Roma-Verona, cancelli aperti allo stadio Olimpico dalle 15:30

C'è il ritorno a casa di Daniele De Rossi. E c'è, soprattutto, una partita da vincere per la classifica.
 
Sabato 20 gennaio alle 18:00 è in programma Roma-Verona. Sarà l'esordio di DDR da allenatore giallorosso in uno stadio ancora una volta sold-out.
 
I cancelli apriranno alle 15:30. Il consiglio è quello di arrivare almeno 90 minuti prima del calcio d'inizio per non perdersi nulla.
 
Chi avesse bisogno di supporto può rivolgersi al punto assistenza su viale delle Olimpiadi o al Call Center AS Roma 0689386000.

ASRoma


L'ombra di Mou alla prima di DDR

Oggi è campionato: Roma-Verona alle 18. 

C'è grande attesa per l'esordio di De Rossi sulla panchina di casa. Fra tante emozioni contrastanti, si attende il rumore della Sud. Formazione con novità. 

Corriere dello Sport


Nell'era DDR Bove studia da nuovo capitan futuro

Pellegrini come esempio nel solco dei figli di Roma, il contratto fino al 2028. Il "cane malato" di Mourinho non vuole fermarsi più. E non è un caso se lo spogliatoio da sempre lo ha soprannominato "Daniele". Bove è pronto. 

L'esonero di Mourinho lo ha colpito fino alle lacrime perchè è stato lo Special One a lanciarlo ma con De Rossi rapporto e stima vengono da lontano. La strada davanti a sè può portarlo ad emulare il suo nuovo allenatore. Ieri allenamento a razzo per lui e straordinario gol in rovesciata.   

Corriere dello Sport


Carica Belotti, vuole la svolta con De Rossi

Belotti è un grande amico del nuovo tecnico della Roma. Lavorerà sodo per giocarsi le sue possibilità. Anche Spinazzola insieme a lui cerca il riscatto dopo una stagione fino a qui deludente.  

Corriere dello Sport


L'Olimpico è pronto

I romanisti si faranno sentire domani allo stadio. La contestazione ai giocatori, il saluto a Mourinho e il nuovo abbraccio a De Rossi

Il clima sarà rovente contro il Verona. I tifosi accusano la squadra ma sono pronti a sostenere DDR. Arriveranno fischi e in pochi si salveranno. Pronti anche striscioni di protesta nei confronti dei Friedkin

Corriere dello Sport


Jorge Mendes: "Mourinho ha fatto il massimo che poteva e voleva continuare"

L'agente di #Mourinho, Jorge #Mendes: "Sono rimasto sorpreso dall'esonero. Voleva continuare perchè ama la Roma. Lui ha la coscienza pulita. Sa di aver lavorato tanto e bene nonostante la Roma non avesse la rosa dell'Inter o della Juventus. Per il rinnovo non c'è mai stata nessuna trattativa".


Ritorno al futuro

De Rossi ipotizza una difesa a 4, anche a causa delle assenze ma più di ogni modulo contano i concetti tra ritmo e pensiero veloce. Intanto oggi alle 10 terrà la prima conferenza stampa da allenatore. 

Il Romanista


De Rossi in conferenza stampa: "Opportunità grande per me. Non vengo per fare brutte figure"

Le parole di Daniele De Rossi in conferenza alla vigilia di Roma-Verona:

Che tipo di lavoro hai impostato? Che Roma hai visto? Che Roma vorresti?

“Sorrido, non per la domanda, vedo facce a cui sono affezionato e non pensavo di trovare. Quando c’è il cambio di allenatore, che sia grande o mediocre, i giocatori vanno a tremila all’ora, è normale. I primi allenamenti ti danno risposte normali, poi bisogna vedere a lungo termine, comunque sono stati incredibili, stanno assorbendo i tre-quattro concetti iniziali che vogliamo dare, per evitare di infondere confusione nel gruppo”

Ha sentito Totti? 

