Riposo, ma non per tutti. Belotti, Zaniolo, Spinazzola e Camara si allenano a Trigoria

Riposo ma non per tutti in casa Roma. Con la pausa delle nazionali, il tecnico José Mourinho ha concesso al gruppo alcuni giorni liberi per poi tornare la prossima settimana in campo e preparare la gara contro l'Inter.

Come riporta l'edizione romana del Corriere della Sera, alcuni giocatori sono rimasti a Trigoria a "fare gli straordinari". Lavoro extra sul campo infatti per Spinazzola, Belotti, Camara e Zaniolo.


Leggo in prima pagina: "Mourinho pronto a restare oltre i tre anni"

Leggo di questa mattina dedica spazio al calcio in prima pagina e in particolar modo ai piani della Roma per il futuro della panchina: "Mou ad oltranza. Pronto a restare oltre i tre anni".

Il portoghese si è già legato moltissimo al progetto giallorosso e potrebbe decidere di restare alla corte dei Friedkin anche oltre l'attuale scadenza del contratto.


Italia contro l'Inghilterra: Mancini continua con il 4-3-3. Spazio a Gabbiadini

E' trascorsa tra Coverciano e San Siro la vigilia di Italia-Inghilterra per gli azzurri di Roberto Mancini. Nel corso delle rifinitura mattutina, certificata l'assenza di Sandro Tonali che quindi non sarà della partita.

Mancini nonostante i tanti esterni d'attacco assenti è intenzionato ad andare avanti col 4-3-3 e potrebbe lanciare Manolo Gabbiadini, attaccante che l'ultima in Nazionale l'aveva disputata con Ventura ct.


Italia, Ciro Immobile out con l'Inghilterra per una contrattura muscolare

Ciro Immobile non prenderà parte a Italia-Inghilterra di questa sera a causa di una contrattura muscolare. Il centravanti azzurro non è stato inserito nella lista dei convocati e a San Siro si accomoderà in tribuna: nulla di grave per il bomber della Lazio che, però, a causa di questo infortunio non potrà essere della partita valida per la quinta giornata di Nations League.


Corriere dello Sport: "Zaniolo non convocato. C'è un parallelismo con Totti"

Alla non convocazione di Zaniolo in Nazionale si collega un episodio simile con protagonista Francesco Totti.

Era il 1999 quando l'ex capitano della Roma fuggì dalla Nazionale a causa di un cambio non digerito durante la sfida tra Italia e Bielorussia. In quel caso si aprì una frattura con Dino Zoff, allora allenatore, mentre quest'oggi il rapporto labile è quello tra Zaniolo e Mancini. Nessuno, infatti, crede alla versione secondo cui la mancata convocazione sia stata valutata con la Roma per preservare il giocatore, bensì, l'ipotesi più accreditata, è che Mancini abbia punito Zaniolo per quei cori contro la Lazio cantati durante i festeggiamenti post Conference League; un po' come Totti quando mostrò ai tifosi laziali la maglietta con scritto "Vi ho purgato ancora". Zaniolo, però, non deve farci caso: a Totti nel tempo andò meglio ed è ciò a cui deve aspirare, come spiega il Corriere dello Sport.


La Gazzetta dello Sport sul rinnovo di Cristante: "C'è il via libera dei Friedkin"

I Friedkin hanno dato il via libera all'operazione rinnovo di contratto per Bryan Cristante, arrivato nel 2018 via Atalanta per 20 milioni e divenuto un punto cardine della rosa di Mourinho. Adesso l'accordo scade nel 2024, ma Tiago Pinto sta portando avanti i colloqui col suo agente in modo proficuo.

La trattativa ha tempi lunghi come quella per il rinnovo di Mancini, ma non ci sono dubbi sulla volontà delle parti di arrivare alla firma. I progressi delle ultime settimane allontanano definitivamente le voci di mercato che lo vedevano come possibile obiettivo del Milan. La Roma se lo tiene stretto. A riportarlo è La Gazzetta dello Sport.


Bruno Conti sulla Roma: "Scudetto quest'anno? Difficile. In futuro però farà grandi cose"

Ospite al Festival dello Sport di Trento nella giornata di oggi, Bruno Conti, attualmente dirigente della Roma ed ex calciatore dei giallorossi e della nazionale italiana campione del Mondo nel 1982 , ha parlato così della squadra giallorossa: "Bearzot e Liedholm sono due allenatori che mi hanno insegnato a giocare a calcio" ammette Bruno Conti, che poi sottolinea come "con Carlo Ancelotti tutt'ora c'è un rapporto unico. Ma anche con Pruzzo c'è un rapporto speciale. Una partita che vorrei rigiocare? La finale di Champions League contro il Liverpool che abbiamo perso con la Roma. E la finale che abbiamo vinto contro il Brasile, una squadra fortissima. I giovani di oggi? Io lavoro con i ragazzi del settore giovanile, capisco che i tempi sono cambiati. Io vengo da una famiglia di 7 figli, quando mi prese la Roma ricordo che andavo da solo ad allenarmi poiché nessuno poteva accompagnarmi. I giovani di oggi devono capire cosa è il sacrificio e la voglia di raggiungere il sogno nel cassetto. A me in tanti mi rifiutarono, ma non mi sono mai arreso. Un calciatore che mi assomiglia? Federico Chiesa della Juventus, ha caratteristiche simili alle mie. Mi piace molto anche Raspadori del Napoli. La Roma di oggi può vincere lo scudetto? In questo momento ha una grande società, che sta investendo tanto ed ha tante ambizioni. In futuro farà grandi cose, quest'anno è difficile che possa vincere lo scudetto. I settori giovanili? Ci sono troppi stranieri e si attinge poco dai vivai dei club dilettantistici".


