Roma, per il nome del nuovo tecnico la scelta sta per cadere su De Rossi

Secondo Sky Sport sarà Daniele De Rossi il nuovo allenatore della Roma al posto di Mourinho. L'accordo dovrebbe essere fino a giugno con opzione di rinnovo legato al raggiungimento di determinati risultati.

Sky Sport


Daniele De Rossi è il nuovo allenatore dell'AS Roma

L’AS Roma è lieta di annunciare che Daniele De Rossi è stato nominato nuovo Responsabile Tecnico della Prima Squadra fino al 30 giugno 2024.

Dopo 18 anni da calciatore giallorosso, De Rossi ritornerà nel ruolo di allenatore e farà il suo esordio sulla nostra panchina nella sfida di campionato contro il Verona di sabato pomeriggio all’Olimpico.

“Siamo felici di poter consegnare la responsabilità tecnica dell’AS Roma a Daniele De Rossi, in quanto riteniamo che la leadership e l’ambizione che lo hanno da sempre contraddistinto possano risultare determinanti nella rincorsa agli obiettivi che la squadra ha davanti a sé fino al termine della stagione”, hanno affermato Dan e Ryan Friedkin.

“Conoscevamo il legame indissolubile che unisce Daniele al Club, ma l’entusiasmo con cui ha immediatamente accettato questa sfida per i prossimi mesi ci ha ulteriormente convinto della sua capacità di essere una guida per i calciatori e un fiero rappresentante dei valori di questa società. Bentornato a casa, Daniele”.

Nato a Roma e cresciuto nel settore giovanile giallorosso, De Rossi ha debuttato in Prima Squadra nel 2001, per poi affermarsi rapidamente come uno dei migliori centrocampisti al mondo.

“Desidero ringraziare la famiglia Friedkin per avermi affidato la responsabilità della guida tecnica della Roma: da parte mia non conosco altra strada se non quella dell’applicazione, del sacrificio quotidiano e della necessità di dare tutto quello che ho dentro per affrontare le sfide che ci attendono da qui alla fine della stagione”, ha dichiarato De Rossi.

“L’emozione di poter sedere sulla nostra panchina è indescrivibile, tutti sanno cosa sia la Roma per me, ma il lavoro che attende tutti noi ha già preso il sopravvento. Non abbiamo tempo, né scelta: essere competitivi, lottare per i nostri obiettivi e provare a raggiungerli sono le uniche priorità che il mio staff ed io ci siamo dati”

De Rossi ha giocato 616 partite alla Roma divenendone capitano e segnando 63 reti in tutte le competizioni. È il secondo giocatore con più presenze nella storia del Club.

In giallorosso ha conquistato per due volte la Coppa Italia, nel 2007 e nel 2008, e una Supercoppa Italiana nel 2007.

Otre allo straordinario cammino con la Roma, De Rossi ha avuto una grande carriera in Nazionale.

Con la maglia dell’Italia ha raccolto 117 presenze. Ha preso parte a otto grandi tornei internazionali, conquistando il Mondiale nel 2006 insieme ai compagni di squadra Francesco Totti e Simone Perrotta.

Dopo il ritiro dal calcio giocato, De Rossi ha fatto parte dello staff tecnico dell’Italia nell’Europeo giocato nel 2021 e terminato con la vittoria degli Azzurri a Wembley dell’11 luglio, prima dell’esperienza come allenatore della Spal nella scorsa stagione.

ASRoma


Daniele De Rossi: "Dobbiamo essere competitivi da subito per raggiungere i nostri obiettivi"

Le prime parole di Daniele De Rossi da allenatore della Roma: ‘L’emozione di poter sedere sulla nostra panchina è indescrivibile, tutti sanno cosa sia la #Roma per me, ma il lavoro che attende tutti noi ha già preso il sopravvento. Non abbiamo tempo, né scelta: essere competitivi, lottare per i nostri obiettivi e provare a raggiungerli sono le uniche priorità che il mio staff ed io ci siamo dati.’


Terremoto nell'AS Roma: esonerato Josè Mourinho

L’AS Roma annuncia che José #Mourinho e i suoi collaboratori tecnici lasceranno il Club con effetto immediato.
“Ringraziamo José a nome di tutti noi all’AS Roma per la passione e per l'impegno profusi sin dal suo arrivo in giallorosso”, hanno dichiarato Dan e Ryan Friedkin. “Conserveremo per sempre grandi ricordi della sua gestione, ma riteniamo che, nel migliore interesse del Club, sia necessario un cambiamento immediato. Auguriamo a José e ai suoi collaboratori il meglio per il futuro”.
Ulteriori aggiornamenti riguardo la nuova guida tecnica della Prima Squadra saranno comunicati a breve.

AS ROMA


Avanti ma...

