Conferenza Stampa Tudor: "Voglio una prestazione senza distrazioni. La Roma ha giocatori forti anche in panchina"

Igor Tudor, allenatore del Verona, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match di campionato contro la Roma

Affrontate la Roma, una delle squadre più in forma del campionato. Sono pronti per vincere qualche titolo? Come vi presentare a questa gara?
"La Roma sta bene, ha un allenatore che ha fatto la storia del calcio. Noi l’abbiamo preparata al meglio possibile: abbiamo avuto due allenamenti, oggi c’è la rifinitura. Ci prepariamo al meglio su tutto. La squadra ha lavorato bene, ho visto voglia di fare, domani ci saranno grandi motivazioni. Giochiamo nel nostro stadio, non si vince da tanto. Vogliamo fare bene, una prestazione giusta, con cose concrete, senza distrazioni. Vogliamo fare le cose che abbiamo provato, poi il risultato lo vedremo".

Ha lavorato sulla fase difensiva? Si ricorda i duelli con Totti?
"Non c’entra niente, queste sono cose di vent’anni fa, belle da ricordare, contro un grandissimo campione. La Roma ha giocatori forti, è in un buon momento. È sempre bello giocare contro queste squadre. C’è da lavorare su di tutto, bisogna crescere, ma io ho visto bene i ragazzi e non vedo l’ora arrivi la partita. Abbiamo lavorato su tutto, abbiamo ancora un allenamento e siamo fiduciosi".

Quali sono le cose che vuole vedere assolutamente in campo?
"Non te lo posso dire, sono cose di campo. Devi fare il meglio che puoi, non bisogna cercare alibi, ed è una cosa che provo anche a trasmettere ai ragazzi. La sfortuna, l’arbitro, il palo. Secondo me non è così. Certe cose te le devi migliorare con una corsa in più. Puoi vincere o perdere per episodi, ma ognuno deve fare il massimo possibile".

Come ha ritrovato Barak? Dove pensa di impiegarlo?
"Alla seconda domanda non posso rispondere. L’ho trovato benissimo, com’è giusto che sia. Ha fatto cose molto buone, è stato un punto di forza di questa squadra. È un grande lavoratore, sono sicuro che avrà una bella stagione".

Che accoglienza si aspetta?
"Venire a giocare qui è sempre stato difficile. Il supporto ci sarà, starà a noi guadagnarcelo ogni volta di più".

Cosa ha visto di buono, e su cosa ha già iniziato a lavorare?
"Non si può lavorare su tutto in poco tempo. Ma proviamo a lavorare sulle cose buone che si sono viste in queste prime giornate. Non vorrei prendere gol, così un punto lo porti già a casa".

Come lavora con i giovani? Quanto crede nelle capacità di Cancellieri?
"Matteo è un giovane interessante, di prospettiva. Bisogna capire in che posizione giocherà, ha caratteristiche particolari, ma vedo grande voglia e grande potenziale. Tocca a lui lavorare forte, crescere: il suo talento uscirà, perché è un giocatore talentuoso".

Come stanno gli infortunati?
"Ci sono Veloso, Frabotta e Ruegg: loro sono fuori, gli altri sono a disposizione".

Cosa la preoccupa maggiormente della Roma?
"L’allenatore. Poi ha giocatori forti: anche chi sta in panchina farebbe comodo a qualsiasi squadra di A. Siamo concentrati su noi stessi: rispettiamo gli avversari, ma vogliamo essere a posto domani".


Conferenza Stampa Mourinho: "Possiamo giocare sia a quattro che a tre dietro. Non penso al reintegro di nessuno"

José Mourinho, allenatore della Roma, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match di campionato contro il Verona:

La sua insoddisfazione post CSKA. Qualche distrazione difensiva. Significa che c’è un gruppo che ha recepito e qualcuno no?
"No, per niente. È stata una partita. Sarebbe troppo facile dire: siamo stati perfetti. Non voglio andare in questa direzione. Ogni partita analizziamo ciò che è andato ed i problemi. Da questo punto di vista, possiamo fare meglio. Non mi aspettavo un risultato così, ma possiamo fare meglio sulla qualità del gioco e sulla fase difensiva. Loro hanno avuto momenti di controllo".

Futuro stadio della Roma. La Roma non riesce ad ottenere risultati. Ha un messaggio per il futuro sindaco?
"Prima di tutto io sono allenatore. Faccio quello che mi piace fare, che amo fare. Non voglio essere niente di più di questo. Un allenatore con un legame speciale con club, tifosi, proprietà ma sempre allenatore. Ovviamente avere lo stadio di proprietà è positivo per una società. Ho letto con grande soddisfazione quello che la signora Raggi dice della Roma, soprattutto quando parla dei proprietari. Sente grande rispetto. Si vedrà nel futuro. Ma io sono allenatore".

L’ha soddisfatta Ibanez terzino? Cosa sta succedendo con Villar?
"Non capisco bene. È successo lo stesso di Sassuolo. Non abbiamo ancora parlato del Verona. Sembra che voi cerchiate altre cose che non c’entrano con una conferenza pre-partita. Pensavo di parlare sulla prossima partita. Vina e Mkhitaryan hanno due piccoli problemi e con la qualità della gente nel dipartimento medico, mi aspetto cose positive. Potrei averli disponibili. Per Villar non capisco. Perchè la domanda? Perchè l’anno scorso era titolare e questo anno non lo fa? Paulo aveva una visione di calcio diversa dalla mia, aveva diverse opzioni. Il prossimo allenatore avrà diverse opzioni. Un giocatore con me è titolare, con il prossimo non lo sarà. Nessun problema con Villar. Il problema è che Cristante e Veretout stanno giocando molto bene. Ma è una cosa buona per la squadra. Parlare di titolari o non titolari non ha senso. Come hai visto abbiamo cambiato tanto contro il CSKAperchè ci fidiamo di tutti. Ibanez non è un terzino, è ovvio. Può fare la posizione in emergenza, con una prospettiva difensiva. Non sarà mai un terzino".

Che Verona si aspetterà domani? I presidenti danno poco tempo agli allenatori?
"Non mi piace parlare della casa degli altri, sono loro che devono spiegare ai loro tifosi, al mondo del calcio. Per me da lontano è che mi dispiace per due colleghi che sono stati esonerati così presto. Quello che c’è dietro, non è roba mia. Non posso dire nulla. Sono contento che Mazzarri torni, abbiamo giocato insieme in Italia, in Inghilterra. Tudor se cercava un’opportunità di tornare c’è riuscito".

