Medicina giallorossa: è tutto un altro Paredes
In Argentina sono sicuri: Leandro Paredes è un giocatore totalmente rigenerato.
Il centrocampista ha ritrovato il passo di una volta dopo la crisi al Psg: merito di Mourinho e del club.
Corriere dello Sport
Prima l'Iran, ora la Roma: Azmoun è pronto per Mourinho
Sardar Azmoun ha brillato con la sua nazionale vincendo il torneo in Giordania e ora scalpita per avere un'occasione con la maglia giallorossa e mostrare il suo valore.
La sua stagione è cominciata con il freno a mano tirato per l'infortunio al polpaccio subito a luglio. L'attaccante adesso è in buone condizioni.
Corriere dello Sport
Josè Mourinho ad Adidas: "La cosa più importante per vincere è la squadra"
Vittorie, sconfitte, il suo modo di allenare e di vivere il calcio: José Mourinho porta tutti nel suo mondo in un'intervista rilasciata per Adidas sulla sua maniera di stare in panchina. Queste le sue parole.
"Ero uno studente abbastanza bravo. Ho ottenuto un posto all’Università di Economia e sono andato a lezione, ma dopo un paio di settimane ho deciso che non faceva per me. Prima di diventare un professionista del calcio ho imparato tante cose diverse. Ho anche insegnato ai bambini con la sindrome di Down, che è stata un’esperienza incredibile, e mi ha fatto capire così tanto. Le lingue? Non è possibile essere un allenatore di calcio di alto livello senza parlare tante lingue. Il calcio è diventato universale. Nello spogliatoio hai ragazzi di molte nazionalità diverse, e ovviamente devi imparare la lingua madre del paese in cui ti trovi. Alla fine, per avere più empatia e comunicare meglio con le persone con cui stai lavorando devi essere davvero bravo in diverse lingue. "Ho lavorato con Sir Bobby Robson in Portogallo e poi sono andato con lui a Barcellona nel 1996. Per un giovane come me è stata un’esperienza incredibile. Poi sono stato un assistente del signor Van Gaal, che era un allenatore completamente diverso da Sir Bobby e questo mi ha reso consapevole di due filosofie completamente opposte”.
Mourinho, filosofia e vittoria
"Quando vedo i colleghi che combattono per non retrocedere e riescono a mantenere la loro squadra nella divisione, per me, questo è vincere. Vincere non significa necessariamente essere il ragazzo che solleva la coppa. Vincere non significa portare a casa una medaglia o un trofeo. La cosa più importante nel nostro sport è vincere e non vendere la filosofia. Non bisogna vendere scuse, ma essere un vincitore. Devi avere una forte personalità per dire: “ok, io sono il capo, faccio le decisioni”. Questo non è negoziabile. Se le sessioni di allenamento iniziano alle 10 del mattino, non aspetto un solo minuto. Anche se sei Diego Maradona, che non ho mai avuto il piacere o l’onore di allenare. Iniziare alle 10 è iniziare alle 10. La squadra è la cosa più importante, anche se sei il miglior giocatore del mondo. La squadra è la cosa più importante. Ognuno deve seguire le regole e mostrare il rispetto per i colleghi. Come allenatore, devi essere morbido e forte. Forse soft non è la parola giusta. Devi essere aperto, molto aperto a ciò che pensano i giocatori, a ciò che i giocatori sentono, e non solo attenerti alle tue idee, perché lavori con un gruppo. Il gruppo deve avere una voce: ha bisogno di avere un’opinione, di condividere. E devi essere aperto con i giocatori per farlo funzionare come una squadra”.
Mourinho e la sconfitta
"Vinci tre partite di fila, ma non è il paradiso… magari poi arriva una sconfitta. Perdi due, tre partite di fila. Non è nemmeno un inferno, perché uscirai da questo momento buio e vincerai di nuovo. È molto importante mantenere l’equilibrio e questo è qualcosa che ho imparato molto con l’esperienza. Penso che più esperienza hai, più sei equilibrato e più i giocatori ti guardano e vedono una roccia, come qualcuno di cui possono fidarsi. Empatia significa tutti insieme nello stesso progetto. Un club è fatto di molte persone. Proprietari, direttori, allenatori, giocatori. Tutti. Empatia per me significa che tutti stanno andando nella stessa direzione. Il segreto del successo? Direi preparati il meglio che puoi. Non fare tutto in fretta, troppo presto, perché è molto difficile. Quindi, quando prendi il tuo primo lavoro da allenatore, devi essere pronto. Se non sei pronto per il lavoro, lo perderai velocemente”.
fantacalcio.it
Il Conte che non ti aspetti
MASSIMO PAPITTO - INSIDEROMA.COM
Faccio una premessa prima di scrivere: chi vi parla è un fan sfegatato di Mourinho e ne apprezza pregi e difetti perchè quando decidi di legarti ad una persona, prendi tutto il pacchetto e non scegli il meglio o il peggio.
Detto questo e fatta questa dovuta premessa questi sono stati i giorni che oltre al caso scommesse, hanno visto protagonista anche Antonio Conte che nel programma in voga "Belve" di Raidue condotto magistralmente dalla bravissima Francesca Fagnani ha dato vita ad un'intervista intima, a tratti anche spiritosa (non ho mai visto l'ex mister della nazionale ridere così di gusto) e piena di contenuti privati anche molto interessanti. La Fagnani è molto brava, ti mette a tuo agio e sa intervistare. Con determinati personaggi se vuoi che ti dicano delle cose che ad altri non direbbero, ci devi entrare in empatia e lei lo sa fare alla perfezione.
Conte, stando in un ambiente che lui riteneva ideale, ha parlato di tutto: della sua ossessione per la vittoria inseguita in tutte le sue forme, del suo malessere anche fisico per la sconfitta ed ha parlato di leadership. Lui si sente un leader riconosciuto e ha fatto intendere che anche gli altri lo riconoscono così. Nel corso dell'intervista, che è andata avanti in modo fluido e molto spesso anche spassoso, si è passati a parlare anche dei suoi programmi per il futuro e il discorso non poteva che finire sulla Roma che ha fatto capire di apprezzare in modo molto concreto. Ne ha parlato in modi entusiastici, ha fatto capire di voler allenare in un tempo non molto lontano la squadra (l'unica n.d.r) della Capitale e lo ha detto mettendoci dentro la passione dei tifosi che apprezza a non finire. Si ok, si dirà che ha parlato anche del Napoli, ma io ho notato un certo imbarazzo in più quando si parlava della Roma. Come se volesse dire o non dire e per quello che lui è abituato a fare forse ha detto anche troppo. Chi vi scrive poi ha un contatto diretto e sa quello che dice.
E' come se i tempi finalmente per lui fossero maturi. Prima, qualche stagione fa per "ambizioni diverse" non lo erano. Ora invece sembra essere il tempo giusto. E' un pò come quando due innamorati si incontrano nel momento della vita che più si addice ad entrambi. E' un gioco di incastri difficile da spiegare ma accade così all'improvviso senza tanti perchè.
Antonio Conte sembra volerla la Roma, rivuole l'Italia, a Londra nell'ultima esperienza al Tottenham ha vissuto quasi sempre solo e in hotel tutto il tempo pensando soltanto al calcio e poco al resto. Gli mancava la sua famiglia e gli mancava l'Italia. Gli mancava il nostro campionato e la passione che nel bene o nel male questo fenomeno sociale nel nostro bel paese genera. Vuole rimettersi in gioco con una sfida eletttrizzante ed è pronto nel caso a prendere il testimone di Josè Mourinho che lui apprezza per la mentalità vincente. Nella terra d'Albione tra loro ci sono stati duelli e scontri rusticani ma questo succede spesso alle persone che si somigliano e che hanno la stessa ossessione per la vittoria. Loro due si somigliano parecchio nel modo di vivere il calcio e nel riconoscersi "capi popolo".
Quello che succederà tra qualche mese è ancora un progetto ignoto. C'è ancora una stagione da portare avanti, degli obiettivi da centrare e delle cose ancora da fare ma... la sensazione che la giusta continuazione dell'ambizione giallorossa abbia il volto del tecnico leccese è molto potente e ben definita. Non ci resta che attendere.
Zibi Boniek a ReteSport: "La Roma ha perso troppi punti"
Zibi Boniek, attuale vicepresidente dell'UEFA ed ex giocatore della Roma, a Rete Sport ha detto la sua sulla squadra di Mourinho: "L’ho vista giocare veramente bene per la prima volta a Cagliari. Su 8 partite di campionato, la Roma avrebbe dovuto avere almeno 18-20 punti. Concedo la sconfitta col Milan, ma per il resto visto il calendario la squadra giallorossa ha perso troppi punti".
Su Mourinho: "Sento dire che non ha più stimoli, non scherziamo: ha un contratto importante, ha un ruolo fondamentale nella Roma, le partite le giocano i giocatori anche se il tecnico è molto importante. Sappiamo benissimo che le sue squadre non giocano un grande calcio. Mourinho ha vinto 26 titoli, fa parte della storia, nessuno glieli toglierà, ma guardo il rendimento della Roma di quest’anno, finora in campionato abbiamo maturato un ritardo eccessivo. Con il Monza sarà una sfida difficile, poi inizia un ciclo di partite terribili. La Roma deve giocare meglio sul piano tattico e calcistico, altrimenti di partite ne vincerà poche. I Friedkin? Non mi hanno mai offerto un ruolo nella Roma".
Retesport
Giorgio Perinetti a Centro Suono Sport: "Conte-Roma? Matrimonio fattibile"
Giorgio Perinetti, direttore dell’area tecnica dell’Avellino, con un passato anche nella Roma, ha parlato in diretta su Centro Suono Sport: "Conte è un predestinato, me ne sono accorto a inizio carriera e quando ci siamo incrociati a Siena. Sono convinto che si possa fare il matrimonio con la Roma, è un allenatore-robot, nel senso che è maniacale nella preparazione delle partite. Napoli e Roma sono senz’altro piazze che lo allettano. Lui però vuole partire dall’inizio".
Perché il tifo della Roma non è totalmente schierato per Conte?
“Probabilmente per il suo passato alla Juventus, ma basterebbe guardare come giocano le sue squadre per innamorarsi di lui”.
centro suono sport
Lukaku: la Roma oltre lo shock
Capitan Lukaku apprezzato in Belgio per la sua leadership nella tragica serata a Bruxelles. Oggi rientra a Trigoria per voltare pagina e continuare il suo periodo positivo.
Big Rom è pronto a riprendere gli allenamenti con i compagni. Ha già sentito Mourinho dopo il drammatico attentato. Il cedntravanti belga col Monza vuole trovare il quinto gol consecutivo. Ha segnato 7 reti in 8 partite: una marcatura ogni 87 minuti.
Corriere dello Sport
Smalling si arrende, Llorente ci prova
Il centrale inglese e Renato Sanches out col Monza. Smalling sente ancora dolore al tendine: oggi un ultimo test ma il reale obiettivo è l'Inter.
Llorente invece potrebbe rientrare tra i convocati per domenica e si valuterà se farlo partire titolare o farlo accomodare inizialmente in panchina.
Corriere dello Sport
El Shaarawy e Zalewski pensano solo al campo
Nessuna preoccupazione per quanto riguarda gli esterni sinistri della Roma. Non sono preoccupati per le acuse ricevute sul caso scommesse ed hanno il pensiero soltanto al campo sperando in una maglia da titolare contro il Monza.
Il Romanista
Con te ripartirò
Concentrato sull’attualità romanista, Mourinho resta in attesa di una chiamata dal club, con il contratto in scadenza al prossimo giugno. Ancora nessun segnale da parte della proprietà, ma non è da escludere l’ennesimo colpo di scena. Intanto Conte si propone: «Roma mi piacerebbe».
Il Romanista
Le tre maglie sono già da record
I kit Adidas hanno battuto già le vendite della scorsa stagione. La divisa giallorossa è quella più venduta, ma anche la nera è già un successo. Le più vendute sono quelle di Lukaku e di Dybala ma c'è anche chi ci fa aggiungere il 10 con il nome di Totti perchè il passato non si dimentica.
Corriere dello Sport
Il lungo anno di Karsdorp, il figliol prodigo
Dodici mesi fa i primi dissidi con Mourinho culminati con l'esclusione dalla rosa della Roma. Ora Karsdorp ha cominciato al meglio la stagione superando la concorrenza di Kristensen e Celik. La scorsa estate ha rifiutato offerte arrivate dall'estero.
Corriere dello Sport