Dybala è pronto per un finale di stagione da protagonista

Paulo Dybala dopo i giorni in Argentina ieri è tornato a Roma ed è pronto per un finale di stagione da protagonista con i giallorossi. 

Dalla corsa Champions al sogno Europa League spera di gettare le basi per un futuro prossimo che passa anche dalle sue giocate risolutive. 

Il Romanista


La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di inchiesta sulla scambio tra Pellegrini e Spinazzola

La Repubblica - La Procura di #Roma ha aperto un fascicolo di inchiesta sulla scambio tra #Pellegrini e #Spinazzola avvenuto nel giugno 2019 tra #Juventus e #Roma. Negli atti trasmessi da Torino ci sono alcune intercettazioni di #Cherubini con #Bertola in cui si discute a posteriori dell'operazione "che non si può fare" e che è "un fuori giri" con "coda lunghissima".


Abraham-Belotti: in due per una maglia

E' sfida a due in attacco per una maglia da titolare domenica pomeriggio contro la Sampdoria. Il favorito al momento sembra essere il Gallo Belotti. La difesa sarà obbligata con i tre superstiti: Llorente, Smalling e Celik. Darboe intanto è rientrato in gruppo.  

Il Romanista


La nuova strategia di Pinto: giovani ceduti per giocare e percentuali sulla rivendita

La Roma aspetta il tesoretto per il mercato estivo. No ai prestiti con ingaggi pagati ma cessioni per valorizzare i giocatori e soldi sulla futura rivendita. 

Tiago Pinto studia questa nuova strategia mentre Calafiori è al top in Svizzera al Basilea, sta andando bene anche Diawara con Fuzato e Celar. In ripresa pure Antonucci al Cittadella e tanti giovani in giro per l'Italia. A trigoria seguono i progressi di tutti. Il gm portoghese spiega: "Abbiamo grandi margini di crescita: il nostro obiettivo stagionale è qualificarci in Champions League". 

Gazzetta dello Sport


Roma-Feyenoord, che caos!

Ancora nessun provvedimento sui tifosi per la doppia sfida di Europa League

A pochi giorni dalle partite incredibile incertezza sui divieti di trasferta. Il governo è orientato alla chiusura ma la Uefa è contraria. 

Corriere dello Sport


Tammy Abraham a FourFourTwo: "Voglio finire al meglio la stagione con la Roma"

