comporta sfide, per me che ho cambiato calcio, Paese e tipo di calcio. Ho avuto la fortuna di giocare contro di lui in Inghilterra e di allenarmi con lui in qualche circostanza, è un contesto di sfida. Tutta la squadra si sta conoscendo ogni giorno. Quando avremo acquisito le teorie del mister saremo una squadra. Fino ad allora dovremo lavorare duro, come si dice Roma non è stata costruita in un giorno”.
Vorresti tirare il prossimo rigore dato che ti eri proposto al derby e a Torino?
“No, in quanto attaccante vorrei sempre segnare e in quel momento sentivo di aver fiducia. A Torino avevo conquistato il rigore e volevo calciarlo. Ma sappiamo la gerarchia dei rigoristi, Veretout è un rigorista straordinario. Era un momento particolare e c’era pressione per tutti. Spero di tornare a segnare e Veretout a calciare i rigori come sa”.
La Roma è stata sorpresa all’andata e come si è preparata adesso?
“Il modo migliore per prepararla è lavorare con fiducia nella squadra e nel collettivo. Io e tutta la squadra ci aspettiamo di giocare una bella partita, dobbiamo giocare al nostro meglio e voltare quella pagina definitivamente”.