Sul suo staff. Può essere un segreto del suo successo? Il fatto che abbia uno staff stimolante e giovane sempre aggiornati?
"No, la verità è che quando ho iniziato 20 anni fa e oggi non c’è nessuno di quello staff tecnico. Per 20 anni però siamo stati gli stessi. Lalin è quello che sta con me da più tempo, tutti gli altri sono cambiati. Qualche volta decisione loro, qualche volta decisione mia per capire. Qua ho preso due preparatori atletici, dipende dalla situazione. Considero che siamo uno staff molto molto buono. Sono arrivato con 4 e ora siamo 14-16. La gente che era qui è gente di qualità, aperta ad imparare. Medici, analisti sono il mio staff. Adesso siamo in un pullman solo per tutto lo staff. Un giorno diventerà uno staff di qualcun altro. Mi interessa costruire una base. Lavoriamo tanto come staff, festeggiamo insieme. Quando arriverà il momento negativo saremo uniti ancora di più. Mi piace lavorare con gente che pensa, analizza, concentrato 24h. Parliamo a casa anche alle 23. Mi piacciono persone con passione".

Ha mai pensato, vista la situazione, di adottare una difesa a 3? Ha mai preso in considerazione il reintegro di Santon?
"Ho pensato a Tripi, che sarà convocato. Se abbiamo dei problemi. Tripi ha fatto il pre-season con noi, ha imparato il nostro modo di pensare. Può giocare in tutte le posizioni difensive. È senza esperienza, ma ha un cuore e un’intelligenza. Non penso al reintegro di nessun calciatore. Possiamo giocare a 3 o 4, non lo abbiamo fatto ancora. Non posso dire che non lo faremo. Ci sono tante squadre che lo fanno in Serie A. Possibile che succederà. Possiamo farlo".

Quanto conta nel suo gioco l’aggressività degli attaccanti sui difensori? Può essere una chiave?
"Dipende, se è un piano dove vogliamo pressare alto è importante farlo sui difensori. Se la strategia è una linea più bassa così no. Questa partita in casa e la partita con Salernitana abbiamo cercato di pressare alto, è importante. Domani è una partita con difficoltà in più. Un nuovo allenatore che noi non abbiamo nessun tipo riferimento per poter pensare che tipo di gioco. Possiamo vedere il passato di Tudor. Lui cercherà di ripetere i suoi principi. Giocherà in modo diverso. Ci sono tante domande senza risposte. È una difficoltà extra. Non possiamo immaginare".

Borja Mayoral. Si è arrabbiato visto che non è stato inserito. Le gerarchie quali sono?
"La Fifa non permette di giocare in 12. Possono giocare solo in 11. È un bravo giocatore, bravo ragazzo. Ha fatto solo 16 minuti per il modo in cui lavora è un fantastico professionista. Sarà importante per noi. Mi piace più oggi che due mesi fa. Tammy sta bene, Eldor anche. Possiamo giocare con due. L’ultima partita abbiamo messo Abraham e Mayoral ed è possibile giocare con due. Mayoral mi piace molto, con qualità, intelligenza. È freddo sotto porta. Però mi piacciono anche Eldor e Tammy. Lui vuole di più, ma arriverà. Sarà utile per noi".

Tudor sembra un allenatore che fa uomo contro uomo. Come si affrontano queste squadre?
"Abbiamo pensato a questa possibilità. Se è una rottura totale col passato della squadra. È arrivato 4 giorni fa, è difficile cambiare le dinamiche. L’anno scorso con Juric il Verona giocava in un modo simile. Per questa ragione magari loro andranno nella stessa direzione. È difficile. Ieri ho visto il Sassuolo in grande difficoltà con il Torino. È una diversa proposta di calcio, tutte sono valide. Se è così sarà difficile. Abbiamo lavorato un po’ pensando a questa possibilità. Loro sono anche bravi in uscita, nella proiezione dei terzini. Fare arrivare la palla in zona pericolosa. Mi piace. Ha 0 punti in 3 partite, ma poteva fare punti con Inter e Bologna".


Roma vs CSKA Sofia 5-1 | La Roma comincia l'avventura in Europa nel migliore dei modi

ROMA (4-2-3-1): Rui Patricio; Karsdorp, Mancini, Smalling, Calafiori; Diawara, Villar; Carles Perez, Pellegrini, El Shaarawy Shomurodov.
In panchina: Fuzato, Boer, Reynolds, Ibanez, Kumbulla, Viña, Cristante, Veretout, Zaniolo, Mkhitaryan, Abraham, Borja Mayoral.
Allenatore: Mourinho.
Squalificati: –
Diffidati: –
Indisponibili: Spinazzola.

CSKA SOFIA (4-4-2): Busatto; Turitsov, Mattheij, Galabov, Mazikou; Yomov, Muhar, Lam, Wildschut; Carey, Krastev.
In panchina: Evtimov, Bozhev, Galabov, Mazikou, Varela, Ahmedov, Donchev, Bai.

Allenatore: Mladenov.
Squalificati: Caicedo.
Diffidati: –
Indisponibili: Vion, Koch, Youga, Charles.

Arbitro: Nyberg.
Assistenti: Beigi e Söderqvist.
Quarto uomo: Wolf.


Roma vs CSKA Sofia 5-1 | La Roma comincia l'avventura in Europa nel migliore dei modi

ROMA (4-2-3-1): Rui Patricio; Karsdorp, Mancini, Smalling, Calafiori; Diawara, Villar; Carles Perez, Pellegrini, El Shaarawy Shomurodov.
In panchina: Fuzato, Boer, Reynolds, Ibanez, Kumbulla, Viña, Cristante, Veretout, Zaniolo, Mkhitaryan, Abraham, Borja Mayoral.
Allenatore: Mourinho.
Squalificati: –
Diffidati: –
Indisponibili: Spinazzola.

CSKA SOFIA (4-4-2): Busatto; Turitsov, Mattheij, Galabov, Mazikou; Yomov, Muhar, Lam, Wildschut; Carey, Krastev.
In panchina: Evtimov, Bozhev, Galabov, Mazikou, Varela, Ahmedov, Donchev, Bai.

Allenatore: Mladenov.
Squalificati: Caicedo.
Diffidati: –
Indisponibili: Vion, Koch, Youga, Charles.

Arbitro: Nyberg.
Assistenti: Beigi e Söderqvist.
Quarto uomo: Wolf.


