6 Lug 2019In Rassegna stampa4 Minuti

De Vito a casa: dopo 3 mesi lascia la cella

LA REPUBBLICA – VINCENZI – Dopo più di tre mesi, Marcello De Vito, l’ex presidente dell’Assemblea capitolina, torna a casa. Il gip Maria Paola Tomaselli ha deciso di accogliere l’istanza presentata dai legali dell’ex grillino sulla quale la procura di Roma aveva espresso parere favorevole: va agli arresti domiciliari. L’ex numero uno dell’Aula Giulio Cesare era stato arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo il 20 marzo scorso con l’accusa di corruzione. Per il procuratore aggiunto Paolo Ielo e le pm Luigia Spinelli e Barbara Zuin avrebbe messo il ruolo al servizio di una serie di costruttori in cambio di denaro. E a fare
da “mediatore” era l’ex socio di studio di De Vito, l’avvocato Camillo Mezzacapo: anche lui nei giorni scorsi aveva ottenuto i domiciliari. Al centro di questa inchiesta, ancora una volta, lo stadio della Roma: tra gli imprenditori che lo avrebbero pagato c’era Luca Parnasi, titolare di Eurnova, la società proprietaria dei terreni sui quali dovrebbe sorgere il nuovo impianto giallorosso. Ed era stato proprio Parnasi, durante gli interrogatori coi pm, a fare il nome del presidente del Consiglio comunale. «Siamo soddisfatti dell’accoglimento dell’istanza difensiva e felici che De Vito possa tornare all’affetto dei suoi cari e che allo stesso tempo si possa preparare al meglio per i prossimi sviluppi processuali — hanno detto
i suoi avvocati Angelo Di Lorenzo e Guido Cardinali — Saremo comunque pienamente soddisfatti solo quando il presidente De Vito riacquisterà la piena libertà e solo dopo che sarà stato chiarito ogni aspetto di questa vicenda». E nell’attesa che la vicenda giudiziaria si chiarisca, l’affaire De Vito continua a tenere banco anche in Campidoglio. Ed è alla base delle dimissioni del suo successore, Enrico Stefàno che da ieri è tornato a essere un semplice consigliere comunale. Nonostante l’ex presidente sia stato infatti espulso dal M5S, la maggioranza capitolina ancora non ha revocato il suo incarico. E dunque De Vito è ancora, seppur sospeso dal prefetto per 18 mesi, il presidente dell’assemblea. E quindi, in teoria, tornando in libertà, potrebbe andare in Campidoglio e riprendersi il suo posto. La maggioranza grillina non è riuscita o non ha voluto raccogliere le 24 firme necessarie per revocare l’incarico. Proprio su questo si era scatenata la polemica di Stefàno il quale, rassegnando le dimissioni, ha parlato di mancanza di «coraggio politico» dei colleghi pentastellati. «La giurisprudenza — aveva spiegato — sarebbe stata dalla nostra parte» ma, a quanto pare, la maggioranza ha avuto paura di incappare in un maxi-risarcimento in favore di De Vito. Anche se questo sarebbe stato coperto dalla polizza stipulata da ogni singolo consigliere con Assicurazioni di Roma.