(MASSIMO DE CARIDI – INSIDEROMA) – Luci ed ombre. Questa è la sintesi perfetta della partita giocata dalla Roma allo stadio Olimpico contro l’Atalanta. I giallorossi avevano anche cominciato il match con il piede giusto: formazione migliore possibile attualmente messa in campo dal tecnico Fonseca, primi 20 minuti a ritmi altissimi ma alla pari con gli orobici ma poi gli uomini di Gasperini hanno messo il turbo e dopo il gol di Malinovskyi su errore in chiusra di Ibanez, gli ospiti hanno preso il sopravvento.
Per una volta, bisogna ringraziare la buona sorte e Pau Lopez, 2 elementi che in questa stagione non hanno accompagnato molto spesso i giallorossi nei loro incontri ma stavolta è andata così. Tanti errori sotto porta per gli uomini di Gasperini, che potevano raddoppiare sia con Freuler più volte a tu per tu con il portiere romanista, sia Muriel, che nella ripresa ha avuto diverse occasioni per andare in gol ma è mancato di precisione, in particolare ad inizio secondo tempo quando non ha approfittato di uno splendido assist di Zapata che chiedeva solo di esser spinto in porta ed invece ha clamorosamente mancato il bersaglio tirando a lato.
Buon per la Roma, che soprattutto dopo l’espulsione di Gosens al 69′ ha aumentato i giri anche grazie ai cambi degli orobici, che hanno tolto Ilicic e Malinovskyi prima e Zapata nel momento in cui sono rimasti in 10. Questo ha permesso ai padroni di casa di alzare il baricentro di una ventina di metri, lasciando Muriel contro almeno 2 difensori e mettendo alle corde la difesa nerazzurra. Peccato sia mancato il colpo del ko, con Mikhitaryan che ha tirato fuori dal limite dell’area dopo che si era preparato con gran classe il colpo ed in particolae con Dzeko che c’ha provato in un paio di circostanze, una terminata alta di poco e l’altra l’ha sprecata tirando addosso a Gollini, dopo uno splendido assist di Pellegrini. Il bosniaco, però, è perdonabile perché si è realmente sbattuto tanto cercando di aiutare la squadra con sponde e facendo salire la squadra, dovendo lottare contro una delle difese più arcigne della serie A.
Alla fine, la Roma poteva anche portare a casa l’intera posta ma il pari è il risultato più giusto, per come si era messa la partita. Ottima la prestazione di Cristante, autore del gol del pareggio ma soprattutto giocando davanti alla difesa ha potuto impostare il gioco, dare più solidità al centrocampo ed è esser un punto di riferimento in fase di impostazione ed anche in fase di finalizzazione. In ottica Manchester (più al ritorno che all’andata viste le defezioni nel reparto arretrato) potrebbe esser una soluzione da provare e chissà che non sia un’arma in più. Da segnalare il nuovo infortunio muscolare a Calafiori, che aveva comunque sofferto Maehle nella prima frazione e si era preso un’ammonizione per evitare una pericolosa ripartenza di Zapata.
La speranza è che sia a disposizione non tanto per Cagliari (molto complicato) ma almeno per la sfida dell’Old Trafford, visto che le condizioni di Spinazzola non sono ancora ottimali e dietro mancheranno sia Mancini che Kumbulla, mentre Smalling è ancora più no che sì e quindi uno tra Karsdordp e l’ex juventino dovrà retrocedere nel pacchetto arretrato e presentarsi a Manchester con Bruno Peres ed il desaparecido Santon sulle fasce non sarebbe l’ideale. In leggera crescita più Veretout di Mikhitaryan ma più giocano e più trovano la forma e questo appar el’aspetto più importante in vista della doppia sfida della semifinale, allo stato attuale le partite decisive della stagione. Con il Cagliari, tornerà Diawara ma mancherà Ibanez, che ha preso 2 gialli nei minuti di recupero contro l’Atalanta e, molto probabilmente, in quella gara vedremo molte seconde linee e qualche giocatore che dovrà mettere minuti nelle gambe.