InsideRoma DaiyNews - La Roma mette gli occhi su Fernando Lucas Martin - Lesione al polpaccio per El Sha, salterà Roma-Napoli - Allenamento Roma, seduta domani mattina alle ore 11

NOTIZIE DEL GIORNO | 26 MARZO 2019

- La Roma punta a Fernando Lucas Martin. Arriva voce da Calciomercato.com che il club capitolino abbia messo gli occhi sul centrocampista brasilinao in forza allo Spartak Mosca. Il giocatore in questi giorni è in visita a Villa Stuart e questo alimenta la notizia: l'ex Sampdoria è valutato 15 milioni di euro.

- Lesione di primo grado per El Shaarawy. Avendo riportato un danno al gemello mediale del polpaccio sinistro, il giallorosso non sarà disponibile per la partita contro il Napoli di domenica. Se ne riparlerà all'inizio della prossima settimana quando si potranno capire i tempi di guarigione.

- Dopo l'allenamento odierno, la Roma si ritroverà domani a Trigoria per continuare la preparazione in vista del match di campionato contro il Napoli. L'appuntamento per i giallorossi è fissato per domani mattina alle 11, con i nazionali ancora assenti.

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James Pallotta, Presidente della Roma, ha inviato una lettere alla redazione di TeleRadio Stereo. Questo il testo:

"Vi ringrazio per quello che avete fatto, con le email che vi sono pervenute in radio per quanto riguarda la questione stadio. Non ho mai letto tante email in vita mia. I tifosi vogliono lo stadio per loro e per stare più vicino alla squadra. Vogliamo iniziare i lavori entro il 2019 e dare alla Roma lo stadio che merita".

- CORRIERE DELLA SERA - La dirigenza della Roma è al lavoro per il tecnico che dovrà guidare la squadra nella prossima stagione. In questo momento quella di Maurizio Sarri sarebbe una figura gradita, soprattutto a Franco Baldini. E proprio l'ex tecnico del Napoli, potrebbe essere la chiave per un ritorno in Italia di Gonzalo Higuain, che non sta facendo bene nella sua esperienza al Chelsea, magari sponda giallorossa. L'argentino sarebbe il sostituto ideale di Dzeko, qualora il bosniaco salutasse a fine stagione.

 


Quagliarella supera Panucci e diventa il marcatore più anziano della nazionale

Fabio Quagliarella è il marcatore più anziana della nazionale italiana. Con la doppietta al Liechtenstein con gli azzurri e i suoi 36 anni e 54 giorni diventa il marcatore più anziano con la maglia azzurra, superando Panucci che aveva segnato a 35 anni e 62 giorni nel match dell'Italia contro la Romania nel 2008.


L'Italia trionfa sul Liechtenstein per 6-0. Cristante in panchina, Zaniolo entra al '57

L'Italia vince sul Liechtenstein per 6-0. Sensi, Verratti, doppietta di Quagliarella con rigore, Kean e Pavoletti. Bryan Cristante ha guardato la partita dalla panchina, Nicolò Zaniolo è entrato in campo al '57 in sostituzione di Jorginho.


2-2 tra Bosnia e Grecia. Dzeko presente fino al 90'

Pareggio per 2-2 tra Bosnia e Grecia. Nella partita per le qualificazioni europee 2020, Edin Dzeko era in campo dal primo minuto: è stato sostituito al 90' dal ct Prosinecki. Visca e Pjanic hanno segnato per la nazionale bosniaca, Fortouins e Kolovos per i greci.


3-3 per Norvegia-Svezia, Olsen dal 1' (Video)

Robin Olsen in campo con la Svezia contro la Norvegia. Finita 3-3, la nazionale norvegese lo deve a Johnsen e King, con il giallorosso a difendere la porta; rimonta e chiude con il pareggio la Svezia.


Perotti: "Ho ancora 2 anni di contratto con la Roma. Non tornerò al Boca"

Diego Perotti, attaccante della Roma, è stato intervistato da TYC Sports in merito al suo futuro. Queste le parole de El Monito: 

"Ho ancora due anni di contratto con la Roma e per ora non tornerò. Mio padre ha parlato e ha scatenato un casino terrible. Nel club si sono surriscaldati".


