Riscatto Karsdorp e torna Pellegrini

Il capitano della Roma torna in campo dopo 52 giorni. L'esterno olandese invece ha voglia di rifarsi dopo la pessima prestazione con l'Udinese di un anno fa. 

Corriere dello Sport


Democrazia romanista

A Trigoria appare uno striscione (poi fatto rimuovere) per Mourinho, ennesima presa di posizione che guarda al futuro: mentre sul fronte rinnovo tutto tace dal lato del club, l’allenatore e la piazza romanista si rinnovano le promesse. José intanto pensa al campo: «Con l’Udinese sarà dura». 

Il Romanista


Josè Mourinho: "Smalling non rientrerà a breve. Sanches non ci sarà. Pellegrini si"

Josè Mourinho, alla vigilia di Roma-Udinese in programma domani alle 18:00, ha parlato in conferenza stampa.

Di seguito le parole del tecnico portoghese.

Fondamentale il ritorno di Pellegrini? “L’importante nella qualità del possesso palla collettivo. Dobbiamo stare attenti alle loro ripartenze perché hanno gente molto veloce. Se perdiamo palla in zona pericolosa siamo più aperti. La nostra squadra è migliorata in questo. Abbiamo più la palla rispetto a prima. Lorenzo è sempre un giocatore importante per noi ma io guardo all’Udinese con queste difficoltà di cui hai parlato. Il loro inizio di campionato è una sopressa perché hanno potenzialità. Se giochiamo bassi e gli regaliamo palla, ci fanno male. Sono forti su palla inattiva e hanno gente che tira come Samardzic e Walace. Non guardo la classifica per definire la difficoltà della partita che è difficile”.

Come è cambiata l’Udinese? ”Hanno perso giocatori importanti. Hanno gente con esperienza nel calcio, non è un problema per loro vendere giocatori come Beto e Becao. Hanno preso Kabasele che ha esperienza in Premier e trova terzini offensivi che hanno gamba. Sono molto intelligenti, sono gente con tanta esperienza nella gestione di un club di calcio. L’Udinese è sempre l’Udinese anche se gli piace fare soldi in estate”.

Gli infortunati hanno saltato complessivamente 52 partite. Come sta Smalling, si aspetta di più da lui? ”Hai questo numero e lo abbiamo anche noi. Questo numero di 52 partite è un numero che si concentra tanto du 2/3/4 giocatori massimo. Ci sono altri che non hanno saltato un’unica partita. Sono i giocatori con storia clinica pulita con infortuni occasionali come ad esempio Cristante, Mancini, Rui Patricio, Bove. Questo tipo di giocatori non è nel gruppo dei 52 del quale fanno parte fondamentalmente Smalling, Renato, Pellegrini, ogni tanto Dybala e Spinazzola. È quel gruppo lì e lo sappiamo. I giocatori sono professionisti e fanno di tutto per stare bene. Noi allenatori e staff lavoriamo tanto insieme. Qualche volta la gente pensa che l’allenamento sono 2 ore e mezza ma noi lavoriamo su tante variabili e pensiamo che stiamo facendo un ottimo lavoro. Nel caso di Smalling, l’infortunio c’è. Anche tra le persone normali c’è chi riesce a sopportare meglio il dolore. Smalling non è un ragazzo che sa giocare soffrendo, si tira un pochino indietro. Il suo infortunio è difficile. È una grande frustrazione per me perché è nella posizione in cui noi abbiamo più necessità. Dobbiamo avere pazienza e io non posso massacrarmi e non devo farlo con lui. Vediamo quando torna. Nell’ultima settimana non ha fatto neanche un minuto fuori l’infermeria. Non sa nemmeno se fa freddo fuori perché non ci va da tempo. È però la prima settimana in cui non c’è più il dolore. La prossima settimana speriamo che possa andare in campo ma non con me, con i preparatori. È in ritardo. Non mi aspetto Smalling nelle prossime 2 o 3 settimane. Non so se torna prima del 2024, speriamo”.