Conferenza Stampa Mourinho ed El Shaarawy: "Siamo ancora lontani dal vincere questa competizione, ma cercheremo di farlo"

José Mourinho e Stephan El Shaarawy, rispettivamente allenatore e giocatore della Roma, sono intervenuti in conferenza stampa alla vigilia del match di Conference League contro il CSKA Sofia:

PAROLE MOURINHO

Cinque vittorie di fila e tanta attesa. Trentamila biglietti venduti. Come sta la squadra? Come si fa a mantenere questo livello alto?
"Cinque vittorie non sono cinquanta. Non c’è ragione per essere ultra ottimisti o positivi, fuori di testa. I risultati positivi sono importanti anche perchè aiutano al processo della squadra. Anche i tifosi devono essere equilibrati nel capire che è un processo e che stiamo lavorando solo da due mesi. Si sente rivoluzione e si, a tutti i livelli. Però restiamo tranquilli. Il fatto che lo stadio è sempre al massimo per i tifosi è bello e magari può far aiutare a capire che c’è grande voglia di tutti i tifosi che aspettano la normalità. Mantenere l’ambizione è una caratteristica che noi vogliamo manterene. Dobbiamo avere queste caratteristiche sempre. Contro il Sassuolo poteva essere 2-1 per loro, ma anche se lo fosse stato la nostra voglia, empatia coi tifosi non è negoziabile. Farò dei cambi. Passo dopo passo dobbiamo finire il girone e qualificarci".

Come si gestisce un giocatore come Zaniolo che viene da una lunga inattività? Domani gioca lui o Perez?
"I giocatori non sanno ancora chi gioca e quindi non lo dico chi gioca. Bisogna trovare un equilibrio tranquillo. Non un equilibrio di sentire pressione. Sta bene Nico? l’infortunio è passato, le sensazioni negative anche. L’altro giorno era stanco. Io capisco che quando i giocatori che vanno in Nazionale non si allenano tanto, non ci sono tante condizioni per lavorare".

Ha utilizzato solo tredici giocatori. Come si tiene compatto il gruppo di quelli che non giocano? Il fatto di poter essere il primo a vincere tutte le coppe europpe è una motivazione extra?
"Per i giocatori. Sono intelligenti, capiscono le cose. Anche se non giocano sempre da titolare capiscono. Guardano a noi come li guardiamo, come ci parliamo, come facciamo dei commenti in allenamento. Capiscono tutto anche senza tante parole. Stephan per me è un giocatore molto importante, è un titolare. Non sono solo undici i titolari. Le situazioni cambiano e non ho mai avuto una squadra che chi ha cominciato in campo ci ha finito. La stagione non è un’autostrada. C’è anche una strada tortuosa. Lui ora è in crescita. Ha tanta esperienza. Prima della partita contro il Sassuolo ci ho parlato un po’ e gli ho detto che avrebbe giocato titolare contro il CSKA. Per me è un titolare anche se ha cominciato in panchina. Sono più responsabili di me per lo spogliatoio unito, sanno i diversi ruoli. In questo senso il gruppo lavora molto bene. Sento la mia missione da leader molto facile. Come assistente ho vinto anche una Coppa che non esiste più: la Coppa delle Coppe. Ho vinto col Barcellona nel 1997 penso. Non ho pensato a questo, penso che mi piacerebbe vincere. Non penso che sarò l’unico della storia a farlo. Siamo ancora lontanissimi dal vincere questa competizione, ma cercheremo di farlo. Ora è solo la prima partita del girone".

Negli ultimi anni in coppa c’è stato un bel percorso. C’è un motivo? Ci sono squadre dove i giocatori rendono di più nelle partite singole?
"E’ facile da dire che loro l’anno scorso hanno fatto molto bene in Europa League. La sconfitta contro il Manchester è stata pesante, ma alla fine lo United ha una potenza diversa. La Roma è arrivata in un momento difficile per la squadra. Non lo so se è più adatta alle eliminatorie, ma il campionato è molto importante per noi. Lo è molto di più della Conference League. Voglio che la squadra sia preparata per giocare in tutte le competizioni. Dobbiamo fare qualche tipo di opzione, per esempio domani giocherà Calafiori al posto di Vina".

Si aspettava ieri di trovare quasi 200 persone fuori dal ristorante?
"Quello è bello ed importante per noi. Importante anche per chi arriva per la prima volta in Italia come Vina e Abraham. Ringrazio i tifosi. Continuo a dire che questa empatia coi tifosi è molto importante. Dobbiamo avere tranquillità. Capire che dobbiamo migliorare tanto. Oggi abbiamo fatto la riunione per la partita contro il Sassuolo e abbiamo trovato degli errori. Dei principi di gioco che abbiamo migliorato e peggiorato".

Come stanno i 4 centrali difensivi? Kumbulla non l’abbiamo visto
"Se gioca Kumbulla e non gioca Mancini mi chiedi che problemi ci sono e così via. Sono 4 ed è un numero giusto. 5 è troppo. Per giocare col quinto centrale hai bisogno di tanti problemi. Se io cambio sempre, magari tu o un altro che pensa diversamente mi dirà che giocano sempre gli stessi due. Posso dire che sono contento di questo gruppo di difensori centrali. Se mi chiedi se cambio tutti e due ti dico no".

Ha individuato dei difetti? Che cosa chiede?
"Non siamo perfetti. C’è ancora molto da fare. Ne abbiamo vinte 5 ma abbiamo commesso sempre qualche errore. Siamo una squadra umile e dobbiamo continuare ad esserlo. Domani non è una gara con le stesse pressioni come il Trabzonspor. Ci sono 6 partite nel girone e vogliamo qualificarci rapidamente".

PAROLE EL SHAARAWY

Dopo questo gol magico per te liberatorio parti un po’ di rincorsa. Come ci si cala in questa nuova veste?
"Non la vivo con tanta pressione. Sono un giocatore che ha tanti anni di esperienza e capisce quello che vuole il mister. C’è tanta competizione e bisogna saper accettare le decisioni".

Sei tornato a Roma a metà della scorsa stagione. Anche in vista del Mondiale, tornassi indietro accetteresti la Cina?
"E’ un capitolo chiuso. Ho fatto un’esperienza all’estero, ma il mio obiettivo era quello di tornare a Roma e ci sono riuscito. Ringrazio tutti per avermi riaccolto. Ora penso solo alla Roma e a fare bene qua".

Che differenze ci sono con la precedente Roma? L’esperienza ti fa vedere l’ambiente in modo diverso?
"Ho trovato una Roma quando sono tornato molto forte a livello di qualità. Aveva iniziato bene il campionato, poi ci siamo un attimo persi. Siamo ripartiti con un progetto fatto di giocatori di esperienza e giovani. Abbiamo un allenatore con grande qualità e lo seguiamo molto. C’è molta aspettativa ma non ci dobbiamo caricare di pressione, ma di entusiasmo che va alimentato, va tenuto alto con le vittorie".

Quanta competizione sana c’è nello spogliatoio?
"C’è tanta competizione. Ci deve essere ma non ci deve spaventare. L’obiettivo di ognuno di noi è di lavorare con serietà ed impegno. Ci saranno dei momenti in cui le cose non andranno bene, arriveranno e lo sappiamo bene a Roma. Dovremo essere pronti in quel caso a reagire nella maniera giusta".