TammyAbraham ha rilasciato un'intervista al portale #FourFourTwo. Ecco le parole del 9 della #Roma:
La scelta della Roma?
"Era arrivato il momento di lasciare il Chelsea e stavo parlando con diversi club in Inghilterra e in Europa. La mia attenzione era rivolta a un certo club londinese, era l'Arsenal. Mio padre è un grande tifoso dell'Arsenal quindi era molto entusiasta, tutto andava bene. Poi José mi ha chiamato, di solito non rispondo mai ai numeri che non ho salvato nei miei contatti: Ciao Tammy, sono José. E io ho pensato: Wow, che sorpresa!. Mi ha chiesto come stava la famiglia. Lo conoscevo bene perché mi aveva visto da bambino al Chelsea. Mi ha chiesto: Sei pronto a lasciare il brutto tempo e venire nella soleggiata Roma?. Ho riso, abbiamo parlato un po' di più, mi ha spiegato il progetto e le sue ambizioni. Era a Roma da poco tempo, ma mi spiegò cosa aveva visto e cosa si provava. Ho parlato con i miei agenti e mi hanno detto che non c'erano dubbi, un momento perfetto per iniziare una nuova vita, per andare all'estero e conoscere un'altra cultura. Ero prontissimo e da allora non mi sono più guardato indietro. Ho chiesto dell'Italia a Jorginho e Rudiger e mi dissero che la Roma è un un grande club. Guardavo la Roma in Champions League e mi sono fatto un'idea, venire qui è stata un'esperienza pazzesca. I tifosi mi stavano aspettando anche in aeroporto. Ho preso un volo privato, quindi non sapevano a che ora sarei atterrato. I tifosi erano lì dal mattino. Avere quell'accoglienza è stato pazzesco".
Un eventuale ritorno al Chelsea?
"Nel calcio mai dire mai. In questo momento la mia attenzione è rivolta alla Roma: vogliamo finire al meglio la stagione. Non ho ancora iniziato a pensare ad altro oltre ad essere qui e fare del mio meglio. Non direi che ci sono questioni in sospeso in Inghilterra, non ho fretta. Il calcio non ha luogo, può essere ovunque. Forse resterò alla Roma per i prossimi dieci anni, o forse no. Non si sa mai cosa c'è dietro l'angolo".
"José è una leggenda, lo adoro. È quello che noi chiamiamo un vero capo. È un leader. Quando parla, lo si ascolta. Sa come gestire i suoi uomini, è uno dei migliori al mondo in questo. Sa come come guidarti, come entrare davvero nella tua testa. Anche se stai facendo un ottimo lavoro, cercherà comunque di farti fare di più. Non è mai soddisfatto, vuole sempre di più. Prima della semifinale di Conference League contro il Leicester abbiamo giocato una partita di campionato e pensavo di star disputando una bella gara. Ero pieno di fiducia, ma il giorno dopo José mi chiamò in sala riunioni. Avevamo il Leicester dopo due giorni, non c'era tempo per recuperare. Mi disse: Tam, non credo che tu sia stato abbastanza bravo. Nella mia testa pensavo di aver giocato abbastanza bene!. Lui disse: Penso che tu possa fare di più. Nessun problema. Quando parla, ascolto sempre e seguo i suoi consigli. Mi ha detto che secondo lui non segnavo abbastanza con la testa, soprattutto dai calci d'angolo. La cosa assurda è che due giorni dopo contro il Leicester, ho segnato un gol di testa da un corner! Ricordo che cercavo di capire come fosse riuscito a farmelo fare. È stato davvero pazzesco. Ne ha parlato due giorni prima e poi ho segnato di testa".
La mancata convocazione per il Mondiale?
"Southgate mi disse che avevo la forma sbagliata al momento sbagliato, che sarebbe stato ingiusto per gli altri giocatori. Me lo aspettavo. È più difficile essere convocato se non giochi in Premier, le partite di Serie A non vengono mostrate in Inghilterra. Non ero in una fase in cui ero in fiducia, quindi me lo aspettavo. Ma ovviamente non è bello sentirsi dire queste cose. Mi stavo ancora abituando ai cambiamenti e all'inizio non mi sono concentrato su me stesso. Se qualcosa andava storto, ero il primo a dare la colpa agli altri invece di sedermi e pensare a cosa dovevo migliorare. A volte se vedi un giocatore come me con la testa bassa, senza fiducia, si ripercuote anche sulla fiducia della squadra. Ho dovuto reagire. Mi sono detto 'Sono un giocatore importante, la mia squadra deve vedermi felice e fiducioso".
"Ogni giorno ci alleniamo insieme, ci facciamo tante risate e questo ci dà i suoi frutti in partita".
Il rapporto con Tomori?
"Tomori è uno dei miei migliori amici. Mi ha fatto uno squillo e mi ha detto che aveva saputo che sarei venuto in Italia. Mi ha detto che che i tifosi sono appassionati, che amano il calcio qui. Ero pronto. Mi sono detto: È il momento giusto, ho l'età giusta. Sono pronto a vivere un'esperienza di calcio nel mondo e non mi guardo indietro. Ho amato ogni momento fino a oggi".
Cibo italiano preferito?
"Il pesto è il mio piatto preferito. Non è romano, ma potrei mangiarlo ogni giorno. Non l'avevo mai mangiato prima in Inghilterra, quindi venire qui è stata la prima volta. Vedere il Colosseo di persona è stata una sensazione incredibile. Quando sono arrivato, tutti parlavano inglese con me, ma con il passare del tempo la gente ha iniziato a parlare più italiano. Sto imparando qualche parola, ma per per qualsiasi cosa che non capisco, chiedo il significato".

FourFourTwo


Rui Patricio blinda la porta

I numeri sono dalla parte del portiere portoghese che ha riconquistato il posto da titolare anche in nazionale. 

Mourinho si fida di lui, ha un altro anno di contratto ma Tiago Pinto studia anche le alternative a partire da Vicario dell'Empoli. Per Rui Patricio quindici partite su trentaquattro senza subire gol nella Roma. Nelle ultime quattro però solo contro la Juventus non ha preso gol.  