“Ci siamo sentiti, mi ha mandato un messaggio di in bocca al lupo, mi ha dimostrato la sua felicità, il suo stupore, che era anche il mio inizialmente. Ci siamo sentiti due volte, passeremo presto del tempo insieme, dopo il suo impegno in Cina, ci fa sempre piacere vederci”

Quando si subentra vuol dire che c’è un problema, vorrei chiederle quale è il problema principale da risolvere? Sarebbe contento alla fine stagione se…?”
“Sarei contento se fossimo tra le prime quattro della classifica, penso sia un obiettivo da puntare, non facile da raggiungere, ma assolutamente possibile. Quando cambi allenatore i problemi ci sono sempre, ci sono passato anche io un anno fa. Ci sono dei problemi da analizzare, ma alla fine devo partire da zero, dallo zero a zero, in tre-quattro giorni non si fa in tempo ad analizzare tutto. Sono fortunato perchè per motivi di tifo ho visto le partite della Roma, è la squadra che conosco di più al mondo, così abbiamo accorciato il periodo di studio”

Un paio di anni fa dicevi che prima di tornare alla Roma avresti dovuto fare un percorso. E’ il momento giusto per tornare?
“Era il momento giusto per rifiutare la Roma secondo te? Non si può rifiutare la Roma, è successo alla Juve con Pirlo, ci sono uomini che rifiutano, altri si buttano dentro. Ovviamente non è solo voler tornare a mettersi la felpa, non è una scelta nostalgica. Uno fa anche un’analisi veloce dei valori di questa squadra, avrei rifiutato solo se avessi pensato che la squadra fosse stata mediocre. Non vado a fare brutte figure. Penso che la Roma sia una squadra forte e per un mio sviluppo di carriera è importante. Dove lo vedremo tra qualche mese”

Per cosa le piacerebbe che fosse ricordato il calcio espresso dalla Roma di De Rossi?
“Il mio calcio è una frase che mi fa venire i brividi, l’ho sentita dire anche da tecnici che ammiro e persone a cui voglio bene. Il calcio non è mio, tuo, è di tutti. Allora Guardiola dovrebbe parlare di calcio quasi da solo, così come pochi altri. Non penso di essere al loro livello, ma penso che gli allenatori bravi, che non hanno inventato niente che li riconosci da come giocano le loro squadre, quasi ad occhi chiusi. Se la nostra squadra sarà organizzata, farà risultati e si riconoscerà questi valori mi farebbe contento. Venir ricordato perchè la tua squadra fa bene e vince mi basta e mi avanza”

Non ci sono condizioni nel tuo contratto oltre giugno 24′, ma c’è un bonus per il piazzamento della Champions. Si è parlato anche di traguardo Europa League? Per l’eventuale permanenza cosa ti hanno detto?
“I presidenti Friedkin sono stati chiarissimi sulla durata del contratto e sul tenore della mia permanenza qui. Io ho risposto ok, mettete voi la cifra, avrei firmato in bianco o quasi, ho chiesto un bonus per la Champions, ma anche un gesto dovuto per la mia carriera qui. Non ci sono condizioni, rinnovi automatici, ho detto loro che volevo giocarmi le mie carte, ho chiesto solo di trattarmi da allenatore, non da bandiera, o da immagine che faccia il giro di campo con Romolo. Loro sono d’accordo. Sanno dal primo secondo che mi hanno chiamato che io me la giocherò fino alla morte per rimanerci qui e penso che loro siano soddisfatti di questo, un allenatore che si gioca le sue carte senza pensare a quello che è stato da calciatore, penso sia apprezzato come atteggiamento, per me sarebbe un sogno”

Giocherà a 4 o a 3? Un’idea di base c’è?
“Nasco e mi innamoro di questo lavoro con Spalletti e successivamente con Luis Enrique. Per me questo tipo di allenatori che portano tanti giocatori in fase offensiva e che difendono a quattro sono la base del mio innamoramento per questo lavoro. Questa squadra è stata costruita a tre, gioca da tanti anni così, abbiamo provato diverse cose, stiamo lavorando su concetti anche di rotazione, che magari portano a difendere in un modo e attaccare in un altro. Non tolgo l’ipotesi che possa cambiare in corso di partita e in corso di stagione, magari dipenderà anche dall’avversario e dalle strategie di gara”