C’è empatia con i Friedkin o l’importante è averla con la squadra? “Con la squadra lavori ogni minuto, e come con la famiglia se non hai empatia con loro sei in difficoltà. Sono loro che mi sono più vicini. Questa è quella che io chiamo empatia funzionale: creare empatia lavorando. Con la proprietà è diverso perché io sono qui e la proprietà è là. Io sono pagato per non creare problemi alla proprietà, si devono fidare del mio lavoro. L’altro giorno mi hanno fatto la domanda quando avessi parlato l’ultima volta con loro. Se me lo chiedi oggi, l’ultima volta che ho parlato con loro è ieri ma non abbiamo parlato del contratto”.

È arrivato il momento che la squadra risponda alla presenza incondizionata dei tifosi? ”Non sono sicuro che abbiamo dato meno di quello che potevamo are ma sono d’accordo con te. Dobbiamo dare di più. Non mi stanco di parlare dei tifosi. Con questi tifosi devi dare sempre di più. Abbiamo avuto risultati negativi, qualche performance negativa ma mai mancanza di professionalità e di rispetto per la gente ma dobbiamo dare qualcosa di più. In casa di solito riusciamo a farlo anche in difficoltà e all’ultimo minuto. Fuori casa invece ci manca un po’ di mentalità che ho avuto sempre nella mia carriera che è godere dell’antagonismo di giocare fuori casa. Con qualche squadra mi piaceva più giocare in trasferta che in casa. Qualche gang di banditi godeva del giocare fuori casa. Noi come squadra non lo facciamo però, c’è gente alla quale piace il conforto di casa perché gli manca la mamma o la nonna che gli fa il dolce. Abbiamo un pochino questo problema qua. Ho avuto squadre che provocavano la gente fuori da dentro il pullman perché volevamo qualcosa, non c’era casino. Volevamo qualcosa per esaltarci di più. Ho avuto questo tipo di squadre. Dobbiamo migliorare perché fuori casa di solito possiamo fare ottime partite ma anche perdere contro lo Slavia, Ludogorets o Bodo. Anche in campionato abbiamo perso quando non dovevamo. Questa mentalità non dico che dobbiamo trovarla ma dobbiamo cambiare qualcosa. In casa sono 70mila che arrivano da casa, mentre quando vai fuori sono 1500 tifosi che hanno fatto una grande sforzo per esserci sia economicamente che altro. Dobbiamo dare di più”.

In estate sembrava che la Roma stesse provando un impianto di gioco diverso poi gli infortuni vi hanno condizionato.

“Hai sempre un progetto di squadra e poi fai fatica quando non c’è continuità ma fanno fatica anche i calciatori. Io dal punto di vista della pianificazione, loro perché si devono spostare di posizione come succede a Cristante. Se metti la qualità di Paredes e metti la qualità tecnica di Renato in progressione. Se sono insieme danno il massimo, se ce n’è uno solo fanno fatica. Contro la Lazio abbiamo avuto lo stesso possesso ma mancava il cambio di velocità. Siamo arrivati in zone pericolose, abbiamo messo più volte noi i piedi nella loro area ma ci è mancata l’esplosione. Abbiamo limitazioni. Renato non è infortunato ma in due settimane dove Pellegrini ha lavorato durissimo per arrivare alla fine in una condizionato quasi ottimale, Renato ha interrotto il processo con un piccolo problema che lo ha fatto allenare con la squadra solo ieri. Lui ha bisogno di continuità nel lavoro e non l’ha avuto. Lavora oggi, domani e lunedì che è il giorno libero per la squadra per arrivare bene a giovedì a domenica. Se mi chiedi se è infortunato ti dico di no, ma non gioca. non va nemmeno in panchina sennò pensate che sono scemo perché non lo faccio giocare. Potenzialmente è molto bravo e sarebbe importante per noi”.

Lei parla spesso di mancanza di protezione per la squadra. Vi confrontate su questo con la proprietà oppure è rimasto tutto come dopo Budapest.

“Ho tante qualità e molti difetti. Non so se questa è una qualità o un difetto ma di solito la gente che mi sta vicino sa tutto quello che penso. Non mi risparmio le parole. Non risparmio le critiche o i complimenti. Nel lavoro sono un libro aperto, tutti sanno cosa penso quando sono felice o meno”.