Ünder punta il Napoli

INSIDEROMA.COM – ILARIA PROIETTI – Non lo si vede dal 19 gennaio scorso, oltre due mesi fa, vittima anche lui dei tanti, tantissimi infortuni muscolari che tormentano i giallorossi da inizio stagione. In campo, allo Stadio Olimpico, si giocava Roma-Torino, primo match del girone di ritorno. Cengiz Ünder si ferma dopo soli quattro minuti a causa di un dolore acuto accusato al quadricipite sinistro. Dagli esami strumentali emerge una lesione al retto femorale, che avrebbe dovuto tenerlo lontano dal campo “solo” per le partite contro Atalanta, Fiorentina e Milan. Trattandosi di una lesione di primo grado, il recupero del turco sarebbe stato possibile in due settimane circa. Così, però, non è stato.  

LA RICADUTA – A metà febbraio, l’attaccante sembrava pronto a rientrare e aveva ripreso gli allenamenti insieme al resto dei compagni. Ma a due giorni da Frosinone-Roma, quella che doveva essere la partita del suo rientro, ha riportato un nuovo problema ai flessori della coscia sinistra ed è stato costretto a bloccarsi ancora. Siamo ormai a marzo e Ünder resterà a guardare sia la sconfitta nel derby sia il ritorno degli ottavi di Champions contro il Porto, le due partite che hanno portato all’esonero di Di Francesco.

OBIETTIVO NAPOLI – Potrebbe vedersi luce alla fine del tunnel. Il giocatore si è sottoposto in settimana a una risonanza magnetica: l’esito è negativo, la lesione è scomparsa e Ünder è clinicamente guarito. Il giocatore è tornato ad allenarsi regolarmente da ieri, dividendo il suo tempo tra lavoro in gruppo e un programma di esercizi individuali. L’obiettivo di mister Ranieri è quello di provare ad averlo almeno tra i convocati per la sfida di domenica prossima all’Olimpico col Napoli e, soprattutto, tra i protagonisti del rush finale giallorosso per la corsa Champions.


Roma, ribaltone tecnico

IL MESSAGGERO - CARINA - Una corsa a due, con il terzo incomodo' già in casa. Petrachi e Campos, non rigorosamente in ordine di preferenza, sfidano Massara. Sì, perché l'attuale ds della Roma ha intenzione di giocarsi le sue carte. E ne sta dando prova in questi giorni. Dalle telefonate ad un paio di agenti (Zaniolo e El Shaarawy) per concordare quanto prima un incontro per discutere dei rinnovi, alla decisione che Balzaretti e Vallone non seguiranno più la squadra in trasferta, passando per l'incontro della settimana scorsa con la dirigenza dell'Atalanta. Sul tavolo calciatori in entrata (Mancini e Ilicic) e facile pensare in uscita (Defrel e Luca Pellegrini, richiesti anche la scorsa estate), più un inevitabile sondaggio per capire i margini di manovra su Gasperini. Se per i calciatori c'è da registrare l'apertura del club nerazzurro, frenata invece sul tecnico. Siamo però ancora a marzo e lo scenario alla fine della stagione potrebbe cambiare.

 
TENTATIVO DI SCALATA - Anche per Massara. Perché poi alla fine nel calcio sono sempre i risultati a fare la differenza. E una Roma in zona Champions, riporterebbe il sereno e potrebbe convincere Pallotta a continuare con lui visto che corrisponde all'identikit del ds non plenipotenziario, gode della sua stima e di quella della squadra. Senza contare che la permanenza di Massara, agevolerebbe il passo in avanti di Totti. L'ambizione, legittima, di Francesco è quella di ritagliarsi quanto prima un ruolo operativo nel club. E quella di supervisore a livello tecnico - dalla prima squadra alle giovanili - potrebbe essere un ruolo congeniale e gradito. Più facile da concretizzarsi con l'attuale ds, al netto dei rapporti da rinsaldare. Di certo a Trigoria cambieranno molte cose anche a livello di scouting. In bilico, ad esempio, c'è la figura di Tarantino, attuale responsabile del settore giovanile. Ma non è l'unico. Riflessioni in atto anche su Vallone. Dovesse passare invece la linea londinese, Massara verrebbe affiancato da un'altra figura. I candidati sono Petrachi e Campos. Il dirigente granata in questi giorni è a Lecce, vicino alla famiglia. La scorsa settimana s'è recato a Londra insieme alla moglie. Un viaggio che ha subito fatto pensare ad un incontro con Baldini. Petrachi invece era a Londra per questioni rigorosamente private, legate alla privacy più intima e familiare. Il contatto, quindi, risale ad una ventina di giorni fa. Poco più recente quello con Campos, attuale ds del Lilla. Non è un caso che negli ultimi giorni siano stati avvicinati alla Roma due calciatori del club francese: il difensore Magalhaes e il mediano Soumaré. Le riflessioni sul suo conto riguardano due aspetti. In primis, dopo il flop di Monchi, ripartire con un altro dirigente che non conosce la piazza e il campionato italiano, potrebbe rivelarsi un azzardo. Dall'altro non va sottovalutata una mera questione di rapporti. La Roma negli ultimi due anni s'è avvicinata molto a Raiola. Dal rinnovo e prolungamento di Luca Pellegrini, Manolas, Kluivert e Karsdorp, spesso e volentieri ci si è avvalsi delle conoscenze e della tela di rapporti dell'agente.

