Baldissoni: «Il gruppo è la forza di una squadra»

GAZZETTA DELLO SPORT - Non poteva esserci persona migliore di lui per parlare di bullismo e, soprattutto, cyberbullismo. Alessandro Florenzi è stato uno dei testimonial della campagna «No bulli». Non era scontato che, alla fine, il vice capitano giallorosso si presentasse (insieme al vice presidente Baldissoni) perché questa settimana per lui è stata davvero complicata. [...] Al netto di qualche fischio sgradevole allo stadio, a Florenzi hanno fatto male anche tanti commenti sui social.

«Tutti i bambini devono sapere che prima di tutto il calcio è un gioco. Porto un esempio per me veramente importante, la mia squadra mi ha aiutato a rialzarmi quando sono caduto». Florenzi ha raccontato che nella palestra di Trigoria c’è la scritta: «Non c’è branco senza lupo e non c’è lupo senza branco». Magari non è esattamente questa, ma il concetto è chiarissimo. [...]

Anche Baldissoni ha posto l’accento sull’importanza dell’unione in un gruppo: «La forza di una squadra risiede nella capacità del gruppo e dei compagni di aiutare il compagno in difficoltà e questo rende una squadra più forte. In qualsiasi gruppo o società, aiutare chi è in difficoltà vuol dire creare una società più forte». [...]


Muscoli fragili e caso Pastore: l'infermeria è da record

GAZZETTA DELLO SPORT - Si dice che sia la mente a far ammalare il corpo. [...] Togliendo per principio le ipotesi che portano a una scarsa professionalità dei calciatori, di chi li dirige o di chi li cura – nel calcio iper-professionale del Terzo Millennio sarebbe quasi un paradosso – una cosa però appare certa: la Roma in questa stagione ha avuto troppi infortuni. Così tanti da far tuonare dagli Stati Uniti anche il presidentePallotta, che meno di un mese fa, tanti di quelli li ha definiti sinteticamente così: «Stupidi».

I giocatori «caduti» durante la stagione – con patologie più o meno lievi – sono venti, ed ovviamente non abbiamo considerato tutti quelli che sono rimasti vittima di eventi traumatici (ad esempio, la rottura di un dito del piede per Kolarov, il legamento k.o. del ginocchio per Bianda, i fastidi al piede per Nzonzi o la lesione alla cartilagine di De Rossi). Insomma, abbiamo esaminato solo gli infortuni muscolari che, tra diversificazioni e ricadute sono arrivati ad essere circa 39. Il «circa» dovete concedercelo perché per tutti i club di prima grandezza qualsiasi infortunio rientra nel novero della «privacy» e quindi viene pubblicizzato il meno possibile. [...]

Secondo quanto si evince dai dati, sono stati flessori, bicipiti femorali e polpacci i muscoli più colpiti dagli infortuni. [...] Inutile dire che Eusebio Di Francesco e i suoi preparatori sono finiti nel mirino per tutta questa «spoon river» muscolare. [...] Proprio per via degli infortuni nella scorsa settimana sono stati sollevati dagli incarichi sia il medico e il responsabile dei fisioterapisti, Del Vescovo e Stefanini. [...]


Un turno e multa a Florenzi. Gattuso in panchina al derby

IL TEMPO - Un turno di squalifica e ammenda di 1500 euro per Florenzi. Fermati una giornata anche Immobile, Bourabia, Bradaric, Opoku, Scozzarella, Valoti e Veretout. Tra gli allenatori un turno a Gasperini, mentre Gattuso potrà seguire il derby in panchina: entrambi multati per 15mila euro.


Giallorosse al Tre Fontane contro la Fiorentina in Coppa

IL TEMPO - Archiviata la sosta per le nazionali, la Roma Femminile torna in campo alle 13 (diretta su Sky Sport) al Tre Fontane, nella semifinale d'andata di Coppa Italia contro la Fiorentina. Le giallorosse vogliono premere sull'acceleratore e sabato c'è il Chievo in campionato.