Nessun cambio all’orizzonte. Friedkin resta furioso, ma silente, i tifosi non gradiscono. Nessuno è esente da responsabilità. A meno di catastrofi, Mourinho rimarrà fino a giugno. Il focus resta la ricerca del nuovo ds. E adesso si confida nel calendario. 

Il Romanista


Il Flamengo insiste per Vina. La Roma è propensa ad accettare

Come riportato da Gianluca Di Marzio, il club brasiliano del Flamengo ha offerto circa 8/8.5 milioni (tra parte fissa sui 7 e bonus) alla Roma per il terzino uruguaiano Matias Vina. I giallorossi, a queste cifre, sono propensi a dare l’ok per la cessione. L’agente del classe 97′ è in Italia e ieri era a Milano. Le parti si sono incontrate nell’hotel in cui alloggiava la squadra per la partita contro Milan. Restano ancora dei punti da discutere per capire se si chiuderà, ma la proposta è sul tavolo. Nel caso si dovesse arrivare a un accordo per la cessione si interromperebbe il prestito con il Sassuolo.

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Milan, Pioli: "Abbiamo fatto bene. Gara interpretata nel modo giusto"

Il tecnico del Milan Stefano Pioli ha commentato così ai microfoni di Milan TV il match vinto stasera per 3-1 contro la Roma: "Assolutamente sì, abbiamo fatto bene stasera siamo contenti. La Roma ha mosso palla velocemente, ma siamo sempre stati attenti tranne in occasione del rigore, ma può capitare. Dobbiamo pensare solo a noi stessi, siamo stati bravi tutti a interpretare la gara nel modo giusto".

Un grande Gabbia su Lukaku.

 

"E' ancora un po' presto perché è tornato da poco e quindi deve prendere forma e condizione, ma lo farà. Oggi è stato bravo come tutti i ragazzi in campo, però sono molto soddisfatto di Matteo perchè l'ho voluto e credo in lui".

 


Non si sogna più

MASSIMO PAPITTO - INSIDEROMA.COM 

A chi non è capitato nel corso della vita di avere un momento dove si è guardato al futuro con pessimismo? Quel momento in cui non riesci a fare determinate cose e ti prende il momento di sconforto tanto da avere l'occhio spento. Ecco la Roma in questa parte di stagione è così: ha l'occhio spento, è rassegnata, sfiduciata, in balia degli eventi che non riesce a far svoltare a proprio vantaggio.

A San Siro solo i più inguaribili ottimisti (chi vi scrive è tra questi tanto che si è giocato il 2 al picchetto) pensavano ad una Roma corsara a Milano in questo momento storico e il problema è proprio questo: abbiamo smesso di sognare. Andiamo avanti solo per inerzia, ci aggrappiamo alle bandiere, alle nostre sciarpe, alle nostre maglie ma non ci sentiamo rappresentati dai calciatori che indossano la maglia che tanto amiamo. Ci approcciamo rassegnati alle partite che sia il derby o la trasferta di Milano. Abbiamo paura di affrontare addirittura il Verona in casa e non siamo più capaci di sognare. 

La colpa di questa sensazione che proviamo di chi è? C'è chi in questo momento è passato dal "Mourinho fino all'inferno" al "Mourinho out." C'è chi è passato dai "va bene i Friedkin anche se non parlano" al "basta! Vogliamo sentire la loro voce per sentirci rassicurati." C'è chi mette sul banco degli imputati i calciatori e addirittura anche i più rappresentativi tipo Dybala e Lukaku per mancanza di partite sul campo e per scarsa personalità. Pellegrini neanche a parlarne: sul banco degli accusati c'è da mesi ormai. Altri se la prendono con chi non c'è da settimane e appunto da mesi: Smalling e Renato Sanches su tutti. E' un tutti contro tutti che ha avuto l'apice nel derby perso che ha scoperchiato e messo in discussione anche il pensiero degli inguaribili fiduciosi. Ora è tutto da buttare e tutto da rivoluzionare compreso il Tiago Pinto dimissionario e ancora non sostituito.  

L'altalena storica del tifoso romanista è sempre stata questa, prima campioni e poi bidoni. La mezza misura non ci è mai appartenuta, noi viviamo tutto al massimo: o tutto o niente. L'amore grande se ci fate caso è proprio questo. Sentimento forte nel momento della grande infatuazione e poi indifferenza totale e rabbia quando ci si sente traditi e abbandonati. Il tifoso giallorosso sarà così e lo sarà anche tra mille anni, le generazioni si tramanderanno sempre questo modo di vivere la Roma, fa parte di noi e non possiamo cambiare.

