Lunedì al Viminale, ci sarà una riunione con “una componente fondamentale del calcio che è il tifo pacifico e non violento”. Questo è quanto comunicato dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che è convinto che a questo tavolo si debbano sedere anche i tifosi.
“Quello inglese può essere un modello da cui stiamo studiando diverse iniziative. A partire dagli steward a cui dare maggiori poteri, maggiori tutele e maggiori responsabilità all’interno degli stadi, fino a squalifiche a vita, non di qualche mese o anno, per chi si macchia di episodi di violenza, sia all’interno che fuori dagli stadi. Parlo dei tifosi, ma anche di giocatori, dirigenti e allenatori. Se ci sono le regole vanno fatte rispettare e con squalifiche a vita se inizi a colpirne qualcuno altrettanti capiscono che aria tira”.
Il vicepremier ha poi sottolineando che “la responsabilità penale è soggettiva e non è delle società, il problema in Italia è la certezza della pena. Sono convinto che anche nelle curve ci sia il 99% di gente per bene, ma chi mena con le mani o tira fuori coltelli, bastoni o sassi, deve avere la certezza che viene identificato e punito. Il problema è che in Italia vengono identificati ma poi scontano qualcosina ma non fino in fondo. Più che nuove leggi vanno fatte rispettare leggi che già ci sono”.
Il ministro leghista ha poi aggiunto:
“Io lunedì farò una riunione dell’Osservatorio sullo sport e sulla sicurezza al ministero degli Interni con tutti i protagonisti per cercare di riportare quello che è uno sport a uno sport e non alla gara di teppismo“.
Se verranno anche gli ultras?
“Stiamo ragionando con le società che hanno rapporti con oltre cento tifoserie pacifiche organizzate, come e da chi rappresentare una componente fondamentale del calcio che è il tifo pacifico e non violento“.