Nicolò Zaniolo al CorSport: "Ridatemi la serie A. Ho la Roma nel cuore"

L’ex giallorosso Nicolò Zaniolo ha rilasciato un’intervista per il Corriere dello Sport. Tanti i temi affrontati dall’attaccante classe 99′, dall’addio alla Roma passando a un ritorno in Serie A. Queste le sue parole:

Spalletti sembra voler recuperare il tempo perduto, dopo averti mollato giovanissimo all’Inter.
“Con lui il feeling è ottimo, il sistema di gioco mi piace, sto imparando tantissimo”.

Però attento: il ct non ama le playstation e le partite a carte notturne.
“Allora in ritiro faremo quello che ci sarà consentito. L’importante è stare uniti: un piccolo sacrificio può essere necessario in nome di un grande obiettivo”.

Anche da Unai Emery stai imparando? Con l’Aston Villa non stai giocando molto.
“È vero e ti confesso che probabilmente meriterei più spazio. Ma proprio per questo posso descriverti l’allenatore con maggiore obiettività: è uno dei più bravi in circolazione, mi sta migliorando sotto tutti gli aspetti. Lo metto sul piano di Guardiola, Klopp e Mourinho”.

Di questi tre, quello che conosci meglio è stato esonerato dalla Roma.
“Non so cosa dire, non me lo aspettavo e mi dispiace per Mourinho. Ma non conoscendo la situazione dall’interno non posso commentare. Se mi domandi di De Rossi ti rispondo con più precisione”.

Dimmicdi De Rossi, certo.
“Non mi sorprende affatto il suo inizio. Daniele era allenatore già quando giocava. Un capitano pazzesco per me”.

Visto che ci siamo, mi parli della tua verità sul divorzio dalla Roma? Ne abbiamo scritte e raccontate tante.
“Semplice. È stata una grande storia. Ho amato tanto e sono stato ricambiato. Ma le cose nel calcio come nella vita finiscono. Quando è così è meglio separarsi, pur conservando il ricordo nel cuore”.

In realtà si è parlato tanto di problemi contrattuali e di rottura con i senatori dello spogliatoio. Due, Mancini e Pellegrini, ora sono tuoi compagni in azzurro.
“Non è successo niente di particolare. La verità è che qualcosa si era interrotto nel feeling con la Roma e abbiamo deciso di comune accordo che non avesse senso trascinare la questione”.

Sei diventato saggio, negli anni.
“Sono cresciuto e maturato. Gli infortuni e la paternità mi hanno reso un uomo migliore. Ma so che tante sfide ancora mi attendono”.

Al futuro arriviamo. Ma prima torniamo un attimo in Premier. Che mondo è? “Affascinante, stimolante. Ci si allena sempre a mille, le partite sono giocate al massimo, la gente si diverte allo stadio ma fuori dal campo ti tratta con discrezione. È un’esperienza che merita di essere vissuta”.

Prima che si apra il mercato potresti diventare i primo calciatore della storia a vincere due volte la Conference League.
“Ci penso, in effetti. E l’idea mi intriga. La notte di Tirana con la Roma, con il gol decisivo nella finale, resta il momento top della mia carriera. Spero proprio di potermi ripetere”.

Visto che accennavi al futuro, ti manca l’Italia?
“Eh certo, molto. Gli amici, la famiglia, mio figlio. Ora però tocca ai club definire il mio futuro: il cartellino è di proprietà del Galatasaray. Intanto lasciami dire che che sono grato a Monchi per avere ancora scommesso su di me dopo avermi preso alla Roma quando avevo 19 anni”.

Insomma, torni? Dicono Milan.
“Chi lo sa. Ho chiesto al mio procuratore, Claudio Vigorelli, di informarmi solo se e quando c’è qualcosa di concreto. Ora devo concentrarmi sull’Aston Villa”.

Qualcuno ipotizza addirittura tu possa tornare a Roma, sponda Lazio.
“Non so nulla. Ma comunque voglio essere onesto: per ciò che ha rappresentato la Roma per me e anche per rispetto dei tifosi della Lazio, sarebbe una situazione improponibile”.

Comincia a pesarti l’etichetta del bad boy, del grande talento che non è mai sbocciato del tutto?
“Mah, no, sono ancora molto giovane. E ho già vissuto due infortuni gravissimi che non tanti colleghi, per loro fortuna, hanno mai affrontato in un’intera carriera”.

Non ti rimproveri nulla? Nessun errore?
“Ne ho fatti tanti. Tu come giornalista mai?”

Quanti no vuoi. Mail giornalista è un mezzo, il calciatore è il fine. Per questo fanno più rumore i suoi sbagli.
“Posso dire che ho sempre sbagliato in buona fede e l’ho pagato sulla mia pelle”.

Come nella vicenda delle scommesse.
“Appunto, è acqua passata. Inutile parlarne”.

