Roma contro Lecce, una storia dolce-amara
INSIDEROMA.COM - FEDERICO FALVO - Non sempre le partite vanno come si pensa debbano andare, o come si spera.
Il calcio è uno sport bellissimo determinato da diversi fattori, non segue una linea retta e non rientra nella casistica di una scienza esatta. E' puro sport, sentimento, momento, emozione ed a volte anche tanta rabbia.
STORIA PASSATA - Come in quel lontano 20 aprile 1986. La Roma doveva vincere per continuare a reggere il passo della Juventus e giocarsi lo scudetto. Penultima giornata di campionato, all'Olimpico arriva il Lecce, alla sua prima esperienza in Serie A e già retrocesso. Una gara che sulla carta doveva essere già vinta dalla Roma, ma solo sulla carta. Perchè quella partita non va come tutti si aspettavano, o speravano. Apre le danze Graziani, dopo sette minuti, la gara sembra essersi messa in discesa; ma il Lecce reagisce e pareggia con Di Chiara al 34'. Non appagati, i salentini dilagano e prima della fine del primo tempo raddoppiano con Barbas su rigore. Ancora Barbas, nella ripresa, realizza la doppietta personale che costringe la Roma alla sconfitta, con Pruzzo che accorcia le distanze ma senza più speranze per conquistare almeno un punto. La Juventus, intanto, batte il Milan e si cuce sulle maglie lo scudetto.
STORIA RECENTE - Nel 2004, sempre contro il Lecce, succede ancora una volta quello che non ti aspetti. E' la stagione che a Roma viene ricordata come quella "dei quattro allenatori": Prandelli (dimessosi prima dell'inizio della stagione per problemi familiari), Voeller, Del Neri e Conti. Un anno che era inizato con una vittoria ed una sconfitta, ed alla terza giornata arriva all'Olimpico il Lecce. Questa volta passano in vantaggio "loro", con Cassetti. La Roma sul finire di primo tempo conquista un calcio di rigore grazie a Ledesma che atterra Cassano in area di rigore.
Sul dischetto va il capitano Totti, una garanzia dagli undici metri, un cecchino quasi infallibile, quasi, per l'appunto. Quel giorno, 22 settembre 2004, Totti decide di esibirsi nel suo cavallo di battaglia, il "cucchiaio". Stallo alla messicana con Sicignano, sguardo negli occhi, poi sul pallone e rincorsa...Totti calcia, Sicignano effettua un passetto in avanti, il pallone si alza, Sicignano decide di non lanciarsi nè a destra nè a sinistra. Rimane fermo, come tutto l'Olimpico che per pochi secondi trattiene il fiato, come se respirando si potesse influire sulla traiettoria del pallone. Col sennò di poi, sarebbe stato meglio soffiare su quel pallone. Perchè Sicignano non si muove, rimane fermo fino all'ultimo. Alza le braccia come se stesse effettuando lo stretching di inizio gara e blocca la sfera.
Totti non la prende bene e da una spinta all'estremo difensore dei salentini, che però non reagisce perchè sa che in quel momento è diventato l'unico ad aver parato un "cucchiaio" di Totti. Quella partita finirà 2-2, con Sicignano che prova anche a scambiare la maglietta con il capitano giallorosso, sbattendo però contro un secco "no" di un campione colpito nell'orgoglio.
Ma le partite contro il Lecce non fanno tornare alla mente solo ricordi brutti. E' vero, nel 2012 al Via del Mare si è perso 4-2, ma è solo la seconda vittoria del Lecce contro la Roma. Perchè su 33 sfide totali, la Roma ha portato a casa il bottino pieno in 23 occasioni.
Un esito che speriamo possa verificarsi anche domani, soprattutto se prendiamo la famosissima carta in mano e leggiamo che negli ultimi tre precedenti la Roma non ha mai perso contro il Lecce. O se andiamo a ritroso all'anno dell'ultimo scudetto, quando la Roma batte 4-0 il Lecce in trasferta.
Questa stagione non si lotta per lo scudetto, o meglio, lo scudetto della Roma quest'anno si chiama "qualificazione in Champions League", ed all'andata si è vinto 2-1 anche se con un pò di fatica.
Ma tutto questo è sulla carta, è storia, è un punto di vista ma non una verità assoluta. Perchè alla fine le partite non vanno come si pensa debbano andare, o come si spera; ed il calcio rimane uno sport bellissimo, determinato da diversi fattori.
a cura di Federico Falvo
Una serata con Zdenek Zeman: "La bellezza non ha prezzo"
INSIDEROMA.COM - FEDERICO FALVO - Giovedì 1 dicembre è stata una serata ricca di storia a tinte giallorosse e non solo. Una serata ricca di aneddotti, ricordi, sorrisi, momenti di commozione ed anche risate di gusto. E' stata la serata di Zdenek Zeman, che ha presentato la sua autobiografia insieme al giornalista Andrea De Caro.
La Bellezza Non Ha Prezzo, questo il titolo del libro che lo stesso Zeman vuole spiegare: "Mi piace il bello, ma penso piaccia a tutti. Qualche volta per difendere il bello ci vuole anche coraggio, e penso di averlo avuto sempre". Un biglietto da visita che racchiude quasi tutta la carriera del tecnico boemo, che stempera immediatamete la pressione con il suo stile inconfondibile: "Mi sono concesso per questo libro, ma non so se ho fatto bene. Per dieci anni mi hanno chiesto di fare questa autobiografia, pensavo fosse meglio farla post mortem. Poi ci ho ripensato e mi sono detto che era meglio adesso perché potevo evitare ci fossero imprecisioni".
