La sconfitta frena il piano opere, slitta anche il ponte dello stadio
IL MESSAGGERO – ROSSI – Parcheggi, manutenzione straordinaria delle metropolitane, persino il ponte dei Congressi: tanti progetti che potrebbero slittare, anche di qualche anno, per lasciare via libera a quelli realizzabili in tempi più brevi. Virginia Raggi l’ha ribadito a chiare lettere, all’indomani delle Europee: «Servono risultati, subito». A partire dagli investimenti e dalle opere pubbliche, con un focus inevitabile su quelle completabili, tassativamente, in 18-24 mesi. L’orizzonte dell’amministrazione pentastellata è infatti il 2021, quando scadrà il mandato della sindaca: e due anni, visti i problemi che si incontrano in Campidoglio ad avviare i cantieri, sono un intervallo molto più breve di quanto si possa pensare.
IL BILANCIO – E così la parola d’ordine, che sarà concretamente applicata a partire dall’assestamento estivo di bilancio, è diventata razionalizzazione. Ossia: «concentriamoci sugli interventi per i quali potremo, realisticamente, tagliare il nastro». Inevitabile, quindi, uno spostamento di fondi dalle opere più complesse da realizzare a quelle che hanno magari un iter già avviato. E che, comunque, possono contare su fondi già stanziati e immediatamente disponibili, perché già inseriti nel bilancio di previsione 2019.
LE SCELTE – Palazzo Senatorio punta su interventi rapidi ma di apprezzabile valore simbolico: dall’abbattimento della sopraelevata della tangenziale est, all’altezza della stazione Tiburtina, all’avvio del tram dei Fori, che collegherà largo Corrado Ricci con la stazione Termini. Fino alle piste ciclabili da realizzare e all’arrivo di nuovi treni per la metropolitana. Più qualche intervento mirato, come quello sull’area di Villa Borghese (e in particolare sulle vie circostanti) e per la risistemazione di via del Tritone e via Due Macelli, con ampliamento dei marciapiedi e pedonalizzazioni. Oltre all’annosa battaglia contro le buche: in questi due anni residui si tenterà di aprire il maggior numero possibile di cantieri di manutenzione straordinaria. Anche se, visto quanto accaduto negli ultimi tempi, su questo fronte c’è poco da essere ottimisti.
I RINVII – A essere temporaneamente sacrificate, con un allungamento dei tempi di realizzazione, saranno invece opere ancora non cantierate, o con finanziamenti tuttora da completare. Tra queste ci potrebbe essere anche il ponte dei Congressi, uno dei progetti inseriti nel piano della mobilità del nuovo stadio della Roma. Pur finanziata in gran parte grazie ai fondi dello Stato, l’opera non è stata ancora avviata, e ha ovviamente uno sviluppo previsto in più anni, di sicuro oltre la scadenza naturale della consiliatura. Probabile che, a questo punto, i tempi possano ulteriormente allungarsi, soprattutto se non dovesse decollare l’impianto di Tor di Valle. Così come potrebbe slittare il piano di manutenzione straordinaria della linea B della metropolitana, che l’ultimo piano investimenti del Campidoglio colloca già nel 2021.
LO STOP – Destino simile potrebbero avere altri interventi non avviabili quest’anno. Come il completamento del restauro delle Mura Aureliane, che si trascina già da alcuni anni. Oppure la riqualificazione dell’area compresa tra piazza dei Cinquecento e piazza della Repubblica, a ridosso della stazione Termini. Si allungheranno i tempi per i completamento dei parcheggi a servizio delle stazioni della metropolitana di piazza Annibaliano e piazza Conca d’Oro, sulla linea B1, nonché del nuovo spazio in struttura metallica per le auto presso la fermata di Ponte Mammolo.