Se dovessi consigliare te stesso a qualche squadra, cosa mette resti in evidenza? “Sono un giocatore forte, integro e motivato che ha ancora voglia di spaccare il mondo”.

Ce la farai?
“Ce la farò”.

Corriere dello Sport


Dieci e lode

Dopo un avvio di stagione complicato, il Capitano brilla: 7 gol nelle ultime 15 fra Roma e Nazionale, lo stesso numero delle precedenti 49 gare. Per Lecce è squalificato, ma punta il derby in cui ha già lasciato il segno. 

Il Romanista


Josè Mourinho: "Quest'anno non giocherò una finale. Spero di farla nel prossimo"

Josè Mourinho in una intervista concessa a Fabrizio Romano. Queste le sue parole
 
Sei l'unico allenatore ad aver disputato due finali europee negli ultimi due anni: che sensazioni hai?
«La prima sensazione è che sembra come se non sia accaduto, perché quando le persone parlano di me si concentrano soprattutto su quanto avvenuto nel passato. Ci sono tanti bravi allenatori in Europa e di solito i migliori allenano le squadre che hanno più possibilità di raggiungere una finale. Negli ultimi anni sono arrivato 3 volte in una finale europea, una con il Manchester United e due con la Roma. Se ci concentriamo sul recente passato sono quindi l'unico ad aver raggiunto due finali europee. Sono orgoglioso perché ho raggiunto tutto questo con una squadra che non ha una storia vincente in Europa, quindi è un qualcosa di speciale. In questa stagione non giocherò una finale, ma spero che l'anno prossimo possa dire "Sono stato l'unico ad aver raggiunto tre finali europee negli ultimi 4 anni"»

Pellegrini è tornato a splendere

Un 2024 strepitoso in una nuova posizione che lo sta valorizzando. Ha superato la crisi e gli infortuni. Pellegrini è finalmente tornato ai suoi livelli, quelli della prima stagione sotto la gestione Mourinho. Superati i problemi fisici ora può prendersi anche la rivincita azzurra. 

Per la sua Roma ha dato sempre il massimo, anche sacrificando il fisico. Prima del rinnovo ha deciso di non inserire la clausola rescissoria. 

  

Corriere dello Sport


Lukaku si allena in gruppo in Nazionale ed è recuperato. Sorride anche De Rossi

Arrivano buone notizie dal ritiro del Belgio: Lukaku è pronto a tornare in campo contro l'Inghilterra. Può sorridere anche De Rossi che potrà contare su di lui al 100%. 


Lo squillo di Tammy. Ora fa tutto

Con Azmoun out, l'inglese si candida per il rush finale. 

Abraham ha effettuato il lavoro intero in gruppo. Quel "ci vediamo presto" sui social la dice lunga. All'orizzonte c'è già il Lecce. 

Corriere dello Sport


Lupa piena

Dybala e Lukaku, con 32 reti stagionali in due, sono il tandem più prolifico d’Italia alle spalle di quello interista. Ora che la stagione giunge al rush finale, sono chiamati a ritrovare lo smalto per trascinare la Roma verso orizzonti di gloria. 

Il Romanista


Italia, Pellegrini: "Siamo una famiglia. Prepariamo un grande Europeo"

Italia, Lorenzo #Pellegrini in gol con un gran tiro di sinistro da fuori area nel 2-0 contro l'Ecuador. Le sue parole a RaiSport: "Sono state due amichevoli di livello negli Stati Uniti e ci hanno permesso di continuare nel percorso e arrivare all'Europeo come una grande famiglia. Io mi aspetto tanto da me stesso e dai miei compagni."

RaiSport


Mourinho cancella Tiago Pinto

Roma, rottura totale tra lo Special One e l'ex ds Tiago Pinto

Josè gelido: "Nopn perdo tempo ad ascoltarlo. Non lavorerò più con lui. Difficile capire il mio esonero dopo due finali europee di fila". 

Corriere dello Sport


Josè Mourinho: "Le parole di Tiago Pinto non mi interessano"

Josè Mourinho rilascia dichiarazioni forti dal Portogallo: "La mia partenza dalla #Roma? Non c'è nulla di strano in questo. E' difficile capire come un allenatore che raggiunge due finali europee di fila venga esonerato. Questa è l'unica cosa strana". Poi sulle parole di #Pinto: "Non perdo tempo a leggerle o ad ascoltarle. Non ho il minimo interesse. Lavorerà di nuovo con me? No, certamente no. In questo caso non è possibile"


E' sempre più la Roma di Paredes

De Rossi gli ha dato le chiavi della squadra. 

Il rilancio nel club prezioso anche per l'Argentina: è tornato centrale anche in Nazionale e Scaloni sorride. 

Corriere dello Sport


A mano a Mancio

Protagonista assoluto nella Roma di De Rossi, degno vice-capitano di Pellegrini, ora Mancini si gode la parentesi azzurra con il sogno di giocare l’Europeo a fine stagione. Ma prima viene sempre la Roma. 

Il Romanista