LA GAZZETTA DELLO SPORT – Sempre con la solita sincerità ed eleganza, ma senza tenersi mai niente dentro. Perché poi, a conti fatti, Claudio Ranieri è fatto proprio così. Quel che pensa dice. [..] Le ultime bordate del tecnico della Roma sono arrivate nella pancia del Mapei Stadium, sabato sera, quando molto candidamente ha detto cosa pensa sul futuro del club: «La Roma deve sempre prima vendere, per poi fare delle cose. E c’era sempre la Champions, immagino che senza… Non penso che pronti via il prossimo anno si possa puntare ancora alla Champions, magari per l’Europa sì. Se poi un anno le cose gireranno bene, allora si potrà tornare in Champions. La scorsa stagione erano state fatte grandi cose, poi di punto in bianco sono stati venduti giocatori che avevano importanti ed al loro posto sono arrivati dei ragazzi validi, ma che devono fare esperienza. C’è stato un contraccolpo psicologico…». Ma Ranieri aveva «picconato» la società anche in settimana, quando parlando della vicenda che ha investito Daniele De Rossi (con l’ufficialità del suo mancato rinnovo contrattuale), non ha avuto problemi a schierarsi dalla parte del suo capitano. «Se fossi rimasto io il prossimo anno, non avrei esitato a dire: “Io De Rossi lo voglio ancora con me”. Perché so che tipo di giocatore, uomo e capitano è, l’ideale per ogni allenatore. Essendo poi il simbolo della squadra ed un giocatore di quel livello, probabilmente la sua vicenda andava gestita in modo diverso». Concetto ribadito poi anche a Reggio Emilia, quando tornando sull’argomento ha detto: «Capisco perfettamente che la società voglia fare le cose in un certo modo, ma ci sono giocatori che non possono essere considerati come gli altri. E De Rossi è uno di questi, tutto ciò andava gestito in un’altra maniera. Tutto qua».