In questi giorni fuori da Trigoria c’è un clima particolare, un clima di malumore verso i giocatori e la società. C’è chi dice che lei è stato preso come effetto calmante. E’ destabilizzante o uno stimolo in più?
“Non ho bisogno di stimoli in più, non mi destabilizza per niente, non sono stupido. Quando sento parlare di effetto calmante è brutto, un po’ moscio per definire una scelta. Quando un dirigente decide di cambiare un allenatore così vincente e amato deve prendere in considerazione vari fattori. Non dico che io sia la scelta giusta, ma è normale che si valuti in base alle disponibilità allenatori meno riconosciuti che avrebbero portato effetti più devastanti. Penso che i sold-out, questo affetto gigante abbia portato punti alla Roma. Penso che non sia difficile per i nostri tifosi amare sia chi c’era come Mourinho, sia me. Dire calmante è brutto, è una scelta ponderata in base a fattori di leadership, ambientali etc. Sarà giusta? La scopriremo tra qualche tempo, io ho sfruttato l’occasione per diventare l’allenatore che voglio diventare”

Si aspettava di arrivare adesso alla Roma? Appena entrato nello spogliatoio si è sentito allenatore della Roma?
“Uno non si aspetta che mandino via l’allenatore più titolato della storia e che prendano te. Però ero consapevole, non mi hanno forzato, non mi hanno puntato una pistola alla tempia. Me lo aspettavo di tornare, in maniera più graduale ma è piena la storia di allenatori subentrati ad interim e poi sono rimasti. L’ultimo è stato Palladino che non era stato scelto a lungo termine e si sta dimostrando tra i migliori emergenti. Io mi sento allenatore della Roma, più in campo che nello spogliatoio, perchè non si toglie quel rapporto di confidenza con gran parte dello spogliatoio, ci può essere rispetto senza fingere, non fingo di voler bene a Pellegrini, Cristante etc. Una persona mi ha consigliato di non venire con la mia macchina, ma che devo fare finta che sono povero. Io mi sono sentito allenatore in campo, li guardo e loro mi ascoltano, gradiscono quello che dico poi saranno i punti la cosa più importante. Io non ho mai finto con nessuno”

Roma ha fatto stufare Mourinho? Vi siete sentiti?
“Ho mandato un messaggio a Mourinho non di circostanza, lui è stato uno dei primi a mandarmi un messaggio quando firmai con la SPAL, era un gesto dovuto. Non lo so se si è stufato, non mi permetto di dirlo, ma con tutto il rispetto non mi interessa molto. Devo pensare a quello che devo fare, a quello che devo cambiare e ti assicuro che in questi giorni ho dovuto parlare anche di altro oltre che di campo, tra firme, foto, burocrazia varia. Non vedo l’ora che questa situazione si normalizzi”

Quali sono stati i problemi principali della Roma? Chi l’ha stupita di più?
“Qualche problema è stato visibile guardando le partite, non è vero che la Roma abbia sempre giocato male, a volte ha fatto molto bene come con l’Atalanta e il Napoli, a volte male. La Roma non è stata allenata male, il problema è stato l’alternanza di rendimento in campo. Delle idee le ho, non le vengo a dire qui in conferenza ovviamente. Quando vedi dal vivo questi calciatori rimani impressionato, ne ho visti tanti nella mia carriera, da fuori è un conto, poi vedi toccare la palla a Dybala, Pellegrini etc. rimani ancor di più sorpreso. Sono rimasto stupito da Pisilli, che non conoscevo direttamente, vederlo dal vivo mi ha impressionato”

Cosa non dovete sottovalutare del Verona?
“Mille cose, il Verona che è una squadra solida, allenata da Baroni che stimo tanto come allenatore e uomo, che ha mantenuto la barra dritta nonostante la tempesta esterna tra mercato e voci societarie. Ammiro molto la sua eleganza, è una squadra solita, grande fisicità, gioco abbastanza definito e che sanno fare bene. L’emozione dell’esordio non deve fare brutti scherzi, ma sono tranquillo, soprattutto ai ragazzi, ci sarà un po’ di malumore, spero di no, servirà calma in campo e fuori”

AS ROMA


De Rossi studia la sua Lupa

Il nuovo tecnico della Roma da tre giorni non esce da Trigoria per preparare l'eordio di domani contro il Verona. 