Un allenatore che ha sempre preferito uno stile offensivo rispetto a quello difensivo, come ricorda lo stesso Sinisa Mihajlovic intervenuto nel corso della serata: "Una volta siamo andati con Andrea (De Caro) a vedere gli allenamenti di Zeman a Trigoria nella sua seconda avventura romana. Cinque giorni di allenamenti, mai un esercizio per la difesa, solo attacco". Ma Zeman non replica, anzi, così come le sue squadre, continua nella sua presentazione: "Penso che sia piaciuto agli zemaniani quello che facevano le mie squadre, anche se non sempre ci siamo riusciti al meglio. Oggi ci si lamenta tanto delle cattive condizioni dei campi d'erba. Ma quanta polvere abbiamo respirato sui campetti di terra. Certe volte c'erano i sassi che spuntavano dal terreno. Però erano bei tempi. Il sud mi piace di più perché fa caldo, perché la gente è più calda e perché vincere lí o a Roma è un'altra cosa. La mentalità vincente non significa vincere sempre, ma dare tutto per vincere e trasmettere questo concetto anche a chi ha meno qualità degli altri".
Interviene anche Luigi Di Biagio, che con Zeman ha un rapporto speciale avendolo avuto a Foggia, Roma e Brescia: "Si ho avuto il privilegio di avere il mister e l'ho avuto tre volte. Con il mister ho un rapporto privilegiato anche se ci siamo scontrati in tante situazioni. Mi ha aperto un mondo. A volte provavamo a rifiatare e magari facevamo qualche passaggio in orizzontale. E lui allora ti sostituiva. Diceva sempre che c'è passaggio solo quando tagli l'uomo".
Uno Zeman scatenato, che racconta anche un aneddoto sul suo approdo alla Roma: "Squilla il telefono, rispondo pronto e sento 'sono Sensi' ed io replico 'so Napoleone' e metto giù. Poi mi chiama Perinetti e andai a Villa Pacelli da Praga per firmare con la Roma".
Presente all'evento anche Eusebio Di Francesco, che alla Roma vi ha giocato ed allenato: "Mi hanno sempre detto di essere un allenatore zemaniano. Io ne sono fiero, perché per me è stato una fonte d'ispirazione. Ricordo che durante una cena quando ero a Pescara mi disse 'hai delle idee, ma devi trovare la tua strada'. E dopo quell'esperienza andai al Sassuolo e il resto è storia". Replica Zeman da grande maestro ed ispiratore per i suoi ragazzi: "Se tu credi in una cosa e la settimana dopo credi in un'altra ti fai male. Ma non fai male solo a te, anche agli altri". Poi prosegue spiegando il perchè non abbia mai firmato un contratto per più di una stagione: "Ho sempre firmato per un anno perché così poi si poteva valutare. La società se si trovava bene continuava o in caso contrario no".
Non mancano le frecciatine ai suoi ex giocatori: "Di Francesco correva più di tutti. Anche perché se non avesse avuto la corsa, difficilmente avrebbe giocato a calcio". Come non mancano i ricordi ed anche i rimpianti: "Arrivando la seconda volta a Roma dopo Pescara pensavo di poter far bene. Poi le condizioni di interferenza del lavoro mio di Cangelosi non ce lo hanno permesso. Serviva un esecutore di quello che volevano loro più che un allenatore".
Immancabile anche il capitolo doping, a cui Zeman si è sempre opposto con fermezza: "La salute è la cosa più importante, io sono rimasto a prima. Per me la gente sana non ha bisogno di prendere farmaci. Se una persona fa sport si presume sia sana, si fanno anche le visite di idoneità". Gli fa eco il professor Donati, che nel 1998 lo sostenne nella lotta al Doping: "Che Zeman si sia servito della sua notorietà in maniera generosa è chiaro. Lui ha creato una breccia con le sue frasi. Dopo le due dichiarazioni un giovane tecnico dell' antidoping mi disse che le analisi non venivano fatte e gettate via. Mi disse qualcosa di sconvolgente e Guariniello mandò i suoi ispettori ed i risultati delle analisi non gli furono mostrati. Le analisi sui calciatori non venivano fatte. Cadde il presidente del Coni. Questo ha fatto Zeman, ed ha pagato. Questo è tutto".
In chiusira una frase che spiega il titolo del libro ma anche la filosofia zemaniana: "La bellezza non ha prezzo. Per me il grazie della gente vale più di 100 scudetti".
Duro sfogo di Mourinho. La pazienza è finita
INSIDEROMA.COM - FEDERICO FALVO - La Roma ha pareggiato a Sassuolo, un 1-1 che sta stretto essendo passati in vantaggio e immediatamente raggiunti poco più tardi. Ma nonostante il solo punto raccolto si è visto un barlume di gioco in mezzo al campo. La Roma, rispetto alle ultime partite, ha cercato di far girare maggiormente palla dal centrocampo in su e provato a creare una manovra costruita per arrivare alla conclusione. Ne è un esempio il recupero palla di Shomurodov che lascia la sfera a Zaniolo e poi si butta nello spazio. Un taglio intelligente, poichè l'uzbeko invece di continuare la corsa sulla sinistra e provare un due contro due ha deciso, saggiamente, di andare a destra e crearsi lo spazio per ricevere. Zaniolo intuisce e lo serve perfettamente, con Shomurodov che però calcia su Consigli sciupando una ghiotta occasione.
