Torino Roma, la 31ma giornata di fuoco
"Lavoro per il bene della Roma. Abbiamo una nostra identità, ora servono concentrazione e solidità. Con il Torino serve una grande partita"
Così Paulo Fonseca, allenatore della AS Roma, commenta nella conferenza stampa prepartita, il prossimo turno che aspetta la squadra della Capitale.
Il prossimo weekend, allo Stadio Olimpico Grande Torino, si attende un grande spettacolo di calcio. In scena un match che da entrambe le parti vale il campionato. I granata padroni di casa devono consolidare la loro posizione per allontanarsi dalle retrovie della classifica, mentre la Roma ospite cerca un riscatto che può farle rosicchiare punti alle rivali di zona Champions.
Entrambe le squadre non possono permettersi di sbagliare la gara. Paolo Fonseca sente molto questa sfida e sa quanto gli occhi della città e della dirigenza siano puntati su di lui. Vietato sbagliare, ancora una volta. "Normali le critiche quando non si vince. Con il Torino torneremo una squadra offensiva", ha dichiarato, mettendosi alle spalle la partita contro l’Ajax di Europa League e preparandosi ad affrontare un Torino agguerrito. Il tecnico giallorosso è tornato a mettere l'accento sulla solidità difensiva avuta con gli olandesi e fa notare alla piazza come alla sua squadra che si può essere concentrati in difesa, mentre si pensa ad attaccare la porta avversaria.
Paolo Fonseca chiede concentrazione
Paolo Fonseca chiede alla squadra la stessa qualità di prestazione che sta ottenendo in Europa: "Vorrei la stessa concentrazione, determinazione e aggressività difensiva viste in Europa League. Le critiche? Quando si vince ci sono più persone dalla mia parte, quando non vinciamo ci sono più persone contro". Ma questa è una storia che è antica quanto il calcio, quanto la vita. QUando le cose vanno bene nessuna discussione e chi ha qualche dubbio se lo tiene per sé, aspettando il primo passo falso per venire fuori. Così succede che nel ben noto Ambiente Romano, di cui il nostro Gabriele Nobile era un profondo conoscitore, avendo pubblicato un libro sull'argomento, ci si divida i fine settimana tra ottimisti e pessimisti. Una volta tacciono i primi, la volta successiva si nascondono i secondi.
La conferenza stampa del tecnico alla vigilia della gara con il Torino ha mostrato una certa determinazione in Fonseca. Ma come arrivano le due squadre al match?
Tra retrocessione e Champions League
I granata arrivano da quattro punti in due partite che li hanno portati a 27 punti, in una zona più tranquilla ma non così tanto visto che solo cinque li separano dalla zona retrocessione. Perdere sarebbe un bel problema a Torino che, dopo un pareggio di 2-2 nel derby contro la Juventus, nell’ultimo turno con l’Udinese si è salvata dal pareggio in extremis grazie a un rigore insaccato da Belotti. La Roma battendo il Bologna nell'ultima partita, ha messo tre punti importanti sul tabellone, dopo un pareggio e due sconfitte. Ha perso tanti punti lasciando un certo vantaggio alle avversarie per l'obiettivo Coppa dei Campioni che stanno facendo meglio.
Quando si chiede a Fonseca cosa manca alla Roma, lui risponde: "In ogni partita abbiamo una strategia. Quasi tutta la stagione è stato detto che la Roma gioca meglio difensivamente. In queste due partite contro l’Ajax abbiamo preparato una strategia diversa, più nella seconda gara. Noi abbiamo la nostra identità, non è questo che caratterizza la nostra squadra. Quando abbiamo bisogno di fare una strategia diversa lo facciamo". Quindi cambiare si può, studiare il momento e l'avversario e scoprire nuove carte lasciate nascoste? Le prossime partite dovranno rivelare una nuova "pelliccia" dei Giallorossi se si vuole vincere, e se Fonseca vuole anche convincere. "Non lavoro per convincere le persone, ma lavoro per la Roma" fa notare l'allenatore. Dice anche: "È una stagione particolare, posso fare esempi di tante squadre che vanno avanti in Europa e hanno problemi in campionato. Il Villarreal ha perso con l’Osasuna, il Bayern ha pareggiato, l’Arsenal è decimo. Le squadre che giocano ogni tre giorni hanno meno calciatori disponibili, il Bayern ha giocato con sei giocatori in meno e questo influenza il risultato. È una situazione che hanno tutte le squadre che vanno avanti in Europa".
Quindi, ecco la verità: convincere è più difficile se non si hanno i giocatori chiave a disposizione, e tra Smalling, Zaniolo, Miky, Spinazzola, Pastore e compagnia, sono mancate tante pedine in momenti focali del campionato. Ma convincere è una cosa, vincere un'altra e ora nonn è un'opzione. Si deve.