Ciccio Graziani, ex attaccante della Roma e Campione del Mondo 1982, ha parlato della squadra giallorossa e della nazionale ai microfoni di RMC Sport:
Italia? “Stiamo ripartendo con dei giovani molto bravi e una vecchia guardia che resiste. Abbiamo ancora visto troppo poco, la cosa positiva è che la Nazionale ha assunto una mentalità propositiva e vincente. In Polonia gli azzurri hanno avuto grande determinazione e voglia di vincere. Bisogna ancora aspettare un po’ per giudicare meglio il lavoro di Mancini. La Finlandia? Se non vinciamo le prossime due partite è grave. Questa fase di avvicinamento agli Europei sarà importante per i ragazzi che possono fare esperienza“.
Merito anche del lavoro di Di Biagio nell’Under 21…. “Abbiamo un ottimo serbatoio ma non solo. I ragazzi che sono in nazionale maggiore hanno fatto passi da gigante, anche dal punto di vista del carattere. Bisogna capire i margini di miglioramento dei singoli, anche di Zaniolo. Forse non abbiamo il fuoriclasse, il Totti o il Baggio, ma ci sono tanti giovani che in futuro potrebbero diventarci. Penso a Chiesa per esempio“.
Si potrà mai aprire un ciclo alla Roma? “Se guardiamo indietro, la Roma nelle ultime stagioni ha sempre raggiunto il traguardo Champions. L’unico anno veramente difficile è questo. Ci sono stati tanti cambiamenti e i giocatori nuovi non hanno portato quei benefici che ci si aspettava. Pastore, Marcano, Nzonzi stanno dando un apporto minimo rispetto alle attese. Se la squadra non dovesse arrivare tra le prime quattro, si potrebbe senza dubbio parlare di fallimento tecnico“.
Il gol più importante segnato con la Nazionale? “Forse quello contro il Camerun, che ci ha permesso di andare avanti nel 1982 in Spagna. Ma ricordo anche quello contro il Portogallo“.
Balotelli? “È un incompiuto. Mi auguro sempre che ci possa essere un cambiamento. Il talento c’è, ma manca il resto. Mancini gli potrà dare un’altra occasione anche se credo che con lui si perda tempo. Quello che poteva essere non c’è mai stato“.
Kean? “Se continuerà a crescere così, tra un anno o due la Nazionale avrà un attaccante straordinario e forte“.