Udinese, Bijol: "Cioffi ci parla tanto. Con Lukaku sarà un gran duello"

Jaka Bijol, difensore dell'Udinese, parla così a La Gazzetta dello Sport dopo aver festeggiato la qualificazione agli Europei del 2024 con la nazionale della Slovenia: "Un traguardo che ci mancava da 23 anni, siamo un piccolo paese di 2 milioni di abitanti, immaginatevi la gioia".

Chi vede favorite?
"D'obbligo dire Francia, poi Portogallo e Inghilterra. Italia? Sarei contento di icontrarla, ora non è tanto in forma. Però ha calciatori forti e l'Italia, campione in carica, deve sempre pensare in grande".

Ora arriva la Roma di Dybala e Lukaku.
"Il belga non devi mai perderlo, stargli dietro, lui gioca col corpo e fisicamente c'è da stare pronti. È fortissimo".

Cosa è cambiato a Udine da Sottil a Cioffi?
"I nuovi mettono maggiore energia. Cioffi parla tanto con tutti e lo fa anche in inglese, per chi viene da altri paesi è importante. Stiamo concentrati e ne usciremo. Tra le squadre che lottano per salvarsi ammiro il Genoa".

Chi l'ha colpita dei nuovi acquisti friulani?
"Zemura. Non è ancora ai livelli di Udogie ma può far bene".

Lei invece dov'è cresciuta?
"Nell'aggressività e nella fiducia in me stesso. Ho imparato da un vero leader come Becao"

Gazzetta dello Sport


Josè Mourinho a Tv7: "Contro L'Udinese sarà dura. Ho empatia con tutti qui"

L’ultima parte dell’intervista rilasciata da José Mourinho ai microfoni del TG1 è stata resa nota. Ecco tutte le dichiarazioni dello Special One ai microfoni di Aurelio Capaldi, mostrate integralmente durante il programma “Tv7”: Prima della partita in genere sono nel mio ufficiolascio spazio ai giocatori di parlare tra di loro, senza sentire la mia presenza, torno dopo qualche minuto. Se non sono squalificato! L’intervallo è un momento importante, dove puoi aiutare la squadra, io e il mio staff”. 

Sullo spogliatoio:
“Più empatia meno problemi…ho vissuto tanti spogliatoi diversi. Qui l’empatia è altissima, Il rispetto fra di noi, il confronto è molto aperto, io non sono propriamente dolce, sono un allenatore capace di essere dolce, ma capace anche di essere critico, aggressivo, esigente, quanto più empatia hai, più possibilità hai di giocare con gli umori che ti danno il bacio e la pallonata. Con questa gente ho un rapporto molto buono”.

 

Sulla squalifica:
“Mi ha fatto sentire bene dal punto di vista emotivo, mi ha fatto sentire come l’uomo che ha rappresentato il sentimento di tutti i romanisti. La squadra ha perso poco senza di me, abbiamo uno staff tecnico con cui lavoro benissimo, ci capiamo bene, sono capaci di entrare nel mio cervello e sapere quello che penso in un determinato momento. Partite preparate, un disastro a Praga ma siamo qualificati con i 9 punti. Tornare significa la mia gioia. Più di quello che posso dare alla squadra significa gioia per me, questo è il mio habitat naturale. A me non piace andare a vedere una partita e non stare qui in panchina, qui sono felice, qui non sento la pressione, è qui che vivo. Stare fuori, ti dico la verità, si analizza bene, ma non è per me. Non mi piace neanche guardare partire in cui non sono coinvolto, la mia vita è qua”.

Sulla Curva Sud:
“Anche vuota è bella (sorride, nda). Sono venuto qui due volte, una nella mia millesima partita, il gol di El Shaarawy al Sassuolo, io avevo una paura di perdere quella partita…se perdi la partita 300 o 500 poi dopo una settimana lo dimentichi, ma la millesima, io la ricorderò sempre. Roma-Sassuolo, non potevo perdere. Per come si era messa potevamo pareggiare, perdere o vincere, quando abbiamo fatto gol ho perso la testa e sono venuto qua. L’altra volta è stata prima di Tirana, in casa contro il Venezia, siamo venuti tutti qua e lì sono venuto con un’emozione diversa, volevo quasi prendere un microfono ‘andiamo a Tirana per voi’. Questa gente è fantastica. Quando mi chiedono qual è la tifoseria migliore avuta, se paragono ne ho avute tante bellissime, Inter, Real Madrid, Chelsea, ma non abbiamo mai perso, fra virgolette. Questa gente qua se perdi al 90′ in casa contro il Lecce la Curva è piena e la gente continua dietro la squadra. Se perdi a Praga una gara orribile altrove la gente viene a fischiare, qui era pieno di nuovo, non sembrava fossimo fuori casa. Questa gente è incredibile”.

