I cori contro il Napoli dovrebbero valere solo una multa

Questo pomeriggio arriverà il responso del Giudice Sportivo e su eventuali squalifiche della Curva Sud dopo quanto successo nella gara di domenica sera contro il Napoli la Roma preferisce non commentare. Ma facciamo un passo indietro perché il settore caldo del tifoso romanista è in diffida da quasi un anno, ovvero da Roma-Milan della scorsa stagione, quando vennero rivolti cori razzisti nei confronti di Kessie e Ibrahimovic. In quell’occasione il Giudice Sportivo decise di non usare il pugno duro, mettendo in diffida il settore. Praticamente una specie di avviso ai naviganti, qualora dovesse risuccedere entro un anno (2 novembre 2022) allora scatterebbe la squalifica di due turni della Curva Sud. Da qui nasceva la particolare apprensione del club alla vigilia della sfida con il Napoli che nel pre partita e durante il primo tempo ha visto intonare, da parte della Curva Sud, diversi cori di discriminazione territoriale. In questo caso, però, la fattispecie è diversa perché per questo genere di comportamenti è prevista la multa e non la squalifica del settore, sopratutto in relazione al fatto che la Sud fosse in diffida per cori razziali e non territoriali.

Ecco allora che dal Giudice Sportivo di oggi alla Roma dovrebbe arrivare solo una multa, ma niente di più. Tutto questo se gli ispettori federali presenti all’Olimpico avessero inserito a referto suddetti cori. 


Fulvio Collovati: "Mourinho ha giocato per non giocare. La Roma non ha fatto un tiro in porta"

Fulvio Collovati, ex difensore che in carriera ha vinto anche il Mondiale, ha criticato José Mourinho ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli: "Ha giocato per non giocare, ha fatto solo la gabbia e alla fine la Roma non ha realizzato un tiro in porta. Mourinho lo conosco bene, è un po' ancorato al passato, affronta spesso così le grandi squadre, l'ha fatto anche con l'Inter. Ma poi non sempre gli va bene e ieri contro il Napoli non gli è affatto andata bene". 


Da valutare Pellegrini per Helsinki. Zalewski è recuperato

Da valutare le condizioni del capitano della Roma Lorenzo Pellegrini dopo del ko contro il Napoli. Mourinho nel post-gara ha parlato di problema al flessore per il centrocampista giallorosso, che ora dovrà essere valutato in vista del match di Europa League contro HJK Helsinki. Per la sfida con i finlandesi ci sarà invece Nicola Zalewski, terzino che non ha preso parte al match dell'Olimpico per problemi di stomaco ma che sarà pienamente recuperato. 


Disappunti nel viaggio - I dettagli che fanno la differenza

MASSIMO PAPITTO - INSIDEROMA - 80 minuti di calcio combattuto, battagliato e dove il tatticismo di Mourinho fino a quel momento aveva avuto la meglio.
Il Napoli si era trovato a fronteggiare una partita diversa da tutte quelle che aveva giocato da due mesi a questa parte. Non si è giocato a viso aperto perchè la Roma aveva deciso di far punti limitando l'avversario.
Una scelta? Certo che si. Mourinho non è stato mai un giochista e mai lo sarà. La sua storia di 26 trofei vinti parla per lui. Quando vinceva di goleada lo faceva perchè aveva nelle sue fila i campioni. Quelli che a Roma, tolto Dybala, non ha. Forse solo Smalling si avvicina a quel target di fuoriclasse assoluti che lui ha sempre allenato in carriera. Lo stesso Smalling che ieri tentando quell'anticipo su Oshimen lo ha tradito nel finale di partita.
Prima però lo avevano già tradito Abraham e Zaniolo, le brutte copie al momento di quei potenziali fuoriclasse che speravamo potessero diventare.
I dettagli hanno fanno la differenza ma la stagione è ancora lunga.
La Roma è in linea con i suoi obiettivi stagionali. 22 punti con soli 13 gol fatti in campionato sono un lusso e visto il momento anche un dato su cui aggrapparsi.
Fare peggio sarà impossibile. Il Napoli ha meritato ma la Roma non è uscita dal campo senza onore. Non è stata dominata e può migliorarsi. Arriveranno tempi migliori ma l'unica cosa che non si avvererà mai con Mourinho sarà una Roma bella e giochista.
Mourinho ha vinto sempre di furbizia.
Lo ha fatto anche a Roma. Se avete la memoria corta lo ha fatto appena 5 mesi fa ed eravamo tutti in strada fottendocene del bel gioco.
Io sto con Mourinho. Non da ieri ma da un anno e mezzo. Forza Roma.

Il Messaggero: "Involuzione per Abraham, questo può costargli il Mondiale"

Tammy Abraham sta vivendo un periodo di crisi. Come riporta stamani Il Messaggero, l’attaccante giallorosso sta percorrendo un’involuzione davvero inaspettata: la palla non entra, appena due reti in stagione. Una decrescita che rischia di costargli anche il Mondiale, viste le recenti panchine con l’Inghilterra. Gli manca Dybala, sta vivendo un periodo di vero appannamento. L'unico dato che lascia ben sperare, è il fatto che anche l’anno scorso si trovava a due reti in campionato all’undicesima giornata. A fine stagione furono poi 27, ma le attese erano differenti. Tutti credevano che quest’anno riprendesse da dove aveva interrotto: alla Roma serve il vero Abraham.