Ma la partita di ieri passerà alla storia per altri motivi. In primis, per i messaggi che Mourinho ha voluto lanciare ai suoi giocatori. I primi messaggi sono rivolti ad Abraham e Belotti, lasciati fuori dall'undici titolare in favore di Shomurodov. L'uzbeko, da parte sua, recepisce la scelta di Mourinho come un'occasione per dimostrare che questa maglia la può indossare. Lotta, corre, cerca il gol e fa vedere buone cose. Ma il messaggio principale è per Abraham e Belotti, soprattutto per l'inglese che chiamato in causa nel secondo tempo entra in campo con l'atteggiamento giusto di chi ha fame. Un approccio alla gara che viene ripagato con il gol del momentaneo vantaggio, un colpo di testa imperioso che batte Consigli. Mourinho apprezza, ma non esita nel richiamare il suo attaccante: "Poi ad un altro ho chiesto perché non ha sempre questo atteggiamento quando scende in campo. Questo nome non ho problemi a dirlo, è Tammy Abraham e ha disputato sicuramente una buona partita, a parte il bellissimo gol". Lo stesso Abraham a fine partita si scuserà con allenatore, squadra e tifosi per mezzo stampa: "Vorrei rivolgermi ai tifosi, ai compagni di squadra, all'allenatore e in qualche modo scusarmi per non essermi espresso sui livelli della scorsa stagione, non sono stato me stesso. Sono una persona, un ragazzo, in fondo. Ho attraversato un momento difficile, con poca fiducia. Oggi ci tenevo a dimostrare ai tifosi che sono ancora io, che sono pronto ad aiutare la squadra". Messaggio recepito.
Ma il vero messaggio Mourinho lo comunica a fine partita con le sue dichiarazioni. Parole dure rivolte a tutta la squadra ma in particolare ad un giocatore: “Mi dispiace perché lo sforzo della nostra squadra è stato tradito da un giocatore che ha avuto un atteggiamento, non so se posso dire la parola, meglio non dirla, diciamo non professionale, e così ha finito con il tradire lo sforzo di tutti quanti. Gli ho detto di trovarsi una squadra a gennaio”. Non fa nomi Mourinho, ma analizzando gli episodi si può intuire chi sia il destinatario di questo sfogo. Stiamo parlando di Rick Karsdorp, che fin dal suo arrivo alla Roma ha alternato buone prestazioni a partite opache. Ma sul banco degli imputati non è finita la prestazione in sè, ma principalmente gli atteggiamenti di Karsdorp in campo. In passato il giocatore è stato ampiamento difeso da Mourinho, soprattutto nel derby quando dopo la sostituzione non siede in panchina con i compagni ma scende direttamente negli spogliatoi. In quell’occasione fu “coperto”, dichiarando che era andato a mettere il ghiaccio sul ginocchio. Ma ieri ha avuto dei comportanti che allo Special One non sono piaciuti per niente. Iniziamo con l’ingresso in campo, quando impiega troppo tempo per rientrare in panchina dopo il riscaldamento e mettere la divisa da gioco. Si continua con lo sfogo dopo il gol di Abraham, quando invece di festeggiare con i compagni rimprovera Cristante per non averlo servito nello spazio invece di scaricare su Mancini (poi autore dell’assist vincente). Infine gli errori su Laurentiè ed il mancato recupero sul giocatore, soprattutto in occasione del gol di Pinamonti. Karsdorp perde la marcatura su Laurentiè in occasione del lancio lungo ed invece di provare il recupero alza il braccio per chiamare un fuorigioco che non c’era. Dopo il gol subito viene richiamato dai compagni e reagisce in maniera non professionale. Un atteggiamento che Mourinho questa volta non ha perdonato. Già in passato, dopo gli errori contro Juventus ed Udinese, aveva detto di lui “Karsdorp l’anno scorso era una storia, quest’anno non sta bene? Arrivederci amico”. Un chiaro messaggio a spronarlo a fare meglio, ma a quanto pare non recepito.
Mourinho non è nuovo a queste dichiarazioni, lo ha sempre fatto ed in giallorosso successe già la scorsa stagione dopo la debacle contro il Bodo/Glimt: “Abbiamo una differenza significativa di qualità tra un gruppo di giocatori e un altro. Sapevo i limiti di qualche giocatore, non è niente di nuovo per me, ma ovviamente mi aspettavo una risposta migliore”. Un chiaro messaggio a dare di più, recepito alla perfezione da Kumbulla che allenamento dopo allenamento dimostrò di meritarsi un’altra occasione ed ancora oggi è in rosa al fianco di Mourinho. Non reagirono, quantomeno non come si aspettava il portoghese, i vari Villar, Diawara e Mayoral; con gli spagnoli ceduti nel mercato invernale ed il guineano relegato ai margini della rosa.
Un qualcosa che potrebbe succedere anche questa volta con Karsdorp, già invitato a trovarsi una squadra per gennaio. Ma allo stesso tempo un messaggio verso tutti gli altri giocatori che potremmo tradurre con: la pazienza è finita, ora dimostrate che siete giocatori da Roma.
La Roma batte l'Helsinki, ma pecca ancora di cattiveria sotto porta
INSIDEROMA.COM - FEDERICO FALVO - La Roma vista ieri sera contro l'HJK Helsinki è stata una squadra dalle due facce. Leziosa e sprecona nel primo tempo, determinata e cinica nella ripresa.
POCO CINICI - Una Roma che avrebbe potuto chiudere il match molto prima, contro avversari determinati ma tecnicamente non perfetti. Oltre agli errori in fase di controllo e disimpegno, l'Helsinki è stato anche sfortunato quando al 15' rimane in dieci uomini per l'espulsione del capitano Tenho. Nasce tutto da un errore di Lingman che sbaglia la misura del passaggio e serve Belotti, il numero 11 giallorosso punta Tenho e lo dribbla, con il difensore finlandese che non può fare altro che fermarlo con un fallo. Dapprima Petrescu, l'arbitro del match, ammonisce il capitano dell'Helsinki; ma successivamente, dopo aver rivisto l'azione al VAR, opta per il cartellino rosso facendo valere la regola del fallo da ultimo uomo.