Come cambia il modo di giocare della squadra con Abraham?
"E’ molto giovane anche lui. Si è ambientato veramente bene. E’ stato accolto nella maniera giusta ed riuscito ad integrarsi nel migliore dei modi. E’ completo, ha molta tecnica, va in profondità. E’ un giocatore fondamentale".

E’ stato più difficile la tenuta atletica o mentale dopo la Cina?
"Tutte e due. Più atletica però perchè quando c’è stato il Covid siamo stati fermi 7 mesi. E’ stata la mia prima preparazione dopo tre anni e a livello fisico devo carburare. Questo è stato discusso coi preparatore e abbiamo fatto una preparazione idonea. Mi sento molto bene".


Verona-Roma sarà diretta da Maresca

Sono state rese note le designazioni arbitrali per la prossima giornata di campionato, che vedrà la Roma impegnata a Verona contro l'Hellas.
Il match del Bentegodi sarà diretto dall'arbitro Maresca, coadiuvato dagli assistenti De Meo e Rossi. Quarto ufficiale Minelli; mentre al VAR ed all'AVAR vi saranno rispettivamente Aureliano e Passeri.


Verona-Roma sarà diretta da Maresca

Sono state rese note le designazioni arbitrali per la prossima giornata di campionato, che vedrà la Roma impegnata a Verona contro l'Hellas.
Il match del Bentegodi sarà diretto dall'arbitro Maresca, coadiuvato dagli assistenti De Meo e Rossi. Quarto ufficiale Minelli; mentre al VAR ed all'AVAR vi saranno rispettivamente Aureliano e Passeri.


Conferenza Stampa Mourinho ed El Shaarawy: "Siamo ancora lontani dal vincere questa competizione, ma cercheremo di farlo"

José Mourinho e Stephan El Shaarawy, rispettivamente allenatore e giocatore della Roma, sono intervenuti in conferenza stampa alla vigilia del match di Conference League contro il CSKA Sofia:

PAROLE MOURINHO

Cinque vittorie di fila e tanta attesa. Trentamila biglietti venduti. Come sta la squadra? Come si fa a mantenere questo livello alto?
"Cinque vittorie non sono cinquanta. Non c’è ragione per essere ultra ottimisti o positivi, fuori di testa. I risultati positivi sono importanti anche perchè aiutano al processo della squadra. Anche i tifosi devono essere equilibrati nel capire che è un processo e che stiamo lavorando solo da due mesi. Si sente rivoluzione e si, a tutti i livelli. Però restiamo tranquilli. Il fatto che lo stadio è sempre al massimo per i tifosi è bello e magari può far aiutare a capire che c’è grande voglia di tutti i tifosi che aspettano la normalità. Mantenere l’ambizione è una caratteristica che noi vogliamo manterene. Dobbiamo avere queste caratteristiche sempre. Contro il Sassuolo poteva essere 2-1 per loro, ma anche se lo fosse stato la nostra voglia, empatia coi tifosi non è negoziabile. Farò dei cambi. Passo dopo passo dobbiamo finire il girone e qualificarci".

Come si gestisce un giocatore come Zaniolo che viene da una lunga inattività? Domani gioca lui o Perez?
"I giocatori non sanno ancora chi gioca e quindi non lo dico chi gioca. Bisogna trovare un equilibrio tranquillo. Non un equilibrio di sentire pressione. Sta bene Nico? l’infortunio è passato, le sensazioni negative anche. L’altro giorno era stanco. Io capisco che quando i giocatori che vanno in Nazionale non si allenano tanto, non ci sono tante condizioni per lavorare".

Ha utilizzato solo tredici giocatori. Come si tiene compatto il gruppo di quelli che non giocano? Il fatto di poter essere il primo a vincere tutte le coppe europpe è una motivazione extra?
"Per i giocatori. Sono intelligenti, capiscono le cose. Anche se non giocano sempre da titolare capiscono. Guardano a noi come li guardiamo, come ci parliamo, come facciamo dei commenti in allenamento. Capiscono tutto anche senza tante parole. Stephan per me è un giocatore molto importante, è un titolare. Non sono solo undici i titolari. Le situazioni cambiano e non ho mai avuto una squadra che chi ha cominciato in campo ci ha finito. La stagione non è un’autostrada. C’è anche una strada tortuosa. Lui ora è in crescita. Ha tanta esperienza. Prima della partita contro il Sassuolo ci ho parlato un po’ e gli ho detto che avrebbe giocato titolare contro il CSKA. Per me è un titolare anche se ha cominciato in panchina. Sono più responsabili di me per lo spogliatoio unito, sanno i diversi ruoli. In questo senso il gruppo lavora molto bene. Sento la mia missione da leader molto facile. Come assistente ho vinto anche una Coppa che non esiste più: la Coppa delle Coppe. Ho vinto col Barcellona nel 1997 penso. Non ho pensato a questo, penso che mi piacerebbe vincere. Non penso che sarò l’unico della storia a farlo. Siamo ancora lontanissimi dal vincere questa competizione, ma cercheremo di farlo. Ora è solo la prima partita del girone".

Negli ultimi anni in coppa c’è stato un bel percorso. C’è un motivo? Ci sono squadre dove i giocatori rendono di più nelle partite singole?
"E’ facile da dire che loro l’anno scorso hanno fatto molto bene in Europa League. La sconfitta contro il Manchester è stata pesante, ma alla fine lo United ha una potenza diversa. La Roma è arrivata in un momento difficile per la squadra. Non lo so se è più adatta alle eliminatorie, ma il campionato è molto importante per noi. Lo è molto di più della Conference League. Voglio che la squadra sia preparata per giocare in tutte le competizioni. Dobbiamo fare qualche tipo di opzione, per esempio domani giocherà Calafiori al posto di Vina".

Si aspettava ieri di trovare quasi 200 persone fuori dal ristorante?
"Quello è bello ed importante per noi. Importante anche per chi arriva per la prima volta in Italia come Vina e Abraham. Ringrazio i tifosi. Continuo a dire che questa empatia coi tifosi è molto importante. Dobbiamo avere tranquillità. Capire che dobbiamo migliorare tanto. Oggi abbiamo fatto la riunione per la partita contro il Sassuolo e abbiamo trovato degli errori. Dei principi di gioco che abbiamo migliorato e peggiorato".

