Roma-Dybala: Joya sfrenata
L'argentino ha un sogno: vincere un trofeo in giallorosso. E' già caldo per l'Inter.
Le doppie sedute, l'intesa con Soulè e Pellegrini e l'attesa di Gasperini. Prima del rinnovo, Dybala promette otto mesi da campione. Ora è al top. Per i tifosi e gli sponsor è un simbolo. La scadenza non preoccupa. Ha sbolto il lavoro di preparazione così da evitare nuovi infortuni.
Fonte - corsport
Bailey scatti e riscatti. L'ala è pronta per decollare
Il giamaicano si era fermato il 20 agosto.
Bailey da oggi si allena col gruppo. Debutterà in corsa contro l'Inter. In Europa League la prima da titolare. Out per 55 giorni, sprint, gol, assist e fisicità: è l'ala che manca a Gasperini.
Fonte - corsport
Gasperini già coltiva il vivaio di Trigoria
Dopo un anno senza debuttanti, la Roma torna alle vecchie abitudini.
Da Arena a Di Nunzio, da Paratici ai terzini Lulli e Cama, fino a Forte: il tecnico studia i talenti da lanciare. Romano è già pronto, Falcetta figlio d'arte: il padre è stato ex futsal e iridato col Brasile.
Fonte - corsport
Tsimikas solo a metà, il suo futuro è da scrivere
Il terzino greco ha bisogno di una svolta per superare Angelino.
Tsimikas, tra luci e ombre, ora vuole imporsi a Roma dopo il gol con la nazionale greca. Dal Liverpool è in prestito senza riscatto.
Fonte - corsport
Roma, Bailey verso il rientro: obiettivo convocazione contro l'Inter
Gasp guarda un pò Chivu si rivede!
Gasperini affronta Cristian, che aveva segnalato alla Juventus quando era osservatore e che ha anche allenato per un breve periodo. Sabato però la sua predilezione per l’ex difensore andrà in soffitta: c’è uno scontro diretto da vincere e il vertice da conservare.
Fonte - ilromanista
Roma, il gioco delle coppie
La Roma scopre la sua trequarti.
Quanto traffico dietro Dovbyk. Gli argentini possono giocare insieme dall'inizio. Bailey preferisce il lato destro ma dovrà adattarsi dopo un lungo infortunio. Gasperini, che da domani lo avrà a disposizione, lo abbinerà a Soulè. Pellegrini a sinistra come El Shaarawy. Più defilato Baldanzi. In 6 per 2 posti.
Durante la sosta il tecnico è al lavoro per trovare le intese.
Fonte - corsport
Ferguson: "La Roma è davvero grande"
Evan Ferguson prova a rigenerarsi in Nazionale dopo la crisi con la maglia giallorossa.
L'irlandese: "Sapevo che fosse un club importante, ma da dentro lo è ancora di più. I tifosi? Pazzi. Gli allenamenti sono più duri in Italia. E il gioco è molto più tattico".
Fonte - corsport
Mancini dal ritiro della Nazionale: "Ora vivo meglio le partite. Sono maturato"
Alla vigilia di Italia-Israele, Gianluca Mancini ha parlato in conferenza stampa.
Ora dovrete giocarle come fossero tutte finali. È questa la chiave?
“Sì, qualsiasi partita deve essere come una finale. Quando indossi questa maglia ancora di più, ci sono tante responsabilità belle da portare in campo. Partita importante contro una squadra tosta, oggi la prepareremo meglio, ma sappiamo a cosa andiamo incontro e a quello che possiamo fare domani”.
Gli errori dell’andata?
“È stata una partita folle, stavamo 4-2 all’86’, ci siamo fatti rimontare da polli. Sappiamo cosa abbiamo sbagliato e cerchiamo di non ripeterli”
Sei tu che ti sei preso la nazionale oppure la nazionale non poteva privarsi di uno dei difensori più forti?
“Ti ringrazio. Come ho sempre detto la nazionale è un sogno, portare questo stemma è una cosa che mi rende orgoglioso. Ho sempre fatto quello che ritenevo giusto nel club, poi ogni ct prendeva le sue decisioni. Quando vengo chiamato vado di corsa a prendere il treno per Coverciano”
Si parla tanto dello spirito di coesione creato da Gattuso. Quanto anche i suoi principi vi mettono a vostro agio?
“L’aspetto del gruppo è già tantissimo. I grandi successi arrivano da grandi gruppi. È importante stare insieme e allenarci con il sorriso ma faticando, perché il mister ci spinge sempre forte. Sotto l’aspetto tattico il mister ci mette nelle migliori condizioni di rendere. Questo è importante per creare un percorso che durerà nel tempo”
Vi sentite i più forti per il playoff?
“Finché la matematica non ci condanna non possiamo dirlo. Io non mi sono mai sentito più forte di nessuno. Le partite oggi sono tutte difficili, le partite te le devi sudare. Al di là di questo pensiamo a noi stessi, a quello che abbiamo intrapreso con il mister e dove siamo arrivati oggi”.