La Roma, per sfruttare il vantaggio dell'uomo in più, cambia modulo passando dal 3-4-2-1 al -4-2-3-1. Vina e Karsdorp scalano sulla linea difensiva come terzini puri, mentre Spinazzola si sposta sulla sinistra in fase offensiva con Pellegrini centrale e Zaniolo a destra. Una mossa che da maggiore forza offensiva alla Roma, che però deve cercare spazi in una linea difensiva finlandese totalmente serrata. Il tecnico Koskela preferisce chiudersi con cinque uomini davanti il portiere Hazard e i rimanenti quattro a dar fastidio ai giallorossi, per impedirgli di pensare ad una giocata ed essere pronti a ripartire in contropiede. Ed è proprio da un contropiede che gli ospiti si rendono pericolosi con il difensore Hoskonen, rimasto davanti dopo una punizione. Il finlandese è abile a colpire di testa dopo un cross partito dalla snistra, ma non trova lo specchio della porta lambendo il palo.
La Roma ci prova in tutti i modi a far breccia, ma i troppi colpi di tacco e leziosismi fanno solo scena muta davanti al risultato bloccato ancora sullo 0-0. In più, quando si riesce ad arrivare al tiro, si devono fare i conti con un perfetto Hazard; abile a sventare ogni minaccia e tenere i suoi ancora in partita. La miglior occasione arriva sulla testa di Belotti, che in tuffo manca di un millimetro il bersaglio.
TRAZIONE ANTERIORE - Nella ripresa Mourinho cambia, inserendo Smalling per l'ammonito Ibanez e Dybala per Vina. Una mossa che permette a Spinazzola di tornare nella sua posizione naturale e libera Dybala davanti. Stesso modulo, 4-2-3-1, ma con un'arma in più nel trio che opera alle spalle di Belotti. Un'arma che si rivela immediatamente letale. Infatti Dybala ci mette un minuto dal suo ingresso per toccare il suo primo pallone e fare breccia nel muro finlandese. Un mancino a incrociare, su assist di Pellegrini, su cui Hazard questa volta non può nulla. Un gol che da coraggio alla Roma, che in due minuti raddoppia con il capitano Pellegrini, che di petto mette dentro un cross di Zaniolo deviato. 2-0 e Roma che ci mette pochissimo per stabilire la propria supremazia. Ma gran parte del merito del secondo gol va a Zaniolo, che partendo dalla sinistra supera il diretto marcatore e mette in mezzo per i compagni. Un gesto da grande giocatore e da altruista che ripeterà pochi minuti più tardi quando mette nuovamente in area un pallone, questa volta per Belotti che con un facile tap-in trova il 3-0 ed il suo primo gol in giallorosso.
Una rete che chiude virtualmente il match e porta la Roma a tirare i remi in barca nel tentativo di risparmiare qualche energia per l'impegnativa sfida di domenica contro l'Atalanta.
Risultato tondo e primo successo in Europa League per la Roma, che insegue il Betis Siviglia (punteggio pieno) e si prepara ad affrontarlo nei prossimi due match europei, dove ci si giocherà con molta probabilità il primo posto nel girone.
Juventus-Roma: precedenti, statistiche e curiosità
INSIDEROMA.COM - FEDERICO FALVO - Questa sera la Roma sarà impegnata a Torino, nel primo big match della sua stagione. Avversaria la Juventus, da sempre ostica e storica rivale.
Mourinho, in conferenza stampa, non ha dubbi: la Roma andrà a Torino a cercare di vincere. Si potrebbe anche perdere, certo, ma la squadra deve giocare bene e senza timori. Mourinho vuole che i suoi ragazzi giochino con fiducia ed a viso aperto. Confermata la stessa formazione vista contro la Cremonese, con il solo Matic in campo al posto dell'infortunato Zaniolo.
Massimiliano Allegri, in casa Juventus, si aspetta una partita equilibrata contro un allenatore che sta facendo un ottimo lavoro. Recupera Szczesny, mentre mancheranno gli infortunati Bonucci e Di Maria. Rispetto all'ultima di campionato, Allegri vuole vedere una squadra che faccia bene in entrambi i tempi. Dubbi per quanto riguarda il centrocampo, con Allegri che ha ammesso di poter convocare anche il neo arrivato Milik.
I PRECEDENTI - Sono 90 le sfide giocare finora allo Juventus Stadium, di cui ben 60 vinte dai padroni di casa. La scorsa stagione i bianconeri si imposero per 1-0 grazie al gol di Kean in una partita controversa, con un gol annullato alla Roma per concedere un rigore non applicando il vantaggio.
Fermo a 21 il totale dei pareggi, che non si verificano dall'1-1 di stagione 2010/11, quando Totti su rigore rispose al momentaneo vantaggio di Iaquinta.
Solo nove le vittorie della Roma, che nell'agosto 2020 (ripresa del campionato post chiusura a casau del Covid) vinse 3-1 grazie a Kalinic e la doppietta di Perotti (Higuain per la Juventus).
Mourinho in carriera ha affrontato la Juventus in nove occasioni. Cinque volte come allenatore dell'Inter e due come tecnico della Roma. Con i nerazzurri tre vittorie, un pareggio ed una sconfitta. Due sconfitte come allenatore della Roma. Vi sono anche due precedenti in Champions League sulla panchina del Manchester United, con una vittoria ed una sconfitta per Mourinho.
Ben 23 i precedenti tra Allegri e la Roma, con nove vittorie in favore del tecnico livornese. Sette le sconfitte e sette i pareggi.
L'arbitro del match sarà Massimiliano Irrati, che in carriera ha diretto la Roma in 22 occasioni; con uno score in favore dei giallorossi grazie a 12 vittorie, cinque pareggi e cinque sconfitte. Sedici i precedenti tra Irrati e la Juventus; con i bianconeri che vantano 11 vittorie, due parehhi e tre sconfitte.
LE STATISTICHE - Al momento la Roma è sopra in classifica, forte dei sei punti conquistati finora. Quattro i punti della Juventus, che nell'ultima di campionato è stata fermata della Sampdoria sullo 0-0. Roma e Juventus, finora, sono le uniche due squadre del campionato a non aver mai subito gol, mentre per quanto riguarda le reti all'attivo i bianconeri hanno timbrato il cartellino tre volte, rispetto alle due segnature giallorosse.