Si fa subito fronte all'emergenza e si pensa al 4-3-3 con Dybala, Lukaku ed El Shaarawy. Sta conoscendo i giocatori con colloqui individuali. Centrocampo obbligato, sarà sempre Paulo a inventare calcio.  

Corriere dello Sport


Smalling rompe il silenzio: "La mia priorità è giocare ancora per l'AS Roma"

Chris Smalling torna a parlare.

Il difensore centrale giallorosso dopo mesi di silenzio passati in infermeria, ha deciso di pubblicare su Instagram una lunga story in cui spiega la sua reale situazione. Un comunicato che sa anche di risposta in diretta a quanto detto sul suo conto da Mourinho in questi mesi:

 

“Dal mio arrivo alla AS Roma nel 2019 il mio impegno e la mia lealtà nei confronti del club non hanno mai vacillato. Dall’istante in cui ho messo piede alla Roma, mi sono sentito immediatamente a casa. Roma è la mia casa, e il rapporto che ho instaurato con i tifosi della AS Roma è qualcosa a cui tengo molto. Per questa ragione, vorrei affrontare alcune delle voci che circolano da qualche tempo.

Vorrei anzitutto mettere in chiaro che non ho mai né chiesto né contemplato di lasciare questo grande club. Detto francamente, gli ultimi mesi sono stati i più frustranti della mia carriera. Ci sono cose nel calcio come nella vita che possiamo controllare, e altre che invece sfuggono al nostro controllo.

Questo infortunio appartiene alla seconda categoria. A nessun calciatore piace trascorrere le proprie giornate sul lettino fisioterapico. Questo periodo lontano dai miei compagni, contrassegnato da un imprevisto dopo l’altro, mi ha messo a dura prova. I miei compagni vengono e verranno sempre davanti a tutto, ma la priorità assoluta dello staff medico è di garantire che io possa dare un contributo significativo nella seconda parte di questa stagione e nella stagione a venire. Mi sono mostrato aperto verso qualsiasi tipo di soluzione, proposto dagli specialisti, tanto a breve quanto a lungo termine. E le insinuazioni secondo cui avrei detto io il piano di recupero sono false.

Avendo escluso ogni esperto consultato il ricorso all’intervento chirurgico, non mi resta che confidare nelle competenze di chi segue la mia riabilitazione, la quale al contrario di quello che si crede, comprende, eccome antidolorifici. In abbondanza.

La priorità assoluta è garantire che io possa giocare per l’As Roma al massimo delle mie potenzialità negli a venire. La pazienza e la lealtà con cui mi accompagnate verso questo laborioso percorso di rientro, sono molto apprezzate. Non vedo l’ora di rivedervi molto presto.

Inoltre colgo l’occasione per ringraziare Josè e il suo staff per il sostegno delle ultime tre stagioni e per dare il benvenuto a Daniele qui alla Roma.

Forza Roma


Renato Sanches su Instagram: "Credo che arriveranno giorni migliori"

RenatoSanches su Instagram: ''Purtroppo non sono stato molto fortunato con gli infortuni. La persona che si sente più frustrata e allo stesso tempo con più voglia di tornare a giocare sono io. Credo che tutto passi e che arriveranno momenti migliori''.


Il Ct dell'Italia Spalletti su De Rossi: "Vederlo in panchina alla Roma è una bella sensazione"

Luciano Spalletti traccia un profilo di De Rossi alla Gazzetta dello Sport:

Spalletti, che sensazione le dà vedere De Rossi sulla panchina della Roma?
“Una bella sensazione: sono felice, sorrido. Io abbraccio sempre i miei giocatori, sono loro vicino quando affrontano nuove esperienze. Lo faccio anche con quelli che poi l’abbraccio non me lo restituiscono, ma non è certo il caso di Daniele: lui mi ha sempre dato indietro tutto”.

