INSIDEROMA.COM – ELISA GIOCONDI – Per riscaldare la fredda serata al Benito Stirpe e puntare ad un buon risultato, Di Francesco sceglie Danielino De Rossi. Una di quelle partite che serve vincere e dove è necessario sfoggiare i pezzi da 90: tra le varie fasi turbolente a cui la panchina ha dovuto far fronte, recentemente il mister ha dovuto schivare i rumors sul nome di Sarri che aleggiava contro di lui. In conferenza stampa ha chiarito: “Il mio referente resta Monchi. Tutto il resto sono chiacchiere. A me piace parlare di calcio, bisognerebbe approfittare di questo, ma ci sono maggiori interessi su altro. A me interessa il Frosinone e basta”. Eusebio, quindi, ha l’obbligo di portare a casa punti questa sera: il quarto posto che attende i giallorossi come i quarti di finale di Champions. Il Frosinone ha sulle spalle soltanto tre vittorie in campionato e nessuna risulta essere al Benito Stirpe: questo potrebbe essere un buon inizio per la Roma che ha l’onere di continuare questa tradizione e battere la squadra in casa.
La rosa a disposizione dell’allenatore giallorosso non è (mai) facile: tra chi fa avanti e indietro in infermieria e chi è diffidato, gli assenti sono Fazio, Manolas, Florenzi, Zaniolo e non compare tra i convocati neanche Under. Di Fra può contare su Perotti e Pastore: uno non gioca da dicembre e l’altro è stato avvistato l’ultima volta contro la Fiorentina e quel 7-1 da dimenticare. Probabilmente Pastore entrerà in campo a partita iniziata mentre Perotti dal primo minuto di gioco: “Pastore non può essere contento di giocare pochissimo, però adesso si sta allenando veramente bene. Sono contento di come sta approcciando agli allenamenti. Si ferma spesso anche più degli altri per ritrovare condizione fisica adeguata. Perotti sta molto meglio, si è alleato con maggiore continuità e potrebbe essere della partita”. Con la presenza dei due desaparecidos l’atmosfera è leggermente più serena e Zaniolo potrebbe riposare, anche se Eusebio non si sbilancia per non dare vantaggio a nessuno. Ha giocato molte partite e non va strizzato fino all’osso, soprattutto per il ritmo ferrato a cui è stato sottoposto finora. Quindi i presupposti (e la speranza) per tornare nella capitale con degli ottimi successi ci sono, affidiamoci a capitan De Rossi e alla sua magistrale guida.