INSIDEROMA.COM – SARA BENEDETTI – Sei mesi, era il tempo da cui la SPAL non vinceva in casa. Eppure così è, a Ferrara i padroni di casa si impongono per 2-1 per una Roma nuovamente irriconoscibile, o forze fin troppo riconoscibile nella continua disorganizzazione di questa stagione. Ora per fortuna è il momento della sosta, con i giallorossi che a fine mese incontreranno tra le mura amiche il Napoli. Una pausa per leccarsi le ferite e provare a recuperare i pezzi da novanta. Trigoria si svuota col richiamo delle nazionali, ma tra chi è destinato a fare un viaggio di andata e ritorno immediato e chi rimarrà direttamente nell’affollata infermeria della capitale il lavoro certo non mancherà. Ranieri spera di ritrovare per la sfida col Napoli i titolarissimi che finora non ha potuto nemmeno allenare, in primis De Rossi, Pellegrini e Manolas, tutti alle prese con guai muscolari che dovrebbero risolversi in queste due preziose settimane. Kolarov ha saltato la SPAL per colpa di un’infiammazione alla cicatrice di una vecchia lesione al flessore, dovrebbe comunque andare in Serbia, farsi controllare dai medici e tornare indietro per curarsi al Bernardini. Stesso programma previsto per il centrale greco. Niente nazionale per Under, rallentato da un problema simile a quello del terzino sinistro. Pastore è sparito dai radar di nuovo, non è comunque lui l’uomo della svolta che Ranieri aspetta. Dita incrociate per chi parte: gli azzurri El Shaarawy, Cristante, Florenzi e Zaniolo, poi Kluivert, Dzeko, Schick e Olsen.
ERRORI ARIBITRALI MA NIENTE ALIBI – La partita con la SPAL viene decisa da netti errori arbitrali, che evitano a Cionek l rosso in occasione del fallo da rigore su Dzeko e concedono il tiro dagli undici metri a Petagna per un fallo di Juan Jesus più che dubbio, se non del tutto inventato. Ciononostante non esistono alibi per questa Roma, troppo moscia sul campo, considerando inoltre che, almeno sulla carta, i capitolini sono ancora in piena lotta per un piazzamento Champions. Un fallimento di risultati — la SPAL tra andata e ritorno ha conquistato sei punti contro i giallorossi (non accadeva da 53 anni) —e di prestazioni, con Ranieri che sta mettendo la faccia su un tracollo di cui è ovviamente l’ultimissimo responsabile, in ordine di tempo. Sconfitta per 2-1 e umiliata nell’atteggiamento tenuto in campo, la Roma barcolla senza sapere da cosa ripartire. “Non siamo stati squadra — è frastornato il tecnico — abbiamo messo solo la buona volontà ma evidentemente ci sono giocatori che non hanno proprio nelle loro corde di vincere i duelli. Altri non hanno fiducia e non riescono a essere determinati. Tra noi e la Spal, era più determinata la Spal. La testa? E’ uno dei problemi, il secondo che dobbiamo essere più squadra, il terzo che dobbiamo migliorare sotto l’aspetto fisico, perché abbiamo corso, ma l’abbiamo fatto male”.
CONDIZIONE FISICA RIVEDIBILE – Giocatori che faticano a stare in piedi, tantissimi gli assenti, tanto terrore nelle giocate e nervosismo soprattutto in Dzeko: il crollo della Roma è totale e la sosta arriva nel momento migliore, per congelare muscoli e pensieri, prima di affrontare la gara col Napoli. “Se non riusciamo ad andare in Champions, cambieranno aria in parecchi — è durissimo Ranieri — devono dimostrare di essere da Roma i calciatori e ho detto loro, fin dal mio primo giorno, che devono meritarsi quello che guadagnano. Abbiamo perso contro una squadra che guadagna meno, che è più umile e più determinata, che sta con l’acqua alla gola e l’ha fatto vedere. Senza l’introito della Champions, qualcosa dovrà cambiare”. Il messaggio a tutti era arrivato bello forte e chiaro dal ds pro tempore Massara, prima del fischio d’inizio. “Non vogliamo neanche considerare l’ipotesi di non arrivare tra le prime quattro”. Una frase, quella di Massara, che risuona come un funesto rimbombo, per un finale di stagione che rischia di essere disastroso. E sembra davvero stonare la critica all’arbitraggio di Rocchi, che assegna un rigore generosissimo ai padroni di casa. Tutto è schiacciato dall’imbarazzo che si respira nello spogliatoio giallorosso dopo la sconfitta. “L’arbitro può sbagliare — spiega ancora Ranieri — anche gli uomini della Var devono fare la loro esperienza, io resto positivo su questo strumento e bisogna cercare di fare meno polemiche”. Non cerca alibi neanche Cristante. “Il rigore non ci sta, ma noi ci abbiamo messo del nostro e non siamo in un momento facile. Dobbiamo ritrovarci, tutti insieme, in questo finale di stagione, mettendoci con la testa giusta, inutile parlare di gare singole. Dobbiamo entrare in campo con una mentalità diversa e con continuità. Mancano dieci partite e dobbiamo crederci”. Nelle prossime tre partite la Roma se la vedrà in casa con Napoli e Fiorentina, prima di affrontare a Genova la Sampdoria. 270 minuti che decideranno questa volta definitivamente l’avvenire del club di Trigoria. Ora o mai più.