GAZZETTA DELLO SPORT – La dedica è per Fabio Capello e per quel messaggio che gli aveva spedito 24 ore prima parlando con il giovane Esposito. Così quando ieri Nicolò Zaniolo ha segnato al Borussia Mönchengladbach ha mimato un gesto che a Roma divenne famoso con Marco Delvecchio, quello delle orecchie. Delvecchio però le teneva aperte per sentire, lui se le è tappate. Perché certe cattiverie non le sente e anche se le ha sentite, non lo hanno scalfito.
La polemica era già scoppiata con la parole di mamma Francesca e dell’agente di Zaniolo, Claudio Vigorelli: «Ergerlo a modello negativo è ingiusto». Infine la difesa di De Sanctis, dirigente giallorosso: «Le parole di Capello sono goffe, Nicolò è un professionista che ci dà tanto». A difendere Nicolò sono arrivati anche gli amici. Prima Pinamonti («Tutti muti. Capello, dicevamo?»), poi Scamacca: «Sei uno con i coglioni. Tappati le orecchie, daje fratello!!!».
Capitolo svincolati: per rimediare all’emergenza, la Roma ha puntato Jack Rodwell, ieri all’Olimpico. Si aspettano gli esiti dei test fisici, che ha sostenuto anche Marcel Buchel.