Come stanno i 4 centrali difensivi? Kumbulla non l’abbiamo visto
"Se gioca Kumbulla e non gioca Mancini mi chiedi che problemi ci sono e così via. Sono 4 ed è un numero giusto. 5 è troppo. Per giocare col quinto centrale hai bisogno di tanti problemi. Se io cambio sempre, magari tu o un altro che pensa diversamente mi dirà che giocano sempre gli stessi due. Posso dire che sono contento di questo gruppo di difensori centrali. Se mi chiedi se cambio tutti e due ti dico no".

Ha individuato dei difetti? Che cosa chiede?
"Non siamo perfetti. C’è ancora molto da fare. Ne abbiamo vinte 5 ma abbiamo commesso sempre qualche errore. Siamo una squadra umile e dobbiamo continuare ad esserlo. Domani non è una gara con le stesse pressioni come il Trabzonspor. Ci sono 6 partite nel girone e vogliamo qualificarci rapidamente".

PAROLE EL SHAARAWY

Dopo questo gol magico per te liberatorio parti un po’ di rincorsa. Come ci si cala in questa nuova veste?
"Non la vivo con tanta pressione. Sono un giocatore che ha tanti anni di esperienza e capisce quello che vuole il mister. C’è tanta competizione e bisogna saper accettare le decisioni".

Sei tornato a Roma a metà della scorsa stagione. Anche in vista del Mondiale, tornassi indietro accetteresti la Cina?
"E’ un capitolo chiuso. Ho fatto un’esperienza all’estero, ma il mio obiettivo era quello di tornare a Roma e ci sono riuscito. Ringrazio tutti per avermi riaccolto. Ora penso solo alla Roma e a fare bene qua".

Che differenze ci sono con la precedente Roma? L’esperienza ti fa vedere l’ambiente in modo diverso?
"Ho trovato una Roma quando sono tornato molto forte a livello di qualità. Aveva iniziato bene il campionato, poi ci siamo un attimo persi. Siamo ripartiti con un progetto fatto di giocatori di esperienza e giovani. Abbiamo un allenatore con grande qualità e lo seguiamo molto. C’è molta aspettativa ma non ci dobbiamo caricare di pressione, ma di entusiasmo che va alimentato, va tenuto alto con le vittorie".

Quanta competizione sana c’è nello spogliatoio?
"C’è tanta competizione. Ci deve essere ma non ci deve spaventare. L’obiettivo di ognuno di noi è di lavorare con serietà ed impegno. Ci saranno dei momenti in cui le cose non andranno bene, arriveranno e lo sappiamo bene a Roma. Dovremo essere pronti in quel caso a reagire nella maniera giusta".

Come cambia il modo di giocare della squadra con Abraham?
"E’ molto giovane anche lui. Si è ambientato veramente bene. E’ stato accolto nella maniera giusta ed riuscito ad integrarsi nel migliore dei modi. E’ completo, ha molta tecnica, va in profondità. E’ un giocatore fondamentale".

E’ stato più difficile la tenuta atletica o mentale dopo la Cina?
"Tutte e due. Più atletica però perchè quando c’è stato il Covid siamo stati fermi 7 mesi. E’ stata la mia prima preparazione dopo tre anni e a livello fisico devo carburare. Questo è stato discusso coi preparatore e abbiamo fatto una preparazione idonea. Mi sento molto bene".


Conferenza Stampa Mourinho. "Domani non ci sarà turnover. Pellegrini vuole restare ed io lo voglio qui"

José Mourinho, allenatore della Roma, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match di campionato contro il Sassuolo:

Il rapporto nazionali-club è un problema antico, tornato d'attualità per questi voli che riportano i giocatori a casa all'ultim'ora. La sua idea per una soluzione che nessuno riesce a trovre?
"Non ne ho idea, è un problema vecchio, ha ragione, ma ha ragione anche quando dice che è difficile trovare una soluzione. Ci sono ovviamente interessi diversi, sia per i club che per le nazionali ma anche delle diverse istituzioni. Ho deciso già da molto tempo di non perdere tempo e concentrazione nella ricerca di soluzioni a qualcosa che non posso controllare. Ovviamente nel nostro caso non è facile accettare che un giocatore sceso in campo giovedì a mezzanotte arrivi a Roma solo sabato mattina. Magari però siamo anche fortunati ad averne solo uno così, altri club avranno situazioni più complicate. Ho deciso di non piangere, penso positivo. Non c'è nulla da fare".

Complimenti per la millesima panchina. Su Zaniolo ha dimostrato di essere interessato al suo rilancio. Se lo aspettava già a questo livello?
"Ringrazio la LMA per il riconoscimento, è una bella cosa finire nella loro Hall of Fame e ringrazio Sir Alex Ferguson, le sue parole sono 'pesanti' in senso positivo. Indipendentemente da questo ringrazio anche Dionisi, visto che non abbiamo parlato ancora di Sassuolo, anche le sue parole mi lasciano con la bocca secca. Lo ringrazio e devo dire che lo rispetto molto, così come questa nuova generazione di allenatori che fanno il percorso come il suo, gente come lui e Italiano è arrivata a questo punto con tanto merito. Su Zaniolo, il club è stato cauto l'anno scorso. Si parlava del fatto che avrebbe potuto giocare qualche partita l'anno scorso, la società è stata davvero cauta con lui. Lui con maturità ha aspettato il momento giusto. Non ha lavorato da subito con la squadra, non potevo venire in Italia prima del 1 luglio per diverse ragioni ma qualche mio collaboratore ha lavorato con lui qualche settimana prima del mio arrivo. Tutto il lavoro è già stato fatto l'anno scorso con Fonseca e la sua struttura, la società è stata brava e l'evoluzione di quest'anno è stata tranquilla. Doveva superare le cicatrici emozionali che lasciano questi infortuni, in questo momento ha completamente dimenticato il problema che ha avuto, è fiducioso e sta bene. Buon per lui avere un 'quasi nuovo' Carles Perez, il bravo giocatore dei tempi del Barcellona non è mai arrivato a Roma ma quest'anno vediamo un Carles più fiducioso, con voglia di fare. Avere entrambi nella stessa posizione è fantastico. Far giocare Zaniolo falso nueve? Rispetto le idee di Mancini, che non dà opinioni sul lavoro che faccio a Roma. Quello che decide per Nicolò mi sta bene".

Zaniolo le ricorda qualche suo giocatore che ha allenato in passato?
"Più facile per voi fare paragoni, ma il paragone andrebbe fatto tra un ragazzo che oggi è due anni più grande. Non c'è uno Zaniolo prima e post infortunio, ma uno Zaniolo con due anni d'esperienza in più. E' un ragazzo sicuramente più maturo, c'è spazio per migliorare, sarei un allenatore scarso se non avessi nulla da dare a un ragazzo di 22-23 anni. Ovviamente deve imparare a conoscere meglio il nostro gioco, giocare con due moduli diversi, deve saper giocare contro una squadra con un blocco più basso e contro una che pressa alto... Deve imparare tante cose che arrivano solo con l'esperienza ma mi sembra un ragazzo superprofessionale. Avevo preso informazioni prima del mio arrivo, me lo descrivevano come immaturo e a volte irresponsabile: posso dire solo il contrario. Anche il rosso preso con la Fiorentina non è stupido, voleva fare bene per la squadra. Con lui ho un rapporto aperto, penso si senta confortato. Sono contento di lui. Non mi piace fare paragoni ma un giocatore con un potenziale così... Non ce ne sono tanti".