Stasera sarà una partita sentitissima, tra due squadre che sognano in grande e vogliono arrivare sempre in alto. Una forte rivalità lega Roma e Juventus, partita che viene vissuta con forte ardore dai tifosi e che spesso è stata protagonista di episodi controversi. Ma sarà una partita molto sentita anche per Dybala, per la prima volta da avversario contro la sua ex squadra, in quello che fino a poco tempo fa è stato il suo stadio. Mourinho è sicuro che il 21 della Roma giochi tranquillo e con professionalità, con le emozioni che sicuramente si faranno sentire prima o dopo la partita.
Roma-Cremonese: precedenti, statistiche e curiosità
INSIDEROMA.COM - FEDERICO FALVO - Dopo il successo alla prima di campionato contro la Salernitana, la Roma è pronta per tornare all'Olimpico dove domani sera affronterà la Cremonese neo promossa.
Mourinho, in conferenza stampa, non vede la Cremonese come una squadra di B. Ma anzi, fa i complimenti alla società per gli investimenti sul mercato e ad Alvini per farla giocare in maniera da mettere in difficoltà ogni avversario. Quindi per Mourinho domani sarà un match difficile, ma dal quale spera di uscire con i tre punti per rendere felici i tifosi, un vero vanto per questa Roma. Elogi per Pellegrini, che ritiene un giocatore importantissimo ed in grado di giocare ovunque. Parole di fiducia anche per il resto della rosa; in particolare per Cristante, Matic, Wijnaldum e Zaniolo. Su quest'ultimo un grande complimento: "per noi è più importante della scorsa stagione".
Anche Alvini, tecnico della Cremonese, ha parlato alla stampa dichiarando che è consapevole dell'avversario che affronterà, ma vuole che i suoi ragazzi giochino senza pressione ed in maniera naturale. Importante sarà chiudere le linee di passaggio per i tre giallorossi che giocheranno davanti, quindi infoltire il centrocampo.
I PRECEDENTI - All'Olimpico si sono giocati sette match tra Roma e Cremonese, cinque dei quali vinti dai giallorossi. L'ultimo successo della Roma, in ordine di tempo, è il 3-0 della stagione 1995/96, con le reti di Di Biagio, Balbo e Cappioli.
Un solo pareggio, con il risultato di 1-1, registratosi durante la stagione 1994/95. In quell'occasione segnarono Lanna per la Roma ed Enrico Chiesa per la Cremonese.
Una sola vittoria per i grigio-rossi, che espugnarono l'Olimpico nel 1993 grazie ad un 2-1 firmato da Dezotti su rigore e Tentoni (Benedetti per la Roma).
Non vi sono precedenti tra Mourinho e la Cremonese ed Alvini contro la Roma. Dunque la sfida di domani sarà un inedito.
L'arbitro del match sarà Luca Massimi della sezione di Termoli. Il direttore di gara 33enne non ha mai diretto la Roma in carriera. Sei, invece, i precedenti con la Cremonese tra Serie B e Lega Pro; con uno score di tre vittorie, due pareggi ed una sconfitta per i grigio-rossi.
LE STATISTICHE - Dopo una sola giornata di campionato vi sono poche statistiche da registrare, se non i tre punti conquistati dai giallorossi e la sconditta registrata dalla Cremonese contro la Fiorentina. Differenza reti di +1 per la Roma, che ha segnato una rete a Salerno senza subirne. Tre le reti subite dalla Cremonese a fronte delle due segnate; una delle reti subite è stato uno sfortunato autogol di Radu, che ha condannato i ragazzi di Alvini alla sconfitta. Due i cartellini gialli a sfavore della Roma finora; mentre la Cremonese ne ha rimediati tre più il rosso di Escalante, squalificato ed assente domani.
Domani sarà un match complicato, tra una Roma che vorrà ripetersi e posizionarsi stabilmente tra le posizioni di vertice ed una Cremonese che vorrà dimostrare quanto di buono fatto con la Fiorentina migliorandone il risultato finale. Straordinaria la risposta dei tifosi giallorossi, che nonostante sia un lunedì per molti lavorativo, ha risposto alla grande facendo registrare il nono "sold out" consecutivo in casa tra la scorsa stagione e quella attuale.
La Roma con Dybala: varie opzioni, tanto divertimento
Paulo Dybala è un nuovo giocatore della Roma.
Un annuncio che ha riportato a Roma l'entusiasmo che si è respirato la sera del 25 maggio pre e dopo la finale di Conference League; ma soprattuto il 26 maggio, con i festeggiamenti al Circo Massimo.
Un acquisto che fa gia sognare i tifosi, impazziti di gioia per la Joya.
Ma al di là del nome e dell'importanza del giocatore, bisogna anche capire come Dybala possa collocarsi nello scacchiere di Mourinho. L'argentino in 403 presenze in carriera ha giocato 161 volte da prima punta in un attacco a due e 147 volte da seconda punta. Trentatre le volte messo in campo da ala destra e 21 da trequartista. Solo cinque come ala sinistra.
Nella Roma potrebbe posizionarsi sia largo a sinistra o destra (in alternanza con Zaniolo o Pellegrini), sia affiancare Abraham in un attacco a due.
