C’è una notte d’estate che non è come tutte le altre perché è quella che porta ad una data importante, speciale per la città, la squadra che la rappresenta che ne porta nome e simbolo e per il suo popolo, la sua gente. È la notte in cui si celebra la grandezza di una passione, di un senso di appartenenza, di un sentimento così viscerale da portare chiunque lo abbia nel cuore a non poter far a meno di dedicarle un pensiero particolare. È una notte in cui girare per le vie dell’Urbe Aeterna che idealmente portano tutte in Via Uffici Del Vicario 35 può far scorrere quel brivido scatenato dall’emozione di sentirsi parte integrante di essa sotto ogni aspetto. Vedere che le strade si colorano di giallo ocra e rosso pompeiano senza che ci sia una partita da giocare rende tutto magico e spiega in parte perché non è non sarà mai solo una partita calcio ma qualcosa di molto più profondo. Stasera si aspetta la mezzanotte per poter fare gli auguri alla A.S. ROMA 1927. E quando l’ora arriva, quando il Ventidue Luglio scocca il suo primo secondo, quando le braccia al cielo diventano battimani fra cori forti e bottiglie che brindano, quando il razionale e l’irrazionale si si confondono in quest’aria smossa dalle bandiere che sventolano, quando tutto per un momento sembra fermarsi per festeggiare questi primi novantotto anni dell’emozione che accomuna tutti sotto questi due magnifici colori… ecco quando accade tutto questo ci si sente tutti più vicini, tutti stretti attorno questo simbolo di identità e vanto sentendo nel cuore il privilegio di poterla sostenere. L’augurio è anche per la stagione che sta per arrivare, ancora tutti insieme a spingere, gioire, soffrire e lottare per quel sentimento che non cambierà mai e che stanotte fa si che sia il compleanno di tutti i Romanisti.
E allora, a chi si trova in centro o in periferia, a chi è più vicino a Via Uffici Del Vicario 35 o fuori dalla città, a chi questa squadra la porta sempre dentro di sé, a tutti quelli che ancora credono in tutto questo, alla squadra che di gioia impazzire ci fa.