L'impatto di Abraham se lo aspettava? Le sue parole sul rinnovo di Pellegrini?
"E' stato lei a dare a tutto il mondo l'indirizzo di casa mia? Pellegrini, per ogni giorno che passa, è più vicino a firmare il contratto. Ci sono passato in situazioni simili quando però il giocatore è vicino ad andare via, nel suo caso è diverso. Non c'è storia, lo voglio qui, la Roma lo vuole e lui vuole restare. La vicenda è prossima a finire bene. Se non decide il suo procuratore, che ovviamente cerca di fare il meglio per il suo assistito, vi darò l'indirizzo di casa sua e lo potrete pubblicare sui giornali, così invitiamo i tifosi ad andare sotto casa sua (ride, ndr). Scherzi a parte, il rinnovo è vicino. Vuole far parte del nuovo progetto. All'inizio dovevo capire delle cose e volevo conoscere bene i giocatori, non solo a livello individuale ma anche nel gruppo. Anche quando Dzeko era qui non avevo ancora deciso chi sarebbe stato il capitano, volevo capire meglio il gruppo. Pellegrini con noi per tanti anni sarà il nostro capitano, Mancini il vice e Cristante il terzo. Deve essere un capitano per l'oggi e per il domani. Per questo non ho mai detto in modo ufficiale che Pellegrini è il nostro capitano. Ma sono convinto che firmerà presto e posso dire che sarà il nostro capitano per tanti anni, affiancato da due bravi vice come Mancini e Cristante. Su Abraham, mi aspettavo questo impatto ma c'è sempre qualche dubbio quando c'è un ragazzo che nasce e cresce per anni in un altro ambiente, un ragazzo di Londra resterà sempre tale, tante volte quando escono da lì c'è sempre un piccolo dubbio sull'adattamento. I miei dubbi sono già finiti, penso che gli piaccia davvero Roma, è già perfettamente integrato nella squadra".

Cosa pensa dei Mondiali ogni due anni?
"Ci penserò quando allenerò una Nazionale. Lo farò un giorno, ma non presto, non adesso. Ci andrò magari quando avrò 80 anni, ma adesso non ha senso rispondere".

Questa nuova generazione di allenatori l'ha suggerita di cambiare dal punto di vista tattico?
"No, io sono diverso come sono diverso da voi. Sicuramente ho meno capelli del passato ma non era nulla di voluto (ride, ndr), è l'evoluzione naturale delle cose. Dico una cosa ovvia: i mezzi che abbiamo a disposizione adesso a livello di analisi di gioco per forza originano dei cambi nelle idee e nel modo di lavorare. Al Barcellona e al Porto ho fatto il match analyst, dovevo andare allo stadio con carta e penna, l'analisi si faceva così. Poi se si aveva fortuna di avere un video si vedeva una VHS o una Betamax, si facevano tagli da una parte e dall'altra... Oggi l'analisi si fa in un modo totalmente diverso e questo comporta cambiamenti. Non dico che oggi sia più facile ma è diverso, con tante informazioni a disposizione bisogna essere bravi a selezionare e soprattutto a distinguere le informazioni buone per te da quelle che vanno fatte sapere ai giocatori. Per esempio ho delle riunioni di 8 minuti con i giocatori, con il mio staff ho riunioni di 8 ore. Il calcio è totalmente cambiato a questo livello, fermarsi al passato e negare tutto questo è sbagliato".

Mercato finalmente chiuso. Si sente di dire che il distacco dalle big è calato?
"Guarda, abbiamo giocato 2 partite, non 20. Dopo 2 partite la distanza con l'Inter non è 29 punti, magari è solo un gol. Ma non significa nulla, per me significa solo che la nostra strada è questa. Non siamo nel momento in cui dobbiamo pensare agli altri ma a noi e alla nostra evoluzione. Magari a gennaio sarà il momento di guardare dove saremo e dove saranno gli altri, la distanza sarà diversa. In questo momento non possiamo e non dobbiamo pensare ad altro che non sia la prossima partita. Ho letto le parole di Allegri che mi sono piaciute, ha detto che i risultati che contano solo alla fine e che quando si continua a vincere non si dà valore alle vittorie. Ma il valore dei punti è questo, non si scappa. Siamo una squadra diversa da Juve, Inter e Atalanta. Loro sono già squadre con ambizioni perfettamente definite, noi no. Siamo una squadra in crescita, se la gente è felice per le 2 vittorie di fila lo sono anche io. Ma una cosa è essere contento e pensare che la squadra sia già fantastica, un'altra è chi ha fatto 999 partite e dice di essere contento ma non è mai tranquillo".

Le condizioni di Mancini, Pellegrini e Smalling?
"Stanno tutti bene, non ci sono bugie o bluff. L'unico, poverino, è Vina che è arrivato un'ora fa. Gli altri che erano in nazionale, compreso Smalling, sono tutti recuperati. Si alleneranno oggi e saranno a disposizione domani".

Pensa a un diverso turnover in vista dei 7 impegni ravvicinati? C'è un'alternativa a Karsdorp diversa da Reynolds?
"Non ho pensato ancora al turnover perchè non ho pensato ancora alle 7 partite. Capisco quello che intende, nel mio ufficio ho davanti lo schermo con il calendario, so bene che ci aspettano 7 partite ravvicinate ma ho pensato solo alla prima partita, nemmeno alla seconda. Domani non ci sarà turnover, giocheranno i migliori per questa partita e nulla più. Ma se un giorno ad esempio giocasse Carles Perez al posto di Zaniolo per me non si tratta di turnover ma un'opzione, quando hai giocatori bravi nello stesso ruolo è così. Ibañez può giocare terzino, ovviamente non offensivo e che spinge tanto come Karsdorp fa di solito ma un terzino di stabilità. Lo abbiamo già provato terzino sia a destra che a sinistra nel precampionato e lo può fare".

