Conferenza Stampa Smalling e Mayoral: “Contenti di essere qui alla Roma”
VIRGINIA RIFILATO – Giornata di presentazioni in casa Roma, che ha indetto una conferenza stampa per permeterre ai neo acquisti Smalling (già in giallorosso la scorsa stagione) e Borja Mayoral di rivelarsi alla stampa ed ai tifosi. Apre la conferenza il CEO Guido Fienga: “Oggi sono particolarmente orgoglioso di poter presentare insieme Smalling e Borja Mayoral: sono giocatori che provengono da due dei più importanti club del mondo e che hanno scelto la Roma di loro volontà. Con Borja si è creato subito grande feeling, il Real Madrid aveva insistito per trattenerlo. Ha voluto fortemente essere qui. Sono due ragazzi bravi e motivati, aiuteranno la Roma a centrare i suoi ambiziosi obiettivi: sono due colonne di questo progetto“.
DOMANDE PER SMALLING
E’ un piacere vederti qui di nuovo. Pensi che con Kumbulla, Pedro e Borja Mayoral la squadra sia più forte dello scorso anno?
“Grazie, sono molto contento di essere qui. Sono convinto che la squadra sia più forte quest’anno grazie all’esperienza maturata lo scorso anno: abbiamo mantenuto la nostra ossatura. Non vedo l’ora di iniziare, vogliamo toglierci grandi soddisfazioni”.
Quali sono le tue sensazioni dopo i primi giorni di lavoro a Trigoria?
“Ho provato pura felicità al mio arrivo, non avevo mai sentito un affetto così da parte dei tifosi. Ho voglia di ricambiare questo affetto aiutando la squadra a vincere un trofeo”.
Dopo il tuo ritorno, molti tifosi vorrebbero che diventassi il nuovo capitano, per l’attaccamento che hai dimostrato. Accetteresti di esserlo?
“Ritengo che la Roma abbia uno dei migliori capitani al mondo, ovvero Edin Dzeko. Voglio essere un leader dentro e fuori dal campo, come sono riuscito a fare la scorsa stagione. Voglio lavorare per diventarlo anche fuori dal campo e quindi intendo imparare l’italiano. Qui in squadra ci sono comunque molti leader, ed Edin è uno di questi”.
Un’altra ragazza è stata trovata anche grazie al video della tua presentazione. Sei sempre molto attento alle questioni sociali, puoi parlarci del tuo impegno in questo senso?
“La campagna per il ritrovamento dei bambini scomparsi aveva riscosso già successo lo scorso anno, sono orgoglioso di farne parte: questi temi sono più importanti del calcio. La Roma è un esempio in queste iniziative. La Roma ha da subito mostrato disponibilità a collaborare con la mia fondazione per i bambini: è stata da subito un’accoppiata perfetta”.
Quanto ha contato, nella tua scelta di tornare, il fatto di vivere nella città di Roma?
“Avevo voglia di rivivere le gioie della passata stagione con questa squadra e questo allenatore. Anche la città è molto piacevole. La trattativa è stata lunga e sofferta, sono grato alla Roma per essere qui e voglio ripagare la fiducia”.
C’è una nuova proprietà da quando sei arrivato. Avverti qualche differenza rispetto alla vecchia gestione?
“Una volta a Trigoria ho avuto modo di incontrare Guido Fienga e Ryan Friedkin, è stato un piacere conoscere i nuovi proprietari. Sono sempre presenti, anche l’altro giorno hanno seguito l’allenamento: ci fanno sentire molto uniti e compatti, come una vera e propria famiglia. Mi è capitato pochissime volte in carriera vedere i proprietari di un club così vicini alla squadra”.
DOMANDE PER MAYORAL
Quale motivo ti ha spinto a venire a Roma?
“Voglio ringraziare Fienga e il club per avermi dato l’opportunità di essere qui oggi. Avevo moltissima voglia di venire alla Roma, sono arrivato in extremis, forse un po’ tardi, ma l’importante è che adesso io sia qui. Durante l’estate l’agente mi aveva presentato l’interesse della Roma e di molti altri club, però in particolare la Roma aveva suscitato il mio interesse, mi ha subito attirato molto e convinto. Nel corso dell’estate il Real Madrid avrebbe voluto che restassi, però alla fine mi hanno concesso di andare via e decisive in questo senso sono state anche le conversazioni telefoniche con Fienga e il mister. Grazie anche al Real che mi ha permesso oggi di essere dove desidero essere”.
Quali sono le tue caratteristiche e i tuoi punti di forza?
“Mi considero un attaccante giovane, che ha molta voglia, molta fame, che acquisito una certa esperienza già in Prima Divisione. Un attaccante che segna, che gioca bene nell’area di rigore, ma che si muove bene anche fuori, che può aiutare la squadra con i suo movimenti, facendo degli assist. Nel complesso beneficia con il proprio lavoro ai compagni che gli sono vicini. Sono tutte caratteristiche che corrispondono al profilo del giocatore moderno che io mi considero”.
Roma punto di arrivo o tappa nella tua carriera?
“Per me è sicuramente un punto di arrivo, sono qui da appena dieci giorni e sono soddisfattissimo della mia scelta, contento del club e dei compagni. Mi sento a mio agio in appena una manciata di giorni. In questo momento non posso non considerarmi un giocatore più della Roma che del Real Madrid, perchè oltre ad aver firmato un contratto di due anni, la Roma avrà l’opzione di acquisto al termine di questa stagione e di quella successiva”.
Puoi giocare accanto a Dzeko?
“Sì, perchè no? Conosco Dzeko come calciatore, ha caratteristiche diverse dalle mie, quindi perchè no? Inoltre, avere per la squadra e l’allenatore due attaccanti con caratteristiche diverse può essere molto utile. In questo senso siamo due giocatori che si completano a vicenda”.
Il Real aveva deciso di tenere te e di mettere sul mercato Jovic, poi cosa è successo? Hai parlato con Zidane?
“Come ho detto prima, all’inizio estate ho subito espresso la volontà di lasciare il club il prima possibile. A seguito di una riunione con Zidane, lui espresse il desiderio che io restassi e quindi sono rimasto più a lungo. Il mio desiderio era quello di uscire, perchè pensavo che avrei avuto maggiori opportunità di crescita e per giocare. Hanno ascoltato le richieste di Zidane e cercato di trattenermi più a lungo, forse nei loro piani in uscita c’era Jovic, ma alla fine l’operazione è andata a buon fine. Ho parlato di nuovo con Zidane nel suo ufficio e gli ho spiegato che non potevo lasciar passare l’opportunità di giocare con un club come la Roma e di crescere con il mio calcio”.
Ti pesa l’essere considerato solo il vice Dzeko sapendo che ha giocato praticamente tutte le partite negli ultimi anni?
“Non mi considero il vice di Dzeko o la sua riserva. Siamo due attaccanti e arrivo con molta voglia di far bene e aiutare la Roma a raggiungere i suoi obiettivi, aiutare questa squadra. Sono qui anche per imparare da un attaccante come Dzeko, un grande calciatore con grandissima esperienza, ma sono sicuro che ci sarà una concorrenza sana tra noi due”.