 
PANCHINA IN STAND-BY - Portare Campos equivarrebbe a fare entrare a Trigoria Jorge Mendes. Con tutto quello che ne consegue. Il discorso sull'allenatore arriva inevitabilmente dopo. Anche perché la prima scelta, Sarri, è ancora il tecnico del Chelsea. L'alternativa, Gasperini, per ora è stato bloccato dall'Atalanta. C'è poi la pista che porta a Jardim, strettamente legata alla candidatura di Campos. Si torna quindi al punto di partenza: prima il ds e poi l'allenatore.

 

 

 

C'è Under, la maledizione della fascia destra (forse) è finita

IL MESSAGGERO - ANGELONI - Un'arma in più. Due mesi dopo. Quando Cengiz Under giocava al calcio c'era ancora Eusebio Di Francesco; la qualificazione contro il Porto era tutta da decidere; il quarto posto non era poi così lontano. La Roma era tornata dalle vacanze di Natale e aveva chiuso l'anno 2018 con la vittoria con il Sassuolo e quella in trasferta con il Parma. Tutto sembrava opaco, ma non scuro scuro. Ranieri era ancora (per poco) l'allenatore del Fulham e Monchi era il ds dei giallorossi. Quando giocava Under si guardava al futuro con un po' di ottimismo in più. Poi, da quel 19 gennaio, sfida casalinga contro il Torino, tutto è cambiato, la ruota è tornata a girare dalla parte opposta. E la maledizione della fascia destra non si placava.

 
LO STRAPPO - La vittoria contro i granata aveva illuso, da lì la figuraccia di Bergamo, il pari con il Milan, la decente vittoria a Verona con il Chievo e i tristi tre punti ottenuti con Frosinone e Bologna. Per non parlare del precipizio: Lazio e Porto. Quando giocava Under faceva freddo, ora siamo a Primavera, ci siamo tolti i maglioni e i cappelli. Under è tornato, due mesi dopo. Ma che fine aveva fatto? Il solito infortunio muscolare, uno dei tanti, ma per lui qualcosa di diverso dagli altri:rottura della fibra muscolare dopo quei sei minuti contro il Torino, appunto, il 19 gennaio scorso, a seguire altre noie. Lo scatto, la fitta, il dolore e addio. La fascia destra della Roma è entrata nella maledizione dalla scorsa estate, con il no di Malcom. Gli equivoci tanti, uno dopo l'altro: Schick non è andato bene, Perotti non ci ha potuto giocare perché è sempre stato male, El Shaarawy è comparso in quella zona per pochissime volte. Ci sono finiti Kluivert, Florenzi, Zaniolo, eppure niente di che. Solo Under aveva il vestito giusto per giocare lì. Ma il ragazzo col sinistro esplosivo ammirato la passata stagione da febbraio a maggio, in questa non lo abbiamo quasi mai visto: 18 partite di campionato, 6 in Champions, una in Coppa Italia.

