Veretout: l’uomo in più di Fonseca, Nzonzi è solo un ricordo
(MASSIMO PAPITTO – INSIDEROMA.COM) – E’ trascorsa qualche ora dal boato e dal delirio di Bologna ma abbiamo ancora negli occhi la discesa vincente palla al piede di Veretout. Una sorta di carro armato che tagliando il campo ha deciso che in quel momento la Roma quella partita doveva provare a vincerla e visto che lui è uno che non guarda in faccia a niente ci ha messo lo zampino decisivo.
Arrivato a Roma quasi in sordina e non acclamatissimo dai tifosi, il centrocampista francese ex Fiorentina nelle prime apparizioni in giallorosso dopo l’infortunio del precampionato, si sta prendendo di prepotenza la scena. E se la sta prendendo a modo suo. Di forza, di potenza. Di sostanza. Come ama giocare a calcio. “Ho preso palla e sono andato verso la porta”. Semplicemente ha fatto questo Veretout a Bologna. Con tanti saluti a Nzonzi che giocava sempre palla al compagno più vicino senza prendersi mai la responsabilità di una giocata risolutiva per farsi ricordare. Tutti e due sono centrocampisti con nazionalità francese ma a vedere però le prime partite del nuovo 21 giallorosso tra i due c’è un abisso. Nzonzi è un tipo di giocatore compassato, riflessivo, lento nell’incedere, Veretout è tutt’altro. E’ irruento, propositivo, sfacciato, caratteriale. La differenza come tra il giorno e la notte.
La giocata di Bologna a più di qualcuno nel dopo partita ha ricordato le giocate di un belga molto amato da queste parti: un certo Radja Nainggolan. Rispetto al Ninja però, Veretout ha più regia palla al piede mentre il belga aveva e ha più gol nelle gambe. Almeno per ora però, perché se Jordan decidesse da oggi in poi di essere decisivo anche in zona gol allora si che ci troveremmo di fronte al nuovo punto fermo e idolo del centrocampo giallorosso.
Due anni fa quando Veretout arrivò a Firenze era quasi uno sconosciuto al grande calcio, giocava in Francia nel Saint-Etienne ma si sa che il campionato francese per mancanza di appeal (vince sempre e stravince il Psg da anni molti ormai) è poco seguito anche dalle tv italiane. Dopo due stagioni di alto livello in maglia viola però Veretout ha saputo cogliere l’occasione. L’arrivo a Roma è stato visto non come un punto di partenza ma come un punto di arrivo in una grande squadra per consacrarsi nel calcio italiano che conta.
L’ex viola è uno che in mediana sa fare tutto ed è già, per mister Fonseca, un imprescindibile. L’abbraccio che gli ha dedicato il mister portoghese a fine partita dopo l’impresa di Bologna sta lì a significarlo. Il gol di Bologna per i tabellini è di Dzeko, un po’ anche di Pellegrini ma in fin dei conti è quasi tutto di Veretout che ha fatto la cosa più difficile e per certi versi pazza nel momento della partita più importante. In quel momento ha pensato: “Io prendo palla e vado. Io questa partita la voglio vincere perché ce la meritiamo”. Ha pensato calcio in modo veloce, rapido e risolutivo. E chissà se a Steven Nzonzi (ora in terra turca al Galatasaray) in quel momento gli sono fischiate un pò le orecchie…