 

Lo ha trovato alla Roma quando era ancora un ragazzo.
“Era straordinario, perché aveva il senso della squadra. Nutriva sentimenti forti nei confronti dei compagni, si batteva per loro. Non ricordo una sola partita, o un solo momento di una partita, in cui sia venuto meno da questo punto di vista. Un campione generoso, sensibile: a volte perdeva di vista se stesso, mai la Roma”.

 

Da calciatore sapeva anche essere duro, in campo.
“Mi sono sentito felice tutte le volte che ho allenato uno come lui. A volte non c’era bisogno che emergesse con la sua personalità, faceva benissimo il regista e puliva qualsiasi pallone senza mettere in campo il carattere perché non serviva. Ma nel momento decisivo entrava con una scivolata e portava via tutto. Certo che ora un vantaggio l’avrà”.

Quale vantaggio?
“Non potrà più entrare in scivolata, così si risparmierà quelle tre o quattro giornate di squalifica che prendeva ogni anno”.

Come deve vivere De Rossi questa nuova avventura?
“Con grande gioia. Gli è capitato il bivio decisivo, qui si stabilisce se raddoppierà la sua splendida carriera nel calcio: l’ha avuta da giocatore, può viverla da allenatore. Sono sicuro che sarà felicissimo. Sa come lo immagino stasera, prima di addormentarsi?”.

 

Come lo immagina?
“Come i bambini che saltano sul letto in pigiama, senza riuscire a fermarsi, entusiasti perché hanno appena ricevuto la cosa che desiderano di più al mondo”.

Ma allenare la Roma lo metterà davanti a tante difficoltà.
“Dovrà guardarsi soprattutto da gli spaventatori professionisti: non dovrà avere paura di loro”.

E chi sono, gli spaventatori professionisti?
“Quelli che gli ricorderanno ogni cinque minuti che rischia tanto, che non ha esperienza, che sarebbe stato meglio se fosse arrivato alla Roma più tardi”.

A proposito: lei, Spalletti, ha cominciato ad allenare gli allievi. Non sarebbe stato più utile anche a lui un percorso simile?
“Non scherziamo. Se a me avessero detto “vuoi la Roma o preferisci partire dagli allievi?”, avrei risposto: comincia tu dagli allievi, io prendo la Roma”.

De Rossi ha già vissuto un’esperienza in panchina, alla Spal, e non è stata felice.
“Ma quello che gli è successo è un grande aiuto. Quando questi campioni cominciano ad allenare, pensano che il livello dei calciatori che hanno in mano sia lo stesso che avevano loro e rischia no di perdere i riferimenti. Ora sa meglio cosa significa”.

L’ha sentito in queste ore?
“Eh, lui ha sempre whatsapp aperto: abbiamo una relazione come dire? – whatsappiana”.

Se si consulta spesso con lei, significa che dobbiamo aspettarci una Roma spallettiana?
“Non so quale Roma vedremo, di sicuro ha una buona squadra. E io lo seguirò con attenzione, perché ha diversi giocatori che mi interessano per la Nazionale. Quando riprenderemo il giro dei ritiri, uno dei primi che visiteremo sarà proprio quello giallorosso. Mi dispiacerà non trovare Mourinho, ma sarò felice di vedere lui. Conosco bene i cavalli che ha dentro Daniele, l’augurio è che possano dare ulteriore energia al motore della nostra A”.

Non deve temere nemmeno l’ambiente di Roma?
“Ma lui lo conosce alla perfezione, spesso con Francesco si è preso belle responsabilità in situazioni complicate. La piazza lo amerà, come ha amato Mou. E Daniele potrà davvero provare a coronare un sogno: la sua Roma tutta la vita da calciatore, la sua Roma tutta la vita da allenatore”.

Fonte: Gazzetta dello Sport

Gazzetta dello Sport