(MASSIMO PAPITTO – INSIDEROMA.COM) – Non è stata una stagione da ricordare per Edin Dzeko… inutile girarci intorno. Questa è stata una stagione difficile, piena zeppa di incomprensioni, ripensamenti e anche litigi ma ora tutto sembra essere alle spalle per puntare al grande obiettivo: la finale di Europa League che permetterebbe al bosniaco di salutare da protagonista assoluto.
La sua rete numero 30 in Europa contro l’Ajax nel ritorno del quarto di finale è stato il lasciapassare per i sogni. Il numero dei gol testimonia la grandezza di questo attaccante che quando vede lo United vede solo ricordi positivi.
Questo match è quasi un derby per lui, contro i Red Devils nella sua lunghissima carriera ha giocato 9 volte con 7 gol segnati e 2 assist dai tempi gloriosi dei derby di Manchester con la maglia del City. E’ una delle sue vittime preferite. In questa ennesima cavalcata europea con la Roma la sua leadership si è fatta sentire, è stata fondamentale, le opache prestazioni del campionato hanno fatto da contraltare alle belle prestazioni europee con le due partite con l’Ajax che sono state il fiore all’occhiello della sua opaca stagione.
Dzeko con il gol all’Ajax ha superato anche Totti come miglior marcatore fuori dai confini nazionali. Il bosniaco è uno dei quattro giocatori ad aver segnato almeno 30 gol con una singola squadra, gli fanno compagni giocatori di spessore come Del Piero, Filippo Inzaghi e Andrij Shevchenko. Numeri pazzeschi per lui. Il futuro però è adesso. Non si pensa al passato e neanche al futuro, il futuro è l’Old trafford e una sfida di alto livello. Lo stesso 9 giallorosso lo diceva al termine del match con l’Ajax: “Concentriamoci sul presente. Conta la Roma”.
Dzeko è all’ultimo giro di giostra forse con la Roma e in questa giostra il destino gli ha messo di fronte le maglie “amiche” del Manchester United, prima di un possibile saluto a fine stagione in grande stile magari con una coppa da alzare al cielo di Danzica a maggio. Sarebbe il giusto coronamento di sei anni comunque pieni di emozioni romaniste e che lo hanno consacrato come uno dei giocatori più importanti della storia del club capitolino. Trovare un attaccante alla sua altezza non sarà per niente facile ma prima di pensare a questo c’è da finire un lavoro iniziato da un colpo di testa su Chiellini e un gol fatto a Buffon in un caldo pomeriggio di agosto del 2015. Lì è iniziato tutto e Danzica era ancora lontana. Ora dopo 6 anni la cittadina polacca è molto più vicina, Solskjaer permettendo.