Aveva chiesto esperienza per la panchina. Questa esperienza che la Roma non ha avuto dal mercato la può trovare nei giocatori che ha a disposizione?
"La cosa importante è che siamo d'accordo con Pinto e la proprietà, ma ci sono circostanze di cui non parliamo nel dettaglio in cui talvolta non è possibile. L'esperienza non si compra ma si costruisce, ora pensiamo ai giocatori che abbiamo come Reynolds, Zalewski, Bove e Calafiori. anche per loro è un modo di crescere. Non mi piacerebbe nemmeno parlare di mercato, però paragonando la nostra rosa ai top club la differenza è significativa. Ma mi fido dei miei 'ragazzini', se devono giocare lo faranno. Poi vedremo cosa succederà a gennaio".

La preoccupa il rientro tardivo dei nazionali?
"Nessuno mi ha chiesto del Sassuolo. Devo parlarne io, è un avversario difficile. Non lo dico per i risultati passati ma per il loro modo di giocare. Dovremo giocare molto bene se vogliamo i 3 punti. Come ho detto, andranno in campo chi penso che possa fare il meglio. Non penso alla Conference League. Sui nazionali vedremo oggi Cristante e Mkhitaryan che hanno fatto 90', Mancini e Pellegrini hanno recuperato senza problemi così come Zaniolo".

Come definirebbe i tifosi romanisti in una parola?
"Appassionati, è facile".


Conferenza Stampa Mourinho. "Domani non ci sarà turnover. Pellegrini vuole restare ed io lo voglio qui"

José Mourinho, allenatore della Roma, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match di campionato contro il Sassuolo:

Il rapporto nazionali-club è un problema antico, tornato d'attualità per questi voli che riportano i giocatori a casa all'ultim'ora. La sua idea per una soluzione che nessuno riesce a trovre?
"Non ne ho idea, è un problema vecchio, ha ragione, ma ha ragione anche quando dice che è difficile trovare una soluzione. Ci sono ovviamente interessi diversi, sia per i club che per le nazionali ma anche delle diverse istituzioni. Ho deciso già da molto tempo di non perdere tempo e concentrazione nella ricerca di soluzioni a qualcosa che non posso controllare. Ovviamente nel nostro caso non è facile accettare che un giocatore sceso in campo giovedì a mezzanotte arrivi a Roma solo sabato mattina. Magari però siamo anche fortunati ad averne solo uno così, altri club avranno situazioni più complicate. Ho deciso di non piangere, penso positivo. Non c'è nulla da fare".

Complimenti per la millesima panchina. Su Zaniolo ha dimostrato di essere interessato al suo rilancio. Se lo aspettava già a questo livello?
"Ringrazio la LMA per il riconoscimento, è una bella cosa finire nella loro Hall of Fame e ringrazio Sir Alex Ferguson, le sue parole sono 'pesanti' in senso positivo. Indipendentemente da questo ringrazio anche Dionisi, visto che non abbiamo parlato ancora di Sassuolo, anche le sue parole mi lasciano con la bocca secca. Lo ringrazio e devo dire che lo rispetto molto, così come questa nuova generazione di allenatori che fanno il percorso come il suo, gente come lui e Italiano è arrivata a questo punto con tanto merito. Su Zaniolo, il club è stato cauto l'anno scorso. Si parlava del fatto che avrebbe potuto giocare qualche partita l'anno scorso, la società è stata davvero cauta con lui. Lui con maturità ha aspettato il momento giusto. Non ha lavorato da subito con la squadra, non potevo venire in Italia prima del 1 luglio per diverse ragioni ma qualche mio collaboratore ha lavorato con lui qualche settimana prima del mio arrivo. Tutto il lavoro è già stato fatto l'anno scorso con Fonseca e la sua struttura, la società è stata brava e l'evoluzione di quest'anno è stata tranquilla. Doveva superare le cicatrici emozionali che lasciano questi infortuni, in questo momento ha completamente dimenticato il problema che ha avuto, è fiducioso e sta bene. Buon per lui avere un 'quasi nuovo' Carles Perez, il bravo giocatore dei tempi del Barcellona non è mai arrivato a Roma ma quest'anno vediamo un Carles più fiducioso, con voglia di fare. Avere entrambi nella stessa posizione è fantastico. Far giocare Zaniolo falso nueve? Rispetto le idee di Mancini, che non dà opinioni sul lavoro che faccio a Roma. Quello che decide per Nicolò mi sta bene".

Zaniolo le ricorda qualche suo giocatore che ha allenato in passato?
"Più facile per voi fare paragoni, ma il paragone andrebbe fatto tra un ragazzo che oggi è due anni più grande. Non c'è uno Zaniolo prima e post infortunio, ma uno Zaniolo con due anni d'esperienza in più. E' un ragazzo sicuramente più maturo, c'è spazio per migliorare, sarei un allenatore scarso se non avessi nulla da dare a un ragazzo di 22-23 anni. Ovviamente deve imparare a conoscere meglio il nostro gioco, giocare con due moduli diversi, deve saper giocare contro una squadra con un blocco più basso e contro una che pressa alto... Deve imparare tante cose che arrivano solo con l'esperienza ma mi sembra un ragazzo superprofessionale. Avevo preso informazioni prima del mio arrivo, me lo descrivevano come immaturo e a volte irresponsabile: posso dire solo il contrario. Anche il rosso preso con la Fiorentina non è stupido, voleva fare bene per la squadra. Con lui ho un rapporto aperto, penso si senta confortato. Sono contento di lui. Non mi piace fare paragoni ma un giocatore con un potenziale così... Non ce ne sono tanti".

L'impatto di Abraham se lo aspettava? Le sue parole sul rinnovo di Pellegrini?
"E' stato lei a dare a tutto il mondo l'indirizzo di casa mia? Pellegrini, per ogni giorno che passa, è più vicino a firmare il contratto. Ci sono passato in situazioni simili quando però il giocatore è vicino ad andare via, nel suo caso è diverso. Non c'è storia, lo voglio qui, la Roma lo vuole e lui vuole restare. La vicenda è prossima a finire bene. Se non decide il suo procuratore, che ovviamente cerca di fare il meglio per il suo assistito, vi darò l'indirizzo di casa sua e lo potrete pubblicare sui giornali, così invitiamo i tifosi ad andare sotto casa sua (ride, ndr). Scherzi a parte, il rinnovo è vicino. Vuole far parte del nuovo progetto. All'inizio dovevo capire delle cose e volevo conoscere bene i giocatori, non solo a livello individuale ma anche nel gruppo. Anche quando Dzeko era qui non avevo ancora deciso chi sarebbe stato il capitano, volevo capire meglio il gruppo. Pellegrini con noi per tanti anni sarà il nostro capitano, Mancini il vice e Cristante il terzo. Deve essere un capitano per l'oggi e per il domani. Per questo non ho mai detto in modo ufficiale che Pellegrini è il nostro capitano. Ma sono convinto che firmerà presto e posso dire che sarà il nostro capitano per tanti anni, affiancato da due bravi vice come Mancini e Cristante. Su Abraham, mi aspettavo questo impatto ma c'è sempre qualche dubbio quando c'è un ragazzo che nasce e cresce per anni in un altro ambiente, un ragazzo di Londra resterà sempre tale, tante volte quando escono da lì c'è sempre un piccolo dubbio sull'adattamento. I miei dubbi sono già finiti, penso che gli piaccia davvero Roma, è già perfettamente integrato nella squadra".