Sull’Udinese:
“Sarà una gara molto dura. L’Udinese è una squadra che difende con molti giocatori e brava a ripartire velocemente in contropiede. Mi è piaciuto vedere la partita dei bianconeri contro l’Atalanta, hanno vinto una grande gara contro il Milan che nessuno si aspettava. Roma-Udinese sarà dura, dura, dura”.

Fonte: Rai Sport

 

RaiSport


Contro l'Udinese Mourinho pensa ad un centrocampo tutto "azzurro"

Renato Sanches è di nuovo ai box e Aouar sta deludendo. Con l'Udinese Bove insidia Paredes e Mourinho può pensare ad un centrocampo tutto 'azzurro con Cristante e Pellegrini


Black Friday giallorosso: biglietti scontati fino al 50%

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ASRoma


Prime di tutto: 3-0 all'Ajax per la Roma Femminile

Di fronte al Tre Fontane strapieno nella nuova versione serale, le ragazze di Spugna battono le campionesse olandesi con una doppietta di Giacinti in 15 minuti e il tris di un’esaltante Giugliano nella ripresa. Il Bayern vince con il Psg, siamo in testa nel girone di Champions League!

Il Romanista


Roma Femminile, mister Spugna: "Stiamo acquistando tanta consapevolezza"

Netta vittoria quella della Roma Femminile sull'Ajax nel secondo match della Fase a Gironi della Women's Champions League, che ha visto le giallorosse portarsi in vetta alla graduatoria del proprio raggruppamento. Nel post partita queste le parole del tecnico Alessandro Spugna: "Puntiamo a essere sempre le migliori. In campionato stiamo facendo qualcosa d’importante a livello di numeri, in Champions stiamo facendo bene ma dobbiamo aspettare qualche mese per capire a che punto siamo. Oggi siamo partiti forte e bene, abbiamo fatto la partita che volevamo. Tutte le calciatrici hanno lavorato con grande sacrificio, potevamo fare anche il quarto gol però era importante la vittoria. Non so cosa mi aspettavo dopo due giornate, ora siamo lì ma è ancora lunga perché il girone è difficilissimo. Il PSG non è da sottovalutare, andiamo a Parigi con 4 punti di vantaggio per preparare la partita nel migliore dei modi. Non so se siamo inarrestabili, ma sicuramente di consapevolezza ne stiamo acquisendo tanta. Avevo detto alle ragazze che oggi avevamo una grande opportunità, perché il calendario ci metteva di fronte un’occasione importante. Oggi siamo contente, perché siamo in un girone difficile e siamo davanti. Non era una cosa così scontata”.


Roma, la rosa si è svalutata secondo i dati Transfermarkt

Tiago Pinto ha sottolineato che la rosa attuale della Roma è più forte di quella che il portoghese ha trovato al suo arrivo. Dati Transfermarkt alla mano, però, il valore economico dei giocatori giallorossi nel 2020/21 era più alto di oltre 30 milioni di euro, ben l'8,5%, rispetto a quello della rosa 2023/24.

Gazzetta dello Sport


Special Love

Il tecnico giallorosso: «I romanisti ti fanno avere una temperatura diversa nelle vene, meritano di più. La Roma e Mourinho sono troppo criticati e poco protetti, per la gioia di pseudo-tifosi e “intellettuali”... Lanciare i “bambini” aiuta il club e mi emoziona per le loro radici. L’Arabia? Magari un giorno, ma non domani o dopodomani». Il futuro sta arrivando ma è da scrivere. 

Il Romanista


Sosta..ti bravi

Dybala, Rui Patricio e Mancini a 0 minuti giocati in questa tornata di partite internazionali. 

Quattro sono stati i lampi di Lukaku contro l'Azerbaigian. Una finestra di nazionali positiva per Josè Mourinho. A Trigoria tanti giocatori carichi e riposati. 

Il Romanista