Cala la sera e le luci che iniziano ad accendersi illuminano le strade della città che oggi si addormenterà un po più tardi perché sarà tenuta sveglia dai cori che, come ogni anno, risuoneranno partendo dai vicoli del centro per arrivare in ogni via e in ogni angolo del mondo dove ci sia un cuore giallo ocra e rosso pompeiano che batte.
E’ il ventuno luglio di una calda estate. Non ci sono partite ma i colori di Roma cominciano a riempirla e non importa da quale punto si parta, lo scopo è dirigersi tutti nello stesso punto, quello in cui tutto ebbe inizio e niente di ciò che c’è adesso esisterebbe se non fosse partito in quel giorno del 1927 dando vita a una passione, ad un’idea, ad un sogno, ad una emozione che oggi come allora da a tanta e tanta gente quel brivido in fondo al cuore.
E’ li che stai andando, come sempre, in Via degli Uffici del Vicario, al numero 35 a brindare davanti ad un portone ad un compleanno che senti tuo. Bottiglia pronta e passi lenti, come a volersi gustare il momento dell’avvicinamento e sentire dentro la tensione come ci fosse una partita da giocare.
Tanta gente intorno con lo stesso sguardo e lo stesso sorriso pronta a fare gli auguri a chiunque si senta parte di tutto questo. Arrivare li davanti e attendere la mezzanotte fra battute e speranze sulla stagione che sarà e sui chilometri da percorrere che già adesso stanno per ricominciare.
Poi ognuno con il suo conto alla rovescia e tutto comincia ad accendersi sempre più e il volume che si alza. Ai cori si mischia il suono delle bottiglie stappate e dei brindisi mentre l’aria si colora di giallorosso perché ora è il ventidue luglio…ora sono novantasette…Uno sguardo ancora a quel portone…