Mourinho in questi tre anni ha provato a cambiarci, ha provato a portarci dalla parte dei vincenti e in parte ci è anche riuscito visto la Conference League vinta e l'altra, l'Europa League che ci hanno tolto dalle mani in modo vergognoso a maggio scorso. Lo Special One ha provato a cambiarci la storia e ci sta provando ancora nonostante qui a Roma sia stato preso di mira da sfottò e fotomontaggi dell'altra fazione della città che anni fa si sognava di prenderlo in giro quando lui era forte e potente. Ora anche lui mettendosi la tuta della Roma è diventato umano e vulnerabile, è diventato come la Roma: a volte fragile e indifeso. In questi tre anni insieme ci siamo presi pregi e difetti, ci siamo amati alla follia e anche detti le cose in faccia come si fa nel vero amore. Ora però il futuro è nebuloso: non si sa che cosa sarà di noi e di Mourinho tra qualche mese e per questo si è smesso di sognare. Si è smesso per mancanza di programmazione e le prestazioni sul campo ne risentono e allora urge un colpo di teatro dei Friedkin. Solo loro possono tornare a farci sognare. 


Non risultano consultazioni su un possibile esonero di Mourinho

Per quanto ci risulta al momento non esistono consultazioni per decidere le sorti di #Mourinho che al contrario resta saldo al suo posto. Potrebbero esserci novità invece a giorni sul nuovo dirigente che prenderà il posto di #TiagoPinto.


Andrea Belotti a Dazn: "Toccato il fondo, possiamo solo risalire"

Il momento difficilissimo della Roma lo spiega Andrea Belotti ai microfoni di Dazn.
 
Un momento molto complicato. C'è qualcosa che non sta andando nella testa?
 
"Siamo in un momento di difficoltà, quando si viene da determinate sconfitte non c'è felicità. Veniamo da un derby perso ed è normale che ci sia frustrazione. La squadra era andata in campo con un approccio e organizzazione buona. Nel momento migliore prendi il gol e ti spezza. Quando abbiamo preso il secondo abbiamo alzato il baricentro e forse anche per questo siamo riusciti ad aprirla, avevo la sensazione che avremmo pareggiato. Era un momento positivo per noi, quel gol ci aveva dato quella scossa e la libertà mentale di fare qualche giocata in più. Il terzo gol ti spezza le gambe poi".
 
Ora c'è la possibilità di allenarsi, con una partita a settimana. Avete tre gare alla portata, ora dovete per forza rialzarsi?
"Sì, concordo siamo in un momento di difficoltà. AncheI piccoli dettagli ci costano il risultato. Mi conosci bene, nei momenti di difficoltà l'unico modo per uscire e compattarsi con il gruppo e lavorare tanto. Quando hai 6 giorni per preprare la gara è tanta roba, tante volte fai fatica a prepararne due. Quando hai 6 giorni hai più tempo, puoi provare più soluzioni. Dobbiamo assolutamente prepararci alla perfezione in queste partite. Forse adesso abbiamo toccato il fondo, più giù di così non si può andare, possiamo solo risalire".
 
Che percezione avete del vostro valore?
"Per me siamo una squadra forte, davvero forte. Vedo qualità in tutti i compagni. Certo, poi quando magari ti manca Paulo non hai lo stesso giocatore con quelle caratteristiche, devi cambiare un po' il modo di giocare, lui ha quel tocco che pochi hanno. A livello complessivo, siamo una squadra forte con grandissime qualità, dobbiamo fare il possibile per arrivare in alto. Una squadra con questo potenziale non può stare così in classifica".
 
Come mai una squadra con questo potenziale ha fatto una prima metà di stagione sotto il suo potenziale?
"I piccoli dettagli a cui non fai attenzione possono farti perdere le partire, una disattenzione, uno sbaglio o un cartellino rosso. Basta quella scintilla che si crea con la compattezza e con il lavoro, appena le cose girano a tuo favore puoi prendere la strada".
 
Rimani a Roma?
"Al momento sì, non ne so niente di andar via, non mi ha detto niente nessuno".

Dazn


Mou vede nero

Pioli blinda il terzo posto, Mourinho aspetta ancora rinforzi. 

Il Milan batte 3-1 una Roma a metà. Adli sblocca dopo 11 minuti. Giroud raddoppia. Accorcia Paredes (rigore). Tris di Theo Hernandez. Il tecnico portoghese è in totale emergenza: mercato fermo e otto assenti ieri a San Siro. Ma la zona champions è ancora a meno cinque. 

Corriere dello Sport


Confronto tra Mourinho e la squadra negli spogliatoi di San Siro

Il tecnico portoghese subito dopo il fischio finale è sceso dagli spalti per raggiungere il resto della squadra e avere un confronto diretto. Mourinho ha seguito l'intero match dalle tribune di San Siro a causa della squalifica rimediata nell'ultima gara con l'Atalanta, ma si è precipitato nel cuore dello stadio per parlare ai suoi ragazzi dopo una sconfitta pesante che getta molte ombre sul futuro della stagione giallorossa. Il primo sul banco degli imputati sarà proprio lo Special One, il cui legame con la tifoseria sembra ad un punto di non ritorno.

Sky Sport