Francesco Totti, intervistato da Radio Radio sul possibile passaggio di proprietà della Roma, ha risposto così alla domanda su un suo possibile ritorno nella società giallorossa:
“Se in questo momento venisse qualcuno a chiedermi se potessi tornare alla Roma, da una parte mi metterebbe in difficoltà, ma dall’altra gli direi di “no” perché rispetto la mia decisione. Voglio fare una nuova esperienza. Potrei far crescere giovani italiani e stranieri il più possibile. Vorrei fargli capire la realtà calcistica. Dopo 30 anni di esperienza credo di poterlo fare. Non collaborerò con Baldini nella mia nuova esperienza professionale. Io per il bene di Zaniolo eviterei di fare paragoni con me. Se continuasse così meriterà tutto il bene che il calcio potrà riservargli. Cerchiamo di farlo crescere che è ancora giovane. Mi ricordo quando ero giovane io con Mazzone. Lui ha capito la mentalità romana e spero possa rimanere a Roma il più a lungo possibile, anche se credo che non sarà così. Avercene di Totti in squadra. Penso che i problemi li creassero alcuni giornalisti o alcuni tifosi. Totti giocava solo per la Roma e ha giocato anche su una gamba sola. Nessuno deve dire che ho messo Totti davanti alla Roma”.
Un pensiero anche sulla nazionale e su Marcello Lippi: “I ricordi del Mondiale vinto sono tutti positivi, a parte l’infortunio. Con Lippi ho conosciuto un padre, oltre che un grande uomo. Ha cercato in tutte le maniere di trasmettermi la voglia di partecipare a quel Mondiale. Il colloquio, gli allenamenti specifici. Mi ha dedicato molte attenzioni e così si è creato un rapporto che va oltre il calcio. Ciò è stato più importante della vittoria del Mondiale per me. Quando andavamo in Nazionale pensavamo tutti solo al bene della squadra. Per questo non ci sono mai state divisioni interne o campanilismi. Lippi è sempre stato fenomenale a gestire i campioni. Forse non è mai venuto alla Roma proprio perché non c’era la squadra giusta per lui. La nuova Nazionale mi piace”.