18 Feb 2019In Breaking News9 Minuti

Il doppio ex di Roma-Bologna: ‘Pierino’ Wome

INSIDEROMA.COM – MATTEO LUCIANI – Il terzino sinistro Pierre Wome arriva a Roma per forte volontà di mister Zeman, nel corso della prima avventura del boemo sulla panchina giallorossa alla fine degli anni Novanta. Il camerunese giunge nella Capitale dopo essere stato acquistato dalla Lucchese, venendo subito affettuosamente ribattezzato Pierino.

Wome nasce il 26 marzo del 1979 a Douala, Camerun, debuttando a soli quindici anni nella squadra più titolata del proprio paese, il Canon Yaoundé. Nel 1996 viene notato dagli osservatori del Vicenza, che decidono di portarlo in Italia, agli ordini del tecnico Francesco Guidolin. Stiamo parlando del cosiddetto“Vicenza dei miracoli” capace di fare un grande cammino in Europa, guidato dal “Toro di Sora” Pasquale Luiso; una squadra che arriva addirittura a vincere la Coppa Italia nella stagione’96-97 in finale contro il Napoli.

Per Wome, tuttavia, c’è poco spazio permettersi in mostra, venendo impiegato con molta più frequenza nella primavera della squadra biancorossa. L’anno seguente i vertici del club vicentino decidono di mandarlo a farsi le ossa nella serie cadetta ed è la Lucchese ad assicurarsi le prestazioni di Wome. L’ottimo campionato disputato in Toscana gli vale anche la convocazione per i Mondiali di Francia del 1998.

Zeman, da sempre attentissimo agli sviluppi dei giovani talenti, segue con attenzione la crescita di questo esterno sinistro che a ottime doti atletiche abbina anche discrete qualità tecniche. Il boemo convince così il presidente Sensi ad acquistarlo per circa tre miliardi di lire, un investimento che in molti sono sicuri possa ripagare ampiamente la società giallorossa.

Wome è entusiasta della nuova avventura, in cui si appresta a giocare al fianco di grandi campioni come Cafu,Candela e Aldair, e dal ritiro francese della nazionale camerunese puntualizza anche il suo pensiero sul ruolo preferito: “Voglio venire a Roma perché lì ho tanti amici camerunensi che frequentano l’università e poi perché credo che con Zeman, un grandissimo allenatore, mi troverò benissimo. Io preferisco il posto di centrale ed e’ lì che rendo al cento per cento. Comunque, sono un jolly. Giocherò lì dove vorrà il mister, non ci sono problemi”.

L’allora selezionatore del Camerun, Claude Leroy, arriva, probabilmente dopo una notte di bagordi, ad affermare su Wome“Quando lo vedi partire palla al piede, è impressionante. Secondo me, e’ assai più forte di Roberto Carlos”. Sembra una dichiarazione decisamente sopra le righe, alla quale neppure il più accanito tifoso romanista riesce a credere. Wome arriva alla Roma firmando un contratto di durata quinquennale, per lagioia di Zeman che lo vuole far crescere tranquillamente alle spalle di Vincent Candela per poi lanciarlo nel grande calcio. La storia purtroppo non andrà così.

Wome debutta, da titolare, nella prima partita ufficiale della stagione contro il Chievo Verona in CoppaItalia. Rimane in campo per novanta minuti, impiegato come terzino sinistro, facendo una discreta figura. In campionato gli viene concesso solo qualche spezzone di partita mentre nel primo turno di Coppa Uefa, contro i danesi del Silkeborg, il camerunese è lanciato di nuovo titolare, stavolta al centro della difesa accanto al grande “Pluto” AldairZeman rimane soddisfatto anche della prestazione da centrale difensivo di Wome e lo inizia ad impiegare anche in campionato.

L’ex Lucchese venne utilizzato per la prima volta da titolare in Serie A,sempre come centrale ma stavolta in coppia con Petruzzi, in un Roma-Fiorentina del 17 ottobre del 1998, partita che i tifosi giallorossi ricordano soprattutto per la prestazione dell’attaccante Bartelt, che da lì in poi sarebbe finito nel dimenticatoio.

La prima e unica stagione alla Roma di Wome, tuttavia, si rivela sostanzialmente fallimentare anche a causa di alcuni contrattempi fisici. Si segnala solo in un paio di occasioni: la prima, quando serve l’assistper il gol iniziale di Marco Delvecchio nel grande derby della rimonta romanista, terminato 3-3 dopo che la Roma si era trovata sotto 1-3 e in inferiorità numerica per l’espulsione di Petruzzi; la seconda, quando si fa espellere per un fallo incomprensibile sullo spagnolo Josè Mari nella nottata di Coppa Uefa contro l’Atletico Madrid in cui l’arbitro olandese Van Der Ende ne combina di tutti i colori, estromettendo di fatto la Romadalla competizione.

Al termine della stagione ’98-99, Wome colleziona solo 8 presenze in campionato con la casacca giallorossa.Zeman se ne va e Capello decide di non puntare sul giovane camerunese, che viene così ceduto al Bologna. In Emilia, Wome rimane tre anni, giocando 47 partite e mettendo a segno tre gol, ma soprattutto proseguendo il proprio processo di crescita che sembrava essersi fermato nella sua annata romana.

Dopo un paio di esperienze all’estero (Fulham ed Espanyol), il ragazzo torna in Italia, precisamente a Brescia. Qui Wome torna all’attenzione dei tifosi romanisti per il più classico dei gol degli ex, segnato in un Roma-Brescia del primo maggio del 2005. I giallorossi sono alle prese con una stagione disgraziata, la vittoria manca da tantissimo tempo, ma è assolutamente necessaria per scacciare lo spettro del coinvolgimento nella lotta per non retrocedere. Perrotta porta in vantaggio la Roma ma all’inizio del secondo tempo accade l’irreparabile. Wome si ricorda dopo tempo immemore del proprio sinistro al fulmicotone e trafigge Curci direttamente da calcio piazzato. La partita finisce poi 2-2, con i tifosi romanisti ancora increduli per aver visto passare sotto i propri occhi l’ennesima rete di un ex giallorosso che con la Roma ha, invece, combinato poco o nulla.

In Lombardia Wome disputa una buona annata, che gli vale addirittura la chiamata dell’Inter di Mancini. A Milano, però, Wome rimane un solo anno senza avere troppe chance, chiuso addirittura da Giuseppe Favalli.