Conte: “L’intensità che c’è in Inghilterra è nettamente superiore all’Italia. Al momento, non so dove andrò a giugno”
Antonio Conte, ex allenatore del Chelsea, è tra i più richiesti in vista della prossima stagione, era ospite questa sera nel corso della trasmissione di Alessandro Cattelan, EPCC, in onda su Sky. Queste le sue dichiarazioni:
In questo momento che cosa stai facendo?
“Vivo ancora a Londra, abbiamo voluto dare una opportunità alla bambina di imparare l’inglese. Viviamo a Cobham, in campagna, dove si allena il Chelsea, quindi non c’è tantissimo da fare: passo tanto tempo sul divano a guadare partite e serie tv“.
Come giudichi l’esperienza al Chelsea?
“E’ stata una esperienza importantissima per la mia carriera, un allenatore deve provare l’esperienza all’estero, altre culture e lingue. Sono soddisfatto, abbiamo vinto una Premier e giocato due finali di FA Cup in due anni“.
Differenze tra calcio italiano e inglese?
“Ce ne sono tante, soprattutto prima della partita in Italia è come entrare in chiesa, mentre in Inghilterra il magazziniere parte con musica a palla dopo l’annuncio della formazione. L’approccio non è stato semplice, ma poi ti abitui. Su dieci cose diverse, è impossibile cambiarle tutte. Anche a livello nutrizionale è tutto molto diverso“.
Però corrono molto di più rispetto a quanto si vede in Italia…
“Effettivamente l’intensità che c’è lì è nettamente superiore, lo noti guardando le partite italiane e inglesi, c’è sicuramente meno tattica, si gioca sempre alla garibaldina”.
Con te in panchina l’Italia ha vissuto un Europeo entusiasmante…
“Si era creata davvero tanta unione tra di noi, si è pianto tanto nel momento della fine, era una decisione già presa”.
Pensieri su Mazzone…
“E’ stato uno dei miei maestri, mi ha insegnato tanto così come Fascetti. Personaggio tosto, passionale“.
Mourinho e il gesto del Triplete?
“Il pubblico dovrebbe rispettare l’allenatore. Comunque lui ha fatto il Triplete e con quel gesto ha detto la verità“.
I gesti di Simeone-CR7 nell’ottavo tra Atletico e Juve?
“E’ il tipico esempio a cui bisogna fare grande attenzione, ci dobbiamo ricordare che quello che diciamo e che facciamo durante la partita viene visto. Io penso che Ronaldo abbia risposto dicendo che gli attributi loro li avevano ancora più grossi, il gesto di Simeone li ha stimolati”.
Dove andrai a giugno?
“Vorrei saperlo anche io! Non lo so al momento. Andrei in una squadra con un progetto che mi convince“.