Ghisolfi: “Esonero De Rossi momento duro. Friedkin vogliono il meglio per la Roma. A breve il nuovo Ceo”
Florent Ghisolfi, direttore sportivo della Roma, ha rilasciato ieri una serie di dichiarazioni ai quotidiani.
Ecco le principali battute del dirigente giallorosso
“Sono stati 4 mesi intensi. L’esonero di Daniele De Rossi è stato un momento difficile e doloroso per noi. Lui è una leggenda del club, lo ringrazio perché mi ha accolto a braccia aperte. Avevamo un rapporto franco e onesto, sono stato toccato dalla situazione. Rispettiamo il malcontento dei tifosi, ma la decisione è stata presa e penso sia il momento di andare avanti”.
Direttore, ci spiega la scelta di Ivan Juric?
“Juric conosce la Serie A e i giocatori. Era pronto ad accettare un contratto fino a giugno, con l’entusiasmo di venire alla Roma senza discutere né sulla durata del contratto né sulla parte economica. È arrivato in un contesto difficile, con umiltà, con grande rispetto per Daniele e i giocatori. Ha fatto un lavoro ammirevole in pochi giorni, è riuscito a creare coesione in un momento comprensibilmente difficile, con un mister e una Ceo che lasciano il club in pochi giorni”.
A proposito di Lina Souloukou si è molto parlato del suo decisionismo in ogni settore del club. Qual era il suo rapporto con lei?
“Sono arrivato quattro mesi fa, c’era già in piedi un’organizzazione chiara, con Lina come Ceo. Il mio obiettivo è stato quello di adattarmi, lavorare insieme, trovare un equilibrio tra direttore sportivo, Ceo e allenatore. Abbiamo fatto tutti il massimo per lavorare insieme. Adesso serve creare una coesione che porti alla miglior performance del club”.
Ci spiega come si è sviluppato il calciomercato?
“Ci eravamo prefissati degli obiettivi chiari, cambiano radicalmente la strategia degli scorsi anni e concentrandoci sulle performance. Ora abbiamo una rosa più giovane e con stipendi bassi. Abbiamo aumentato i valori atletici dei giocatori e abbassato molto i costi di gestione. Sono tutti obiettivi per i quali ci vorranno più finestre di mercato. L’obiettivo è anche rendere la squadra più costante, con meno infortuni. Vogliamo creare una Roma performante e sostenibile, con questo equilibrio. Sono stati fatti investimenti importanti per giocatori giovani, con meno di 25 anni. A parte Dovbyk, che è stato il capocannoniere della scorsa Liga. Il nostro compito è far crescere i calciatori e creare valore”.
Per quest’anno l’obiettivo è la Champions?
“Non mi sentirete mai parlare di transizione, siamo la Roma e dobbiamo performare. Quindi sì, l’obiettivo è entrare in Champions League”.
Cosa cambia per la Roma l’acquisto da parte dei Friedkin dell’Everton?
“Dan e Ryan sono sempre stati chiari sull’impegno nei confronti della Roma, nessuno qui si immagina con quanta forza e quanto impegno si occupino del club. Io ne sono testimone, vogliono il meglio”.
Ci spiega l’estate di Dybala?
“C’è stato un interesse molto forte di un club saudita. Paulo ci ha pensato e alla fine ha fatto una scelta di cuore, quella di restare. Volendo essere pragmatici, nel momento in cui un giocatore di 30 anni ha la possibilità di andar via, siamo costretti a prendere in considerazione questa ipotesi, facendoci trovare pronti con il sostituto. Ma l’importante adesso è che possiamo ancora disporre di una persona e un giocatore top”.
Juric deve controllare quante partite gioca Dybala?
“No, il mister non ha alcuna indicazione da parte della società. L’unica cosa che vogliamo è che Dybala si liberi mentalmente e dia il meglio di sé in campo”.
Qual è la situazione di Zalewski?
“Siamo in un dialogo costante con il giocatore e l’agente, speriamo di trovare una soluzione il prima possibile. Perdere un giocatore delle giovanili a zero non è un’opzione”.
Pisilli e Svilar rinnovano?
“Per Pisilli abbiamo fatto riunioni con gli agenti, cercando una soluzione il prima possibile, ma ha già un contratto. Giusto sia ripagato per il suo lavoro, ma è importante continui così a essere performante. Su Svilar, lo rivedremo, lo merita, le sue prestazioni sono di alto livello”.
La Roma avrà una squadra U23?
“Ci stiamo pensando. È un costo per il club, ma le squadre che hanno fatto questa scelta ora vedono i risultati”.