Paulo Fonseca, motivazione e convinzione per costruire una grande Roma
INSIDEROMA.COM – FEDERICO FALVO – Nato in Mozambico quando era ancora una colonia portoghese, ex difensore dalla carriera non proprio esaltante ma un allenatore vincente e con idee positive. Da tecnico ha conquistato una SuperCoppa di Portogallo, una Coppa di Portogallo, tre Campionati in Ucraina, tre Coppe d’Ucraina ed una SuperCoppa d’Ucraina. Il suo primo vero incarico, dopo la gavetta nelle serie minori, arriva nel 2012 con il Paços de Ferreira; con cui raggiunge il terzo posto ed uno storico accesso ai preliminari di Champions League.
Stiamo parlando di Paulo Fonseca, nuovo allenatore della Roma.
IL GIOCO – Fonseca è un allenatore che fa della dinamicità la sua filosofia di gioco. Infatti, anche se predilige il 4-2-3-1, non è fossilizzato su un solo sistema di gioco ma preferisce adattare i giocatori al sistema di gioco ed adottare un calcio strategico basato anche sugli avversari che si andranno ad affrontare. Dietro ogni scelta di Fonseca c’è tanto studio, preparazione e l’idea che l’azione deve ripartite da dietro. Infatti Fonseca predilige dei centrali difensivi bravi anche nell’impostazione, terzini alti ed esterni che sappiano inserirsi alle spalle per colpire a sorpresa gli avversari. Un sistema di gioco, per l’appunto, dinamico e vivace che deve tenere conto delle caratteristiche dei singoli per poterli fare esprimere al meglio. Ma Fonseca, da ex difensore, sa che bisogna pensare anche alle retrovie e difendere bene prima di lanciarsi all’attacco. Ma difendersi bene non vuol dire restare chiusi nella propria trequarti campo, bensì mantenere il possesso del pallone e non permettere agli avversari di avere molte possibilità di costruire occasioni da gol. Solo così, tenendo palla e gestendo la partita da attori protagonisti, si potranno gettare le basi per subire il meno possibile ed avvicinarsi ai traguardi stagionali. Traguardi che il presidente Pallotta non ha messo nero su bianco, lasciando spazio a Fonseca di lavorare con tranquillità. Ma il portoghese è motivato, ambizioso e vuole far vedere il suo pieno valore.
LE MOTIVAZIONI – Fonseca si è detto felicissimo di poter lavorare in una squadra meravigliosa come la Roma, di essere motivato e di puntare ovviamente ad un piazzamento che possa garantire la Champions League. Ma l’obiettivo principale sarà quello di costruire una squadra ambiziosa, coraggiosa, determinata e forte. Che sia la squadra dei tifosi e che lotti sempre per renderli orgogliosi, anche senza vincere sempre. Ma una convinzione è che questa Roma, nel giro di due stagioni (tre, visto il possibile prolungamento contrattuale), possa vincere un trofeo che da troppo manca a questa piazza.
E motivati devono essere anche i suoi giocatori. Fonseca vuole solo gente motivata, giocatori determinati a fare bene con la Roma. Il tecnico non vuole guardare al passato dei calciatori, ma solo al presente ed al futuro. Tutti devono dimostrare ogni giorno di volere giocare in questa squadra, tutti devono sacrificarsi mettendo i loro interessi dopo gli interessi di squadra e di collettivo. Chi è motivato, ha voglia di lottare e si dedica al 100% alla squadra è ben accetto; chi no (frecciatina a chi ha dimostrato l’intenzione di partire) sarà libero di cambiare maglia.
Vi sono ovviamente dei giocatori che Fonseca considera dei pilastri anche nella sua Roma, ma ci vorrà del tempo e tanto lavoro, anche in chiave di mercato, per costruire la miglior Roma possibile. Determinante sarà il carattere dei giocatori, a prescindere dalle qualità tecniche. Solo con carattere e con determinazione si potrà diventare un vero leader e poter guidare i compagni verso il successo. Questo per Fonseca deve essere un capitano.
Un allenatore che ha carattere, ha una visione ben precisa di cosa vuole e sa come poterlo ottenere. Un allenatore convinto di poter costruire un qualcosa di speciale e che ha scelto la Roma per poterla elevare ad un livello successivo, per accettare la sfida di un campionato di livello superiore. Una scelta diretta, dettata non dal lato economico, ma da sensazioni positive e convinzione. Convinzione e motivazione, due sostantivi fondamentali per Fonseca, senza i quali non si potrà costruire nulla di positivo. Senza motivazione non si potrà mai avere la spinta per fare un qualcosa di grande o superare i propri limiti, di pari passo senza la convinzione di poter fare una determinata cosa mancherà la scintilla che spingerà i giocatori a dare fino all’ultima goccia di energia o sudore.
Ma Fonseca è un allenatore anche umile, che non vuole fare molti proclami o parlare troppo di se. Per sua stessa ammissione “Non mi piace parlare di me stesso, anche perché per un allenatore a parlare sono sempre i risultati. Di questo sono convinto. Se faremo buoni risultati vedrete chi sono. In fondo l’allenatore è i risultati e spero che possiate conoscermi attraverso i risultati”.
Ed i risultati finora dicono che Fonseca è un allenatore con esperienza internazionale. Che ha portato a casa dei trofei e che in Europa ha tenuto testa anche ai top club. Un allenatore elegante, anche con il costume da Zorro, ed estimatore di Guardiola e Sarri.
Un tecnico che ha tutti i mezzi per poter fare bene alla Roma, che ha trovato già una grande intesa con Petrachi per costruire la squadra che sarà e che ha fame di successi. Un allenatore che per la “Roma Anno 0” potrebbe rivelarsi come una vera e propria salvezza. Perché per lui motivazione e concentrazioni sono fondamentali e questa Roma deve ripartire dalle motivazioni e dalla convinzione di poter tornare grande.