Finora Mourinho, nelle tre amichevoli pre campionato, ha provato tre moduli diversi. Vediamo insieme come potrà essere impegnato Dybala con queste tre soluzioni:
4-3-2-1: Con questa formazione Dybala giocherebbe nei due dietro la punta insieme a Zaniolo, con Pellegrini da trequartista d'inserimento e gestore della manovra offensiva. Ovviamente i due dietro Abraham giocherebbero larghi, così da favorire gli avanzamenti palla al piede del terzo di centrocampo, aprendo gli spazi e guadagnandosi occasioni per ricevere la palla e servire la punta, o provare l'azione personale. Ma questo modulo potrebbe facilmente tramutarsi in 4-2-3-1, con Matic ed uno fra Cristante e Veretout ad agire davanti la difesa e Dybala a giocare da trequartista o esterno insieme a Pellegrini e Zaniolo. Un ruolo che non sempre ha ricoperto ma è in grado di fare ottimamente, così come Pellegrini potrebbe giocare largo a destra come spesso fatto in nazionale. Ma anche lo stesso Dybala potrebbe giocare largo a destra, con Zaniolo che potrebbe spostarsi al centro o a sinistra. Insomma, un trio che potrebbe giocare insieme alla perfezione e creare molti pericoli alle difese avversarie. Ma potrebbero anche non giocare tutti e tre insieme.
3-5-2: Con questo modulo, provato nel secondo tempo della gara contro il Sunderland, la Roma ha siglato due reti ed esaltato le doti di Zaniolo. Lo stesso potrebbere succedere con Dybala, che giocherebbe da punta insime ad Abraham. Ovviamente Zaniolo non sarebbe titolare con questo modulo, a meno che non prenda il posto di Karsdorp o Spinazzola o Zalewski sulle corsie esterne. Pellegrini verrebbe spostato sulla linea a tre dei centrali di centrocampo, dovendo rinunciare in parte alle sue doti offensive. Con questo modulo Dybala e Zaniolo potrebbero entrare in conflitto, poichè entrambi mancini e con la predisposizione a libersrsi al tiro con quel piede. Dunque è quasi impossibile, ma non toaltmente impossibile, vederli giocare insieme se la Roma si schiererà con il 3-5-2.
3-4-2-1: Modulo visto contro la Portimonense, dove Dybala giocherebbe nei due dietro Abraham insieme a Pellegrini o Zaniolo, ma più presumibilmente insieme al numero sette. Potrebbe anche giocare con Zaniolo, ma si dovrebbe sacrificare Pellegrini come centrocampista puro e più attento alla fase difensiva che offensiva. Sacrificare perchè il capitano giallorosso ha dimostrato ampiamente nella scorsa stagione come si trovi a suo agio più vicino alla porta. Zaniolo potrebbe subentrare a gara in corso o persino essere schierato da prima punta qualora mancasse Abraham.
Varie alternative, tutte valide e tutte che renderebbero la Roma molto equilibrata in campo; capace sia di difendersi che proiettarsi in area avversaria e colpire.
Forse, a titolo prettamente personale, il modulo migliore per includere Zaniolo e Pellegrini insieme a Dybala sarebbe il 4-2-3-1. Poichè tutti e tre potrebbero giocare insieme, trovare il giusto equilibrio per non darsi "fastidio" a vicenda e colpire in diversi modi. Un quartetto in realtà, perchè non dobbiamo dimenticare la presenza di Abraham che renderebbe l'attacco giallorosso potenzialemente devastante e difficile da affrontare per chiunque.
Ma qualsiasi sia il modulo, qualsiasi siano le scelte di Mourinho, chiuqnue giocherà, ci sarà da divertirsi.
Tutto su Frattesi. Veretout, Diawara e Perez in uscita. Ceduti Reynolds, Fuzato e Milanese
Il mercato entra sempre più nel vivo, come le trattative della Roma.
Sempre in piedi la pista che conduce a Frattesi, che si è arricchita quest'oggi con notizie relative ad un incontro già in programma per settimana prossima con l'entourage del centrocampista neroverde. Nel possibile accordo con il Sassuolo, oltre alla rinuncia della percentuale sulla rivendita per uno sconto sul cartellino, si potrebbe inserire una contropartita tecnica di alto valore. Stiamo parlando di Carles Perez, che vorrebbe maggior minutaggio e quindi accetterebbe un trasferimento o in Italia o in Spagna. L'ex blaugrana piace al Sassuolo, dunque un ipotesi scambio non sarebbe totalmente da escludere.
Non tramonta Dybala, con l'Inter che sta prendendo tempo in attesa delle visite di Mkhitaryan (fissate per domani) e del ritorno di Lukaku. Un'indiscrezione più che una realtà, con la Roma che tenta il fantasista argentino che si è promesso ai nerazzurri e aspetta prima di decidere il da farsi. Sullo sfondo per l'ex bianconero c'è anche il Tottenham.
Ma la giornata giallorossa di mercato è stata contraddistinta principalmente dalle cessioni.
Fuzato e Milanese hanno salutato Trigoria. Il portiere brasiliano si unirà all'Ibiza, con la Roma che in cambio riceverà 300 mila euro in caso di promozione del club spagnolo ed il 30% sulla futura rivendita. Milanese, invece, rimane in Italia e passerà alla Cremonese per 750 mila euo più il 30% di una futura rivendita.
Prestito per Reynolds che si unirà al Westerlo, che potrà riscattarlo al termine della stagione. Sarà la sua seconda esperienza in Belgio dopo quella di scorsa stagione al Kortrijk.
In uscita vi è sempre Veretout; seguito da Marsiglia, Milan ed Everton ma nessuna delle tre società ha ancora presentato offerte concrete. Possibile la partenza di Diawara, che piace molto al Lecce ma ha un ingaggio troppo alto che rappresenta uno scoglio per club pugliese.
La Roma lavora ai rinnovi e prova a chiudere per Celik. Piacciono Anguissa e Sabitzer
La Roma sta lavorando alla squadra con cui presentarsi in campo alla prossima stagione. Un organico di qualità con il quale centrare l'obiettivo qualificazione in Champions League dal campionato e non sfigurare in Europa League.