 
I GOL - Reti segnate: 3 in A, con Frosinone, Inter e Parma, 3 in Champions 2 al Viktoria Plzen e una al Cska. Non tanto, ma nemmeno pochissimo. Magari con lui a disposizione la Roma avrebbe fatto meglio. Under è il solito giocatore perennemente sul mercato, perché il suo talento lo hanno notato tutti. Ora rientra, contro il Napoli verrà convocato, chissà se giocherà e quanto giocherà. Sta a lui dimostrare, per il bene suo e della Roma. L'arrivo di Kluivert gli ha creato dei fastidi, perché l'olandese, pronti e via, già guadagnava più di lui. E questo effettivamente può creare malumori, non tali da giustificare un rendimento non soddisfacente e soprattutto questo infinito infortunio muscolare. C'è tempo per rimettersi in riga, la Primavera porta freschezza e, dicono, buon umore. E pare che porti via le maledizioni. Pare.


La lite, poi l’infortunio: ElSha ritorna col broncio

IL MESSAGGERO -  Si blocca anche Stephan El Shaarawy per un infortunio muscolare al polpaccio sinistro rimediato in Nazionale. Il Faraone è atteso a Roma in queste ore e si sottoporrà a risonanza magnetica domani, o nei prossimi giorni se non si fosse riassorbito l’edema. Il problema sembra meno grave del previsto e Ranieri spera di averlo almeno per la panchina contro il Napoli. Si tratta dell’infortunio muscolare numero 41 da inizio stagione (16esimo al polpaccio), che arriva tre giorni dopo quello di Florenzi, anche lui tornato a Romadopo un allenamento con gli azzurri per una lesione al soleo (20 giorni di stop). Stephan, oltre a sottoporsi alle terapie del caso, attenderà il rientro di Dzeko impegnato in Nazionale (100 presenze con la Bosnia) per chiarire la lite avvenuta negli spogliatoi all’intervallo del match con la Spal. Un diverbio duro in cui è volata qualche parola di troppo e che ha indotto Ranieri a lasciare El Shaarawy in panchina per tutto il resto della partita, una decisione presa sul momento per provare a portare a casa il risultato, ma che non assolve il bosniaco che rischia il posto contro la squadra di Ancelotti.

DZEKO IMPUTATO - I comportamenti di Edin negli ultimi mesi non sono piaciuti ad alcuni dirigenti, che non hanno apprezzato i video del compleanno tra alcol e danzatrici del ventre pubblicati sui social e ripresi da centinaia di media nazionali e internazionali. Il momento in casa Roma è delicato, 10 dipendenti meno di 20 giorni fa sono stati licenziati a causa dell’andamento negativo della squadra, tra di loro ci sono anche Di Francesco e il suo staffcolpevoli, secondo Pallotta, dei numerosi infortuni in casa giallorossa. Per risollevarsi Ranieri(ospite a Valencia per i 100 anni del club) tenterà di accorciare il divario con il Milan, ma avrà bisogno dei suoi uomini migliori, che al momento sono in infermeria: Pellegrini (lesione al bicipite femorale), Kolarov (flessore), De Rossi (soleo), Under (flessore), Manolas (soleo) e Pastore(polpaccio). Segnali positivi sono arrivati da Kolarov e Under che rientreranno in gruppo a metà settimana, anche gli altri hanno delle chance ma per non rischiare ricadute lo staff medico preferisce non sbilanciarsi e osservare lo stato delle lesioni alla ripresa degli allenamenti prevista per domani alle 11.


Ferrero “chiama” Pallotta: «Sarò presidente dopo di te»

IL MESSAGGERO - Il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, rilancia (da Domenica in) il suo desiderio di sempre. «Sono romano e romanista. Quando James Pallotta andrà in pensione io sarò pronto. Diamo ai lupacchiotti la Roma che si meritano». In settimana, alcuni dirigenti della Roma voleranno a Doha per il “Togheter AS Roma”, workshop organizzato dallo stesso. Il tavolo di lavoro, che lo scorso anno si era tenuto a Madonna di Campiglio, vedrà la presenza del vicepresidente Baldissoni, dell’ad Fienga, del responsabile del settore ricavi Calvo, e anche di Francesco Totti. Il meeting servirà alla Roma per illustrare ai partners commerciali le strategie e i risultati raggiunti nel settore e non solo, e per tratteggiare i paini futuri. Una parte degli incontri a Doha, quartier generale della Qatar Airways (che per l’occasione sarà rappresentata dal Ceo Al Baker), sarà poi dedicata all’attività di produzione dei contenuti media che negli ultimi anni è cresciuta, assieme alle numerose iniziative che hanno contribuito ad aumentare la visibilità e il posizionamento del marchio giallorosso.