Karsdorp graziato da Irrati: niente squalifica per l'olandese

Nessuna giornata di squalifica per l'esterno della Roma, Rick Karsdorp dopo le scintille con l'arbitro Massimiliano Irrati dopo il fischio finale della gara tra i giallorossi e il Napoli. Al termine della sfida il direttore di gara si era reso protagonista di un pestone involontario nei confronti dell'olandese, con il giocatore che era andato su tutte le furie e aveva strattonato l'arbitro. Nel comunicato del giudice sportivo non c'è però alcun riferimento a tutto questo, segno che lo stesso direttore di gara non ha scritto niente dell'accaduto sul referto.


Bergomi: "Smalling ok fino al gol. Mourinho si aspettava di più dalla squadra"

Intervenuto negli studi di ‘Sky Calcio Show’, Giuseppe Bergomi analizza così Roma-Napoli 0-1: “Oggi la Roma ha cercato di spegnere le fonti di gioco del Napoli come Lobotka, Kvara. Ma gli azzurri hanno trovato altre soluzioni: è entrato Politano e ha dato la palla del gol. Smalling fino all’errore sul gol aveva fatto un’ottima partita, Mourinho sicuramente si aspettava qualcosa in più dai suoi giocatori d'attacco".


Corriere dello Sport: "Napoli, vinci se Osi. La Roma contiene e non tira mai in porta"

"Napoli, vinci se Osi. La Roma contiene e non tira mai in porta" scrive il Corriere dello Sport commentando il successo del Napoli in casa della Roma. Partita bloccata all'Olimpico, il Napoli alla distanza è riuscito a capitalizzare e a concretizzare "la sua superiorità attuale nei confronti della Roma" grazie alla magia di Victor Osimhen. Roma quinta in classifica, scavalcata anche dalla Lazio. Una Roma che "ce l’ha messa tutta, ma non è riuscita a fare un tiro in porta in tutti i 98 minuti. Era dal 13 dicembre 2015 che non accadeva. Un dato preoccupante, che ridimensiona le ambizioni della squadra di Mourinho".


Il Messaggero: "Legge e corollario puniscono la Roma"

La legge e il corollario puniscono la Roma. Così scrive Il Messaggero sulla vittoria del Napoli all’Olimpico, spiegando come i giallorossi abbiano giocato una gara difensiva per scelta, rinunciando alla controffensiva. Quando si gioca così -si legge-, bisogna sperare di fare una grande partita difensiva e che l’avversario non compia gesti offensivi straordinari: e così non è stato. Una squadra troppo rinunciataria che ha fallito l’esame di maturità: il Napoli porta palla, la Roma aspetta per rubargliela, ci riesce abbastanza bene fino all’errore di Smalling. In attacco le uniche sgroppate le fa Zaniolo che sbaglia però le scelte finali, mentre Abraham è sempre giù di tono. Dal gol di Osimhen, nessuna reazione della Roma, ulteriore pessima notizia.


Ivan Zazzaroni sul CorSport: "La sofferenza di Josè. Ma la Roma non esce ridimensionata"

Ivan Zazzaroni sul Corriere dello Sport: "La sofferenza di Josè. Ma la Roma non esce ridimensionata". Il giornalista ha commentato il ko dei giallorossi contro il Napoli. La sofferenza della Roma - scrive Zazzaroni - è durata 80 minuti, fino al gol di Osimhen che ha deciso la partita. Gara di notevole attenzione difensiva per la Roma, punita al primo errore, quello di Smalling. "L’assenza di Dybala si è avvertita tanto quanto la presenza/assenza di Abraham che ha confermato di non essere uscito da un’impressionante crisi di rendimento". Secondo il direttore del quotidiano romano però, nessun dramma in casa giallorossa, con la Roma che non ne esce ridimensionata perché il Napoli ora sta meglio e ha messo sotto Ajax, Liverpool, Milan e tante altre: "La Roma ha perso soltanto un punto perché ha fatto troppo poco per prenderne tre. Il piano di Mourinho è peraltro quello di arrivare alla sosta in una posizione di classifica migliorabile da gennaio".


Roma, contro il Napoli nemmeno un tiro in porta. Non accadeva da quasi 7 anni

Il 'Corriere dello Sport' oggi in edicola evidenzia un aspetto interessante nella lettura di Roma-Napoli, partita decisa da un lampo di Osimhen. Erano quasi sette anni che i giallorossi non chiudevano una partita senza nemmeno un tiro in porta. Era capitato l'ultima volta il 13 dicembre 2015 ed è successo di nuovo ieri, con la squadra di Mourinho che non ha mai impensierito Meret. "Un dato preoccupante, che ridimensiona le ambizioni della squadra di Mourinho, anche se ci sono ancora molte partite per restare in corsa per il quarto posto", si legge.


Mario Sconcerti: "Roma, era una grande occasione. Mou ha fatto un grave errore"

A commentare il turno di Serie A e Roma-NapoliMaracanà, trasmissione di TMW Radio, è stato il direttore Mario Sconcerti. Queste le sue parole

"Era una grande occasione, davanti un grande pubblico, andava giocata in un altro modo. Non c'è stato il tentativo di fare un salto di qualità ed è l'errore grave di Mourinho. Doveva giocare da grande squadre, se pensi di esserlo. Ieri c'è stato un grave limite, non ha proprio cercato di fare qualcosa per vincere. Gli attaccanti devono fare 50-60 metri per poi arrivare in porta e poi è difficile arrivare lucido davanti. Sono rimasto deluso, a Milano con l'Inter avevo visto una squadra in crescita come mentalità".

C'è per Mourinho ancora un trattamento diverso?
"E' un grande allenatore, non è un maestro di gioco lui ma un grande inventore di partite e di magie di squadra. Le sue squadre non hanno mai giocato un grande calcio. I grandi leader non devono essere sinceri".