Una squadra già ricca di talento e su cui Mourinho farà molto affidamento. A cominciare dal neo acquisto Matic e dalle conferme dei pilastri che hanno guidato i giallorossi alla conquista della Conference League.
Sul fronte rinnovi è già tutto fatto per Mancini, con cui si è raggiunto un accordo per proseguire insieme fino al 2026 (si attende l'ufficialità). Primi contatti avviati con l'entourage di Zaniolo, che fa gola a Milan e Juventus. Il ragazzo oggi ha parlato della sua stagione, ammettendo che l'interesse delle grandi squadre fa piacere ma non lo distraggono dal suo obiettivo: lavorare e fare ancora meglio.
Si punta anche al rinnovo di Cristante, giocatore su cui Mourinho fa molto affidamento. Il centrocamista piace, anche lui, a Milan e Juventus; ma vuole rimanere alla Roma. Dunque i colloqui per continuare insieme non dovrebbero essere lunghi o difficili.
Sul fronte acquisti è in dirittura d'arrivo Celik, con Lille pronto ad accettare l'offerta di circa 7 milioni della Roma. Trattative ancora in corso per Frattesi, mentre rimane alla finestra Aouar del Lione.
Si seguono anche Torreira, in uscita dalla Fiorentina e nelle mire anche della Lazio, e Sabitzer; messo in vendita dal Bayern Monaco poichè poco usato la scorsa stagione (solo otto partite da titolare). Interessa anche Anguissa, in rotta con il Napoli e cercato personalmente da Mourinho. Il tecnico portoghese, infatti, avrebbe chiamato il centrocampista per presentargli il proprio progetto tecnico e convincerlo ad unirsi alla Roma. Una mossa che a Napoli non hanno molto gradaito.
Smentiti i collegamenti per De Paul, che la Roma non sta cercando e non ha contattato. Il costo totale dell'operazione, infatti, sarebbe troppo alto per le casse giallorosse. Intanto è stato offerto Demiral, profilo che non piace alla Roma e proposta rispedita al mittente.
In uscita potrebbero aprirsi nuovi contatti con il Marsiglia, che dopo Pau Lopez ed Under vorrebbe acquistare anche Veretout e Kluivert.
Matic ha firmato. Passi avanti per Frattesi. Piace Gundogan
Nemanja Matic è ufficialmente un nuovo giocatore della Roma. Il serbo classe ’88 è arrivato ieri nella Capitale dove si è sottoposto alle visite mediche di rito. Oggi la firma su un contratto annuale da 3.5 milioni più rinnovo automatico per un secondo anno se in stagione avrà raggiunto la soglia minima del 50% di partite giocate.
Rimanendo a centrocampo, sembra ormai sfumato un possibile arrivo di Ruben Neves. Il Wolwerhampton lo lascerebbe partire solo per una cifra che si aggira tra gli 80 ed i 100 milioni. Un prezzo troppo alto non solo per la Roma, ma anche per tutte le altre pretendenti. Così i giallorossi virerebbero su Gundogan del Manchester City. Il tedesco sembra ormai fuori dal progetto di Guardiola ed in più ha il contratto in scadenza a fine mese. Dunque la Roma potrebbe operare un altro colpo a parametro zero, il terzo dopo gli arrivi di Svilar e Matic.
Entra nel vivo la trattativa per Frattesi. Mourinho lo vuole a tutti i costi e Tiago Pinto è disposto a inserire una o due contropartite tecniche per agevolare la chiusura dell’affare. Al Sassuolo piacciono Felix e Bove, ma il tecnico portoghese non vorrebbe privarsi del centrocampista; al suo posto si potrebbe inserire uno tra Tripi e Volpato insieme a Felix. Rimangono da definire i termini, se a titolo definitivo o con diritto di riacquisto da parte della Roma.
Sul fronte interno si starebbe lavorando alla permanenza di Zaniolo, con Tiago Pinto che nei prossimi giorni dovrebbe incontrarsi con l’agente del giocatore per discutere il prolungamento contrattuale e l’aumento dell’ingaggio. Confermato Vina, che vuole giocarsi le sue carte in giallorosso anche se parte dietro Spinazzola e Zalewski tra le preferenze di Mourinho. Una conferma decisa anche sul piano economico, visto che l’uruguaiano non ha molto mercato e ad oggi la Roma non recupererebbe i 13 milioni spesi per acquistarlo.
Pellegrini non si vende. Matic firma settimana prossima. Occhi sul telentino Akgun
La Roma attende Matic, che tra lunedì a mertedì prossimi arriverà nella Capitale per sottoporsi alle visite mediche e apporre la firma sul contratto. Un primo tassello per il centrocampo, reparto non ancora ultimato in attesa delle uscite e di nuovi arrivi.
Sul fronte cessione emerge l'interesse del Lione per Veretout, per cui la Roma chiede minimo 10 milioni di euro. Un'operazione che potrebbe trasformarsi in uno scambio di giocatori. Infatti Aourar, centrocampista proprio dei francesi e con il contratto in scadenza a fine giugno, è stato offerto dal suo agente alla Roma. Il profilo del 23enne non dispiace a Mourinho, con la Roma che potrebbe accontentarlo o in uno scambio con Veretout o acquistandolo a parametro zero e liberare una casella cedendo il 21 giallorosso. Ma Aourar non è un obiettivo primario.
In cima alla lista di Tiago Pinto vi sono Ruben Neves del Wolwerhampton e Douglas Luiz dell'Aston Villa. Potrebbe arrivare uno dei due, ma ciò non esluderebbe Frattessi; che piace molto e per cui sono già stati avviati dei contatti con il Sassuolo. Per sbloccare la trattativa la Roma potrebbe inserire delle contropartite tecniche, così da far scendere anche il prezzo del cartellino. Vi è anche l'indiscrezione Pobega, di proprietà del Milan ed al Torino in prestito nell'ultima stagione. Ma per il ragazzo classe '99 non vi è nulla di concentro. Era idea del Milan inserirlo come contropartita per arrivare a Zaniolo, ma non riusltano contatti tra i due club per il 22 della Roma. Nell'unico incontro con i rossoneri si è solamente parlato di Forenzi e del riscatto da parte dei neo campioni d'Italia, con la Roma che acconsentirebbe allo sconto facendo scendere la cifra dai 4 milioni iniziali ai circa 3.