Scalata Nicolò, è sempre più Zani... oro e la Roma gode

GAZZETTA - CECCHINI - Eppure sono anche giorni di lacrime. Di gioia, ovviamente, perché tutto quello che di questi tempi si avvicina a Nicolò Zaniolo sembra avere i crismi del successo. Basti pensare a una coincidenza: il 10 ottobre 1998 proprio a Udine esordiva in Nazionale un ragazzo che si chiamava Francesco Totti. Aveva 22 anni e tanta storia da scrivere. Ebbene, poco più di vent’anni più tardi, appena 19enne, è toccato ad un altro romanista da vetrina. «L’esordio è stata una grande emozione – ha detto Zaniolo alla “Domenica Sportiva” –, un altro sogno che ho realizzato quest’anno, ma so benissimo che devo restare con i piedi per terra. Non sono sorpreso di quello che è successo 5 mesi fa, perché penso di aver dimostrato dopo il mio valore. Credo di aver dato ragione al c.t. Mancini. L’esordio per me significa orgoglio e onore. Sono felicissimo anche dopo essere stato scartato (dalla Fiorentina, ndr) sono rimasto lo stesso, ho continuato a lavorare, non mi sono mai fermato neppure in un momento negativo come quello. Ho sempre creduto in me stesso».

LUI E KEAN Di sicuro per Nicolò la famiglia ha avuto un ruolo importante. «Mi hanno dato forza mio padre, mia madre e mia sorella più piccola. Erano in tribuna a Udine. Mamma si è messa a piangere ieri, ma anche papà si è commosso». Chi sa se lo ha fatto anche Mancini. «Sta facendo vedere che punta molto su noi giovani. Ha ragione quando dice che la vittoria contro la Finlandia non era scontata, perché è una squadra tosta e ci ha creato delle difficoltà». Ma il futuro azzurro fa sorridere anche per altro giovani come Kean. «È il mio compagno di stanza. Ci conosciamo dall’Under 19. Stiamo insieme 24 ore su 24 e stiamo bene perché siamo simili, ci piace scherzare. Non ero sicuro partisse bene, ma ci speravo e gli ho detto che avrebbe segnato. Sono contento che ci sia riuscito. Ci siamo fatti una foto insieme sui social, ma non c’è niente dietro. Niente riferimenti al mercato o alla Juve, siamo solo amici». Meglio precisare, perché i social si sono subito divisi tra juventini (speranzosi) e romanisti (preoccupati).

lui e totti Zaniolo non si spaventa dal fatto di essere uomo mercato. «È una ricompensa per quello che ho fatto quest’anno e in passato». Per questo la Roma lo coccola e Totti lo fa crescere. «Sono felice di aver esordito a Udine proprio come lui. Francesco mi dà consigli su come allenarmi, come giocare e come comportarmi. Si vede che è un campione anche fuori dal campo. Mi ripete spesso di restare con i piedi per terra e mi dice che ad arrivare ci vuole un attimo, ma per restare a un certo livello è durissima». Ma Nicolò non dimentica il debito con Di Francesco. «Gli devo tanto perché, insieme a Mancini, è stato il primo a credere in me. È uno che sa come rapportarsi con le persone. Mi è dispiaciuto che sia andato via perché lo ritengo bravissimo. Ora comunque c’è Ranieri e dovrò dare il massimo per lui. Ha esperienza, sa come ci si deve comportare e poi è uno che ha vinto in carriera». Intanto ci sono già tanti ricordi da metabolizzare. «I più belli? La prima partita contro il Real Madrid e il primo gol in A con il Sassuolo. Non capivo più niente». E anche lì, tante lacrime per mamma Francesca. «Ho un rapporto molto forte. Lei è sensibile e ogni volta che faccio qualcosa di bello piange. Io sono geloso come tutti i figli. Ci vogliamo bene e basta. Ho un bel rapporto anche con papà, ma a Roma sto sempre con mamma». Non è un caso che degli 11 tatuaggi il più importante sia per lei. «Sì, le ho dedicato quello sulla coscia C’è scritto “Nella mia esistenza sei l’essenza”». Bello. Quasi quasi ci commuoviamo anche noi.