CorSport: "Dybala e Pellegrini acciaccati ma Mourinho lavora per riaverli contro l'Inter"

Mourinho ha le idee chiare e punta al tridente Zaniolo-Dybala-Pellegrini dietro ad Abraham per la partita contro l'Inter. Lo scrive il Corriere dello Sport, che spiega come la Joya e il centrocampista azzurro siano al lavoro per recuperare dai piccoli problemi avuti prima della sosta per le nazionali. Dybala lavora negli States e spera di poter tornare in Italia qualche giorno prima della partita, mentre il capitano giallorosso, rimasto inciampo anche da acciaccato contro l'Atalanta, finirà questa settimana con la fisioterapia, spingendo nella prossima per arrivare in condizione per la sfida contro i nerazzurri.


Manolas allo Sharjah, l'ex difensore della Roma firmerà fino al 2024

È questione di ore, poi Kostas Manolas comincerà una nuova avventura.

Il difensore greco, ammirato in Italia con le maglie di Roma e Napoli, lascia dopo soli otto mesi l'Olympiacos e vola negli Emirati Arabi, dove firmerà con l'ambizioso Sharjah FC, squadra in cui milita l'ex compagno di squadra Miralem Pjanic. Per lui, secondo le informazioni raccolte dalla nostra redazione, è pronto un contratto fino al 30 giugno 2024, con opzione per un'ulteriore stagione.


Josè Mourinho a Esquire: "La Roma sta crescendo molto. Sta evolvendo in meglio"

Josè Mourinho ha rilasciato un'intervista esclusiva alla rivista statunitense Esquire come ambassador di Hublot dal 2014. Eccone uno stralcio.  

Le immagini dei festeggiamenti della Conference League a Roma hanno fatto il giro del mondo. Ci racconta le emozioni di quella giornata? "È stato veramente indimenticabile. Quando abbiamo vinto la Champions con l’Inter io non sono andato a Milano perché volevo andare al Real Madrid e avevo la sensazione che se fossi tornato non sarei più partito. Questa volta era diverso, volevo rimanere a Roma e continuare con questo club. In momenti come quello capisci che non vinci per te stesso, che non è una gioia personale. La gente è tutto, ti dà la dimensione di quello che hai fatto, e ti senti parte di una famiglia veramente speciale."

Dopo un anno in Italia come è cambiata la sua vita rispetto all’Inghilterra? "Io dico sempre che i centri di allenamento sono uguali in tutto il mondo e la vita che fai è sempre quella. Entri alle 7:30 e esci alle 18:30. Quindi da quel punto di vista cambia poco che tu viva in una città incredibile come Roma o in un posto freddo, buio e nascosto. Quello che è cambiato nella mia vita però è che in questo club sto bene e ho un bel rapporto con tutti. In Italia sono felice".

Come ha ritrovato il calcio italiano dopo più di dieci anni di assenza? "Dieci anni fa, dopo che me ne sono andato (ma non perché me ne sono andato), la Serie A ha passato un periodo difficile. La qualità si è abbassata e il campionato aveva poco appeal all’estero. Ora invece ho ritrovato una lega appassionante, competitiva, dove i calciatori arrivano anche dalla Premier. Rispetto al 2009-10 c’è ancora differenza con le squadre top, però oggi il resto dei club è migliore. Ci sono allenatori con tante idee, che giocano un calcio offensivo ed ambizioso. Poi ci sono squadre, come la Roma, che stanno crescendo anche in senso più ampio, come società, portando sempre più tifosi allo stadio, con grandi possibilità di evolvere in meglio".

Come si prepara un campionato con una pausa così lunga in inverno? "È una situazione nuova per tutti e bisognerà sbagliare il meno possibile. Noi siamo già a lavoro, discutiamo, studiamo e cerchiamo soluzioni che possano esporci al minimo dei rischi".

 


Sebino Nela: "Nella Roma c'è grande entusiasmo. Può fare bene"

L'ex giocatore della Roma e campione d'Italia Sebino Nela, ha parlato ai microfoni di TMW a margine del Festival dello sport a Trento. "È da capire che campionato è, squadre forti le abbiamo viste, l'Inter lo è al netto dei risultati, Milan e Napoli hanno dato dimostrazione. C'è anche la Lazio, perché no, ma è chiaro che sposta molto arrivare quarto o quinto. La Roma non ha incominciato male, c'è grande entusiasmo, sempre sold out. C'è un bell'ambiente. Nel secondo tempo con l'Atalanta ha fatto una buona gara, creato tanto, alla fine il risultato è stato quello. Siamo solo all'inizio, settima giornata, c'è tempo. La squadra di Mourinho può fare bene". 

Su Abraham.
"Anche l'anno scorso ha avuto un momento di difficoltà, l'attaccante però va aiutato, la squadra deve fare qualcosa in più. Per l'attaccante è importante fare gol, lui ha avuto qualche occasione, ma come gioco dovrebbe aiutarlo la squadra".


Giovanni Malagò: "Noi romanisti siamo abituati a soffrire"

Fra gli ospiti del Festival dello Sport di Trento anche il presidente del CONI Giovanni Malagò. Queste le parole del numero uno del comitato olimpico ai microfoni di TMW: "Sono felice dei risultati sportivi conseguiti dell'Italia in tutti gli sport e nelle discipline olimpiche. Siamo l'unico Paese al Mondo in cui proviamo ad essere competitivi in tutte le attività. La Roma? Noi romanisti siamo abituati a soffrire. A Tirana non sono andato per scaramanzia"