Rifiutata una maxi offerta per Pellegrini da parte del Newcastle: 60 milioni di euro a cui la Roma ha replicato con un secco no. Intanto gli inglesi avrebbero mostrato interesse anche per Ibanez, che sempre in Premier piace al Tottenham. Tiago Pinto fissa il prezzo del difensore sui 30 milioni, forse per screditare eventuali corteggiatori.Qualora si dovesse cederlo potrebbe arrivare Theate dal Bologna. Ipotesi solo accennata ad oggi.
Più concreti, invece, i passi mossi per Solbakken. Il norvgese ha già un accordo con la Roma e va in scadenza a dicembre. Il Bodo però non fa sconti e per liberarlo subito chiede 5 milioni. Un'operazione che potrebbe essere facilitata dalla possibile cessione di El Shaarawy, che piace all'Atalanta.
Per la fascia destra si pensa ad una rivoluzione, con Celik ed Akgun nel mirino. Entrambi turchi e valutati sui 7 milioni. Celik, 25 anni, gioca nel Lille con cui andrà in scadenza a giugno dopo una stagione da protagonista con 40 presenze, tre reti e tre assist. Un bottino niente male per un terzino. Akgun, invece, di anni ne ha 21 ed è di proprietà del Galatasaray. Nell'ultima stagione si è messo in mostra agli ordini di Montella nell'Adana Demirspor dove, in coppia con Balotelli, ha collezionato nove gol e ben 17 assist. L'ex aeroplanino giallorosso ne consiglia caldamente l'acquisto e la Roma potrebbe approfittarne, visto che il Galatasaray potrebbe accettare anche delle contropartite in campo del gioiellino già a segno con la propria nazionale alla seconda presenza assoluta.
Matic, manca solo la firma. Si lavora all'arrivo di Celik. Sfuma Bissouma
La stagione calcistica è finita da meno di un mese, ma per gli addetti ai lavori non esiste riposo.
Giusto il tempo di fetseggiare il successo in Conference League e poi nuovamente a capofitto sul lavoro. C'è il calciomercato da seguire ed una nuova Roma da assemblare.
I primi tasselli sono già arrivati.
Il primo acquisto, a parametreo zero, è stato il portiere belga Svilar, in uscita dal Benfica con cui non ha rinnovato il contratto. Un giovane talento da far crescere alle spalle di Rui Patricio per prenderne il posto un domani. Stessa formula (parametro zero) ma con ruolo ed esperienze diverse per Matic, svincolatosi dal Manchester United. Uomo di Mourinho, manca solo la firma sul contratto (annuale più ozpione per un secondo anno) per sancire il tutto. Un ottimo colpo per non far rimpiangere Mkhitaryan (accasatosi all'Inter), e dare una nuova impronta tattica al centrocampo.
Nel mentre Tiago Pinto si divide tra nuovi acquisti e cessioni. In entrata mancano gli ultimi dettagli per gli arrivi di Solbakken e Celik, rispettivamente 23enne e 25enne. Due innesti che inizieranno a prendere confidenza con il clima capitolino prima di essere utilizzati da titolari, ovviamente se verranno rispettate le aspettative. Celik, tra i due, potrebbe avere più spazio già dall'inizio della stagione come vice Karsdorp; forte anche della chiamata personale di Mourinho per vestire il giallorosso. La telefonata pare abbia ottenuto l'effetto desiderato, ora rimane da superare lo scoglio Lille e chiudere le trattative. Si era vociferato di un possibile inserimento di Veretout nell'affare, ma pare che il club francese non potrebbe permettersi l'oneroso ingaggio.
Veretout è comunque dato in partenza, con il Marsiglia che lo segue attentamente. La Roma non lo valuta meno di 15 milioni.
Sempre in Francia piace Kluivert, seguito dagli stessi marsigliesi e dal Monaco. L'olandese, che ha giocato l'ultima stagione in prestito al Nizza, potrebbe cambiare casacca a causa del mancato accordo sul riscatto da parte degli aquilotti rossoneri.
Entrambe le uscite potrebbero contribuire al tesoretto da reinvestire per il ritorno di Frattesi. Il giocatore, cresciuto nella Roma, non ha mai nascosto il suo desiderio di tornare a vestire il giallorosso. Un sogno che Mourinho vorrebbe avverare, ma deve esserci l'intesa con il Sassuolo. I neroverdi lo valutano intorno i 35 milioni, la Roma al momento ne offrirebbe 15 ma sarebbe disposta a salire anche a 20. Determinante in questa trattattiva sarà la percentuale di rivendita al 30% destinata alla Roma qualora Frattesi venga ceduto ad un altro club. Un'arma a favore del club di Trigoria, che potrebbe rinunciarvi in cambio di uno sconto sul prezzo del cartellino del talento neroverde.
Altri nomi in ottica Roma sono quelli di Senesi del Feyenoord e Guedes del Valencia. Per entrambi non sono ancora state presentate offerte ufficiali, quindi per ora si tratta solo di indiscrezioni. Sopratutto per quanto riguarda Guedes circolano voci, direttamente dalla radio ufficiale del club spagnolo, di una possibile offerta con l'inserimento di Diawara e Villar come contropartite tecniche; ma non vi è al momento nulla di vero.
Sfuma quasi definitivamente Bissouma, con l'Arsenal che è in pole position per il centrocampista malese, propenso a rimanere in Premier League.