Sei cresciuto molto a livello di comportamenti in campo. Pensi abbia influito nella tua convocazione?
“Come ho detto spesso tante volte le partite le vivevo in maniera non giusta, ero troppo galvanizzato su atteggiamenti che non mi riguardavano, come le proteste verso gli arbitri. Mi sono guardato allo specchio e ho cercato di cambiare per una cosa mia, in campo rendo di più e sono più concentrato. Quando arrivi a un’età più matura le cose cambiano, a livello mentale e come approcci le partite o le vivi in campo. Non so se mi ha aiutato per la Nazionale, tutto passa dalle prestazioni del club, poi ogni ct fa le sue scelte”
Conosci la squadra di Israele?
“Conosco Salomon, ho giocato contro di lui allo Shakhtar. Israele è una squadra fastidiosa, il reparto offensivo è quello migliore. Dovremo stare concentrati per limitarli”
Svilar a La Repubblica: "Mai pensato di lasciare la Roma. Gasp? Vede il gioco come pochi"
LA REPUBBLICA
Mile Svilar, portiere della Roma, ha rilasciato un'intervista all'edizione odierna del quotidiano e tra i vari temi trattati si è soffermato sulla sua avventura in giallorosso e sul nuovo ciclo con Gian Piero Gasperini in panchina. Ecco le sue parole.
Ha mai pensato di mollare?
«Mai. È stato difficile non portare il calcio a casa, ma la mia famiglia mi ha aiutato molto. Ho lavorato tanto sul fisico e su aspetti che chi gioca ogni tre giorni non può curare. Sapevo che sarebbe arrivata la mia occasione».
A dargliela è stata la Roma. Anche se con Mourinho non ha trovato spazio.
«Quando sono arrivato, non mi aspettavo di giocare. Sapevo che sarei stato il secondo. Ma rivivere una situazione del genere, anche con gerarchie chiare, è stato duro».
Poi con De Rossi cosa è successo?
«Dopo l'esordio di San Siro con Mourinho, De Rossi alla prima partita rimette Rui Patricio titolare. Ma qualche ora prima della partita mi chiama. Stiamo cinque minuti al telefono: 'Metto Rui perché è più esperto, ma arriverà presto il tuo momento'. In questi casi non ti aspetti mai che accada subito, invece ha mantenuto la parola».
Una rarità?
«Nessun allenatore mi ha mai spiegato perché non giocassi prima. Neanche Mourinho, Magari il preparatore dei portieri, ma il mister mai. Poi è arrivato Daniele».
Ora è il meno battuto d'Europa. Ci sono commentatori che la indicano come il migliore della A.
«Non ci penso. Un'etichetta del genere ti può far perdere concentrazione. Non mi piace, anche quando sento parlare di percentuali e statistiche».
Cosa vi chiede Gasperini ora?
«La massima concentrazione. Lui è abbastanza... non dico furbo, ma uno che sa come gestire la partita. Se stiamo vincendo, lui alza la soglia dell'attenzione. Sempre».
Che allenatore é?
«Tiene di più agli allenamenti tra tutti quelli che ho avuto fino adesso. Poi la parte tattica... legge il gioco come pochi».
A Bergamo tanti giocatori dicevano che la partita della domenica serviva a riposarsi.
«Io non corro come gli altri... Ma quando vedo i miei compagni capisco che non deve essere facile».
In estate, prima di arrivare al rinnovo con la Roma, si è mai sentito lontano dalla Capitale?
«Nelle trattative ci sono momenti difficili. Momenti in cui si dice qualcosa che non si pensa, da entrambe le parti. Però no, non ho mai pensato di lasciare la Roma».
Ora ha 26 anni e l'Olimpico le ha già dedicato un coro.
«È un omaggio speciale, mi dicono che non succedeva da tanto. Quando la gente ti vuole bene, ti dà una motivazione in più».
Il ministro della difesa: la certezza è Ndicka
Ndicka mercoledì sarà a Roma: a lui il comando del reparto difensivo.
L'ivoriano sarà però indisponibile da dicembre per la Coppa d'Africa. Gasperini sta lavorando su Ziolkowski.
Fonte - corsport
Per Celik si apre la possibilità del rinnovo del contratto
Come scrive Il Corriere della Sera, Massara starebbe pensando al rinnovo del contratto di Celik. Il suo accordo scadrà a giugno e l'attuale ingaggio, 1.7 milioni netti più bonus fino a un massimo di 2, è ampiamente sostenibile per i conti giallorossi, reso ancora più morbido grazie al Decreto Crescita. Il tutto, ovviamente, unito al rendimento del difensore, a segno con la sua Nazionale nella vittoria in Bulgaria. Anche con Montella, Celik è uno dei perni: 56 apparizioni complessive con la Turchia e 3 gol, con il 2° posto che vale i playoff Mondiali ormai quasi in tasca dietro l'imbattibile Spagna.