Chiuse le indagini sulla morte di Astori: ora due medici rischiano il processo

LA REPUBBLICA - Nel giorno della messa in ricordo di Davide Astori, la procura di Firenze ha chiuso le indagini sulla morte dell'ex capitano della Fiorentina (4 marzo 2018). Due medici, che avevano firmato l'idoneità sportiva nel 2014 a Cagliari e nel 2016 e 2017 a Firenze, rischiano il processo per omicidio colposo. Quando nelle prove di sforzo sono emerse extrasistoli, avrebbero dovuto disporre accertamenti.


Per Under è un calvario. Ancora out

IL TEMPO - AUSTINI - Tra i tanti problemi che Ranieri ha trovato a Trigoria, c'è il caso irrisolto di Under. Il turco si è infortunato alla coscia sinistra nei primi minuti di Roma-Torino, una partita giocata il 19 gennaio. E non sembra esserci la minima speranza di vederlo neppure a Ferrara sabato contro la Spal. Insomma l'attaccante tornerà disponibile dopo la sosta contro il Napoli il 31 marzo, quando saranno passati due e mezzo dallo stop. Incredibile.

Chiaro che qualcosa non abbia funzionato nei recupero, la ricaduta evidentemente c'è stata e non è la prima volta in stagione: era successo lo stesso a Lorenzo Pellegrini, uno degli altri sicuri indisponibili sabato insieme a Manolas, De Rossi e lo squalificato Florenzi. Anche per loro se ne riparla dal Napoli in poi, mentre l'indurimento al polpaccio accusato da Zaniolo, che faceva presagire l'ennesimo errore stagionale di gestione degli infortuni, in realtà dovuto a un colpo che non gli impedirà di giocare con la Spal. Anche Pastore ha chance di recuperate per la panchina, Ranieri intanto ritroverà due spezzi da novanta come Kolarov e Dzeko, oltre a un Fazio da rigenerare. Curiosità sulle scelte: riuscirà a far convivere Dzeko, Schick, Zaniolo ed El Shaarawy? Tra un allenamento e l'altro (da ieri una seduta al giorno fino a venerdì), Ranieri ha trovato il tempo di tenere una lezione per gli allievi del Master allenatori di Coverciano ospitati a Trigoria, tra cui il team manager De Sanctis e l'ex giallorosso Amantino.


La cura Ranieri è iniziata

IL TEMPO - AUSTINI - Mai così pochi tiri in porta concessi agli avversari. Meno rischi nel palleggio. Il baricentro abbassato e le linee compatte. Concetti semplici, quasi elementari che sono bastati alla Roma per battere l'Empoli, seppur faticando. La cura Ranieri ha portato i primi riscontri sul campo, senza effetti speciali e con la sostanza che serviva. In fondo, questo ha chiesto la società al tecnico romano, una missione lunga dodici partite basata sulla concretezza per riportare la squadra in Champions. La prima è andata come si sperava, contava solo il risultato ed è arrivato, ora sotto con la prossima prima di fermarsi due settimane.

Ranieri è tornato a dieci anni di distanza dalla prima chiamata e adesso non deve raggiungere uno scudetto miracoloso bensì agguantare il quarto posto distante solo tre punti. Il suo vantaggio rispetto ai tanti ex che sono rispuntati in questi anni a Trigoria è innanzitutto non portarsi rancori dal passato. Con nessuno. Giocatori, tifosi, componenti della societa o giornalisti. Con le dimissioni del 2010, Ranieri cancellò in un colpo le difficoltà di quel secondo anno e il ricordo lasciato e rimasto positivo per tutti. Partendo da questa base, in pochi giorni si è messo a lavorare iniziando, per usare le sue parole, "dall'abc". Ha notato i tanti gol subiti in stagione scaturiti da passaggi sbagliati e ha chiesto ai giocatori di non farsi problemi a lanciare lungo verso il centravanti, saltando la costruzione dal basso. Ha suggerito alla squadra di passare poco per la zona centrale del campo e di puntare più sugli strappi degli esterni Kluivert ed El Shaarawy. Ai difensori ha spiegato che è molto più importante "sentire" l'uomo in marcatura piuttosto che concentrarsi a tenere una linea difensiva corretta. Ovviamente, il risultato non è stato perfetto, la Roma si è comunque fatta gol da sola con Juan Jesus ma in tutta la partita, pur senza dominarla mai, ha rischiato meno.