Cosa pensa dei Mondiali ogni due anni?
"Ci penserò quando allenerò una Nazionale. Lo farò un giorno, ma non presto, non adesso. Ci andrò magari quando avrò 80 anni, ma adesso non ha senso rispondere".

Questa nuova generazione di allenatori l'ha suggerita di cambiare dal punto di vista tattico?
"No, io sono diverso come sono diverso da voi. Sicuramente ho meno capelli del passato ma non era nulla di voluto (ride, ndr), è l'evoluzione naturale delle cose. Dico una cosa ovvia: i mezzi che abbiamo a disposizione adesso a livello di analisi di gioco per forza originano dei cambi nelle idee e nel modo di lavorare. Al Barcellona e al Porto ho fatto il match analyst, dovevo andare allo stadio con carta e penna, l'analisi si faceva così. Poi se si aveva fortuna di avere un video si vedeva una VHS o una Betamax, si facevano tagli da una parte e dall'altra... Oggi l'analisi si fa in un modo totalmente diverso e questo comporta cambiamenti. Non dico che oggi sia più facile ma è diverso, con tante informazioni a disposizione bisogna essere bravi a selezionare e soprattutto a distinguere le informazioni buone per te da quelle che vanno fatte sapere ai giocatori. Per esempio ho delle riunioni di 8 minuti con i giocatori, con il mio staff ho riunioni di 8 ore. Il calcio è totalmente cambiato a questo livello, fermarsi al passato e negare tutto questo è sbagliato".

Mercato finalmente chiuso. Si sente di dire che il distacco dalle big è calato?
"Guarda, abbiamo giocato 2 partite, non 20. Dopo 2 partite la distanza con l'Inter non è 29 punti, magari è solo un gol. Ma non significa nulla, per me significa solo che la nostra strada è questa. Non siamo nel momento in cui dobbiamo pensare agli altri ma a noi e alla nostra evoluzione. Magari a gennaio sarà il momento di guardare dove saremo e dove saranno gli altri, la distanza sarà diversa. In questo momento non possiamo e non dobbiamo pensare ad altro che non sia la prossima partita. Ho letto le parole di Allegri che mi sono piaciute, ha detto che i risultati che contano solo alla fine e che quando si continua a vincere non si dà valore alle vittorie. Ma il valore dei punti è questo, non si scappa. Siamo una squadra diversa da Juve, Inter e Atalanta. Loro sono già squadre con ambizioni perfettamente definite, noi no. Siamo una squadra in crescita, se la gente è felice per le 2 vittorie di fila lo sono anche io. Ma una cosa è essere contento e pensare che la squadra sia già fantastica, un'altra è chi ha fatto 999 partite e dice di essere contento ma non è mai tranquillo".

Le condizioni di Mancini, Pellegrini e Smalling?
"Stanno tutti bene, non ci sono bugie o bluff. L'unico, poverino, è Vina che è arrivato un'ora fa. Gli altri che erano in nazionale, compreso Smalling, sono tutti recuperati. Si alleneranno oggi e saranno a disposizione domani".

Pensa a un diverso turnover in vista dei 7 impegni ravvicinati? C'è un'alternativa a Karsdorp diversa da Reynolds?
"Non ho pensato ancora al turnover perchè non ho pensato ancora alle 7 partite. Capisco quello che intende, nel mio ufficio ho davanti lo schermo con il calendario, so bene che ci aspettano 7 partite ravvicinate ma ho pensato solo alla prima partita, nemmeno alla seconda. Domani non ci sarà turnover, giocheranno i migliori per questa partita e nulla più. Ma se un giorno ad esempio giocasse Carles Perez al posto di Zaniolo per me non si tratta di turnover ma un'opzione, quando hai giocatori bravi nello stesso ruolo è così. Ibañez può giocare terzino, ovviamente non offensivo e che spinge tanto come Karsdorp fa di solito ma un terzino di stabilità. Lo abbiamo già provato terzino sia a destra che a sinistra nel precampionato e lo può fare".

Aveva chiesto esperienza per la panchina. Questa esperienza che la Roma non ha avuto dal mercato la può trovare nei giocatori che ha a disposizione?
"La cosa importante è che siamo d'accordo con Pinto e la proprietà, ma ci sono circostanze di cui non parliamo nel dettaglio in cui talvolta non è possibile. L'esperienza non si compra ma si costruisce, ora pensiamo ai giocatori che abbiamo come Reynolds, Zalewski, Bove e Calafiori. anche per loro è un modo di crescere. Non mi piacerebbe nemmeno parlare di mercato, però paragonando la nostra rosa ai top club la differenza è significativa. Ma mi fido dei miei 'ragazzini', se devono giocare lo faranno. Poi vedremo cosa succederà a gennaio".

La preoccupa il rientro tardivo dei nazionali?
"Nessuno mi ha chiesto del Sassuolo. Devo parlarne io, è un avversario difficile. Non lo dico per i risultati passati ma per il loro modo di giocare. Dovremo giocare molto bene se vogliamo i 3 punti. Come ho detto, andranno in campo chi penso che possa fare il meglio. Non penso alla Conference League. Sui nazionali vedremo oggi Cristante e Mkhitaryan che hanno fatto 90', Mancini e Pellegrini hanno recuperato senza problemi così come Zaniolo".

Come definirebbe i tifosi romanisti in una parola?
"Appassionati, è facile".


Rescissione consensuale del contratto con Javier Pastore

L'AS Roma comunica di aver raggiunto l'accordo per la risoluzione consensuale del contratto per i diritti alle prestazioni sportive del calciatore Javier Pastore.

L'argentino è arrivato nella Capitale nell’estate del 2018 e ha collezionato 37 presenze e 4 gol in giallorosso.

Tutta l’AS Roma augura ad Javier le migliori fortune per il futuro.


Rescissione consensuale del contratto con Javier Pastore

L'AS Roma comunica di aver raggiunto l'accordo per la risoluzione consensuale del contratto per i diritti alle prestazioni sportive del calciatore Javier Pastore.

L'argentino è arrivato nella Capitale nell’estate del 2018 e ha collezionato 37 presenze e 4 gol in giallorosso.

Tutta l’AS Roma augura ad Javier le migliori fortune per il futuro.