Con Mourinho e la Roma per buttare ancora una volta il cuore oltre l’ostacolo
Inutile nasconderlo: tra poche ore, in uno Stadio Olimpico ancora una volta esaurito, la Roma si giocherà gran parte della propria stagione nella sfida di andata della semifinale di Europa League contro il Bayer Leverkusen. Lo farà purtroppo in piena emergenza – senza alcuni giocatori chiavi e con altri forse disponibili seppur lontani dalla forma ottimale – ma con tanto coraggio e un ardore capace di far innamorare i propri sostenitori che, nonostante le difficoltà delle ultime settimane, hanno sempre supportato la squadra.
Il merito di questa attitudine positiva e della ritrovata simbiosi tra giocatori e tifosi è senza ombra di dubbio di Josè Mourinho, l’uomo che nel giro di due anni ha ribaltato in positivo la Roma.
Lo scorso anno l’ha infatti guidata alla vittoria di un titolo europeo come la Conference League per un traguardo che mancava da troppo tempo nelle bacheche giallorosse. In questa stagione, invece, nonostante abbia avuto solo per poche settimane la squadra al completo, è ancora in corsa sia per un posto in Champions League – distante dai 3 ai 5 punti (in base alle possibili penalizzazioni della Juventus) – sia per la vittoria dell’Europa League – lontana solo 3 partite – che vorrebbe dire anche aritmetica qualificazione alla Coppa dei Campioni.
Già, proprio così. Pur senza aver avuto a disposizione Gini Wjnaldum fino a febbraio, pur con le ripetute assenze di stelle come Paulo Dybala, Leonardo Spinazzola e Chris Smalling e con un Lorenzo Pellegrini che tante volte è sceso in campo a mezzo servizio perchè capitano e innamorato della Roma, i giallorossi possono ancora sognare un grande finale di stagione.
Mourinho è infatti stato bravo a compattare il gruppo e a farlo diventare quasi come una famiglia, dove tutti si aiutano a vicenda per cercare di raggiungere l’obiettivo. L’ha fatto sfruttando tutta la rosa a disposizione, compresi i giovani della Primavera che non perde mai l’occasione di andare a vedere e studiare, a volte cambiando i propri schemi e diktat tattici perchè il risultato viene prima del proprio credo.
Certo, in alcune occasioni non è andata nel modo sperato, ma considerando che nel mercato di gennaio non sono arrivati rinforzi ulteriori oltre ai giocatori entrati per quelli in uscita (Llorente per Vina in difesa e Solbakken per Zaniolo in attacco), possiamo tranquillamente affermare che quello che sta facendo Mourinho alla Roma è un vero e proprio miracolo sportivo.
Normale quindi che i migliori club europei – come ad esempio il PSG o il Chelsea – siano sulle sue tracce, sperando di poterlo averlo in panchina con loro il prossimo anno. È la legge del mercato e la si può trovare in ogni ambito lavorativo. Ma è altresì vero che l’allenatore portoghese ha un contratto con i giallorossi per un’altra stagione e non sembra, analizzando il suo comportamento, dare segnali di essere arrivato al capolinea della sua avventura italiana.
Difficile da spiegare quindi il motivo per cui – come sempre, d’altronde, quando la Roma è in lotta per qualcosa di importante – ci siano voci o presunte indiscrezioni che danno per certo l’addio dell’allenatore portoghese al termine della stagione, se non per cercare di destabilizzare l’ambiente proprio in occasione del rush finale.
Chi sa se queste teorie di mercato – che potrebbero per carità diventare realtà in futuro, ma che al momento non ci risultano essere concrete – non possano a servire a compattare ulteriormente la squadra e l’intera tifoseria per cercare, ancora una volta, di buttare ancora una volta il cuore oltre l’ostacolo. Noi lo speriamo vivamente.
di Daniele Mattioli