Lo dicono chiaramente le statistiche. I 5 tiri tentati dell'Empoli sono il minimo stagionale concesso agli avversari, una solidità ritrovata che segue invece la peggiore prestazione difensiva dell'anno a Oporto, dove il dato degli "Expected Goals" della squadra di Coinceçao era oltre 3.5 mentre con l'Empoli è stato 0.2, mai così basso quest'anno. Ma oltre all'aspetto tattico - il modulo era più 4-4-2 che 4-2-3-1 - è soprattutto sulla sfera mentale che Ranieri è intervenuto. Colloqui singoli con i giocatori, la motivazione mirata di Schick, quella domanda a Kluivert ("ci hanno mandato il peggiore dall'Ajax?") che spiega la strategia dialettica dell'allenatore, le sedute dirette parlando inglese, unica lingua comune negli spogliatoi di oggi. Qualche risposta è arrivata, anche grazie al ritrovato sostegno del pubblico come invocato dallo stesso Ranieri, ora il difficile è far durare gli effetti della cura.

 

 


Sarah Felberbaum: "Daniele ne ha passate di tutti i colori"

Sarah Felberbaum, moglie di Daniele De Rossi, ha parlato alle pagine di Vanity Fair, parlando del giocatore giallorosso in questo modo:

"Non ho mai visto Daniele di cattivo umore. Tra un po’ dovrà prendere la decisione più difficile della sua vita: cosa fare da grande. Per tutta la vita ha fatto il calciatore, tutti i giorni della settimana. Ma è una delle persone più sagge che conosco: il lavoro non lo porta a casa, le difficoltà non passano attraverso la porta se non per un confronto. Ne ha passate di tutti i colori, sia al lavoro sia nella vita personale, in passato. Eppure in quest’ultimo periodo, con davanti la fine della carriera, mai una volta l’ho visto depresso. Di cattivo umore. Gli lascio libertà totale. Un’esperienza all’estero, perché no? Lui si fa molti più problemi, come facciamo con i nonni, i figli. È molto legato alla sua famiglia. Io sono diversa, dico: prendiamo i bambini e andiamo", racconta.

E sulla quotidianità: "È un po’ geloso. Non vede tutti i miei film, abbiamo un rapporto sano con le nostre carriere. È capitato che anche le partite più importanti io non le abbia viste". E la questione social network"Ha un profilo con uno pseudonimo, con una ventina di follower, i suoi amici. Io lo prendo in giro perché gli dico che spia gli altri. Quando leggerà questa cosa mi uccide".

Infine, sul figlio Noah: "Daniele non lo sogna calciatore, neanche io e neanche i miei suoceri. I miei figli giocano con la palla come gli altri, non vanno allo stadio e del resto nemmeno sul set".


Ranieri, la forza delle cose semplici conquista i tifosi

CORRIERE DELLA SERA - DI CARO - Il faticoso 2-1 strappato all’Empoli [...] merita l’incitamento d’amore che l’Olimpico ha regalato a squadra e Mister.

Ranieri aveva pochissime carte da giocarsi: le ha usate tutte bene. Ha esaltato pubblicamente chi troppo spesso era stato pubblicamente svalutato (Schick), ha rimesso in campo a fare «quello che faceva nell’Ajax» chi per lo stesso motivo ne era uscito (Kluivert), ha chiesto saggezza al più anziano (Nzonzi), resistenza al più colpito (Florenzi). E da tutti ha avuto quel che voleva: «Fare le cose semplici».

Semplici non significa facili, ma utili a ritrovare fiducia per arrivare quarti o, almeno, per riconquistare i tifosi. [...]


La rivincita del Faraone. Gol e «quota 100» dopo l’esclusione di Porto

CORRIERE DELLA SERA - «Segnare, vincere e indossare la fascia da Capitano. Tutto nel giorno della partita numero 100 con la maglia della Roma. È stato un onore e un’emozione che non dimenticherò». Stephan El Shaarawy, a 26 anni e alla quarta stagione nella Roma (arrivò il 30 gennaio 2016, segnando subito il primo dei suoi 32 gol in serie A con la maglia giallorossa), sembra aver trovato la definitiva maturazione. [...]

La partita