IlTempo


Francesco Totti ricorda la Roma: "Gli anni più belli della mia vita"

LA LETTERA DI #TOTTI A 30 ANNI DALL'ESORDIO
 
"30 anni… ma davvero? Oggi è un giorno speciale. Alle 17.43 di 30 anni fa: il mio esordio in Serie A con la maglia della Roma, quella maglia che non avrei lasciato mai più nella vita. Sembra ieri, 28 marzo 1993, Brescia-Roma: il Mister Boskov all’87esimo si gira verso di me e mi dice “ehi tu, scaldati”. Pensai che stesse parlando con Roberto Muzzi che era accanto a me, in panchina. Poi un dubbio… ma “dice a me?”. Era per me. "Era tanta emozione per un ragazzino di appena 16 anni con un solo sogno nella testa. Mi trovai in campo e così iniziò la mia lunga ed infinita storia d’amore con la Roma. Dopo 30 anni l’emozione è rimasta quella, anzi se ci ripenso sento più forte quel brivido. Negli anni si sono aggiunte tante cose, elencarle è troppo lungo ma voglio dire grazie: ai giocatori, ai mister, ai presidenti, ai dirigenti che hanno trasformato quei pochissimi minuti giocati con la mia squadra del cuore, la Roma, in mesi, anni. Gli anni più belli della mia vita. Grazie a tutti per questi 30 anni, sono volati ed io con loro. E poi grazie a voi tifosi. Non mi sono scordato di voi. Anzi siete il mio primo ed ultimo pensiero, sempre. Proprio oggi davanti all’affetto di tantissima gente, mi sento un po’ come 30 anni fa: felice per tanta attenzione e tanto amore, come se tutto questo, semplicemente, non fosse per me. Trenta anni… ma davvero? Grazie ancora e per sempre. Francesco"

Jose c'è. Adesso tocca ai Friedkin

Il tecnico portoghese vuole restare fino alla scadenza del suo contratto, ma servirà l'incontro con la proprietà. 

Il presidente Dan Friedkin non ha ancora mandato segnali a Mourinho che resta in attesa.     

Corriere dello Sport


Stankovic sfida Mourinho: "Lo stimo tantissimo. E' coinvolgente ed empatico"

Il tecnico della Sampdoria Dejan Stankovic ha parlato al Corriere dello Sport di José Mourinho: "Mourinho lo stimo tantissimo. Arrivò all’Inter che avevo già trent’anni e pensavo di aver dato tutto, anche nel privato. José riuscì a migliorarmi di quel 20, 30 per cento che non sapevo di possedere. Non ci siamo più persi di vista, lo sento ancora oggi, gli chiedo consigli, ci scambiamo pareri, è un uomo e un allenatore di un’intelligenza e capacità non comuni. Lui allena tutti. Giocatori, dirigenti, staff, media, tifosi. Li allena, non li manipola. E' empatico, coinvolgente. Proprio come Sinisa, divide. Zero compromessi: o gli stai alla larga oppure lo stimi profondamente. Penso che qualcuno non abbia ancora percepito la grandezza di José. O non la voglia accettare...Superato? Ha vinto tanto e continua a voler vincere, la sua squadra ha momenti in cui gioca bene e altri meno bene, ma alla fine arriva al risultato. Il calcio è molto cambiato. C’era un calcio nel 2008-2010 e ce n’è uno differente nel 2020-23. José sa adattarsi perfettamente ai cambiamenti. Per prima cosa, si rende conto di quello che ha a disposizione, della qualità e delle caratteristiche dei giocatori che allena. Poi cerca di metterli nella condizione di esprimersi al massimo e anche qualcosa di più".

Corriere dello Sport


Dybala rientra e aspetta la Roma per rivedere la clausola

Non c'è stato ancora nessun contatto tra Dybala e il club per eliminare la clausola. Per toglierla servirà un nuovo contratto. 

La Joya è confortato dalla volontà di Mourinho di restare mentre oggi rientrerà a Trigoria per allenarsi in vista della Sampdoria.  

Corriere dello Sport


Roma, contro la Sampdoria difesa di emergenza

Verso la Samp: i nazionali sono rientrati tutti. In difesa rimangono Celik, Smalling e Llorente. Il turco è favorito per completare il reparto a tre. In attacco invece il duello Abraham-Belotti vede l'ex Torino al momento favorito per il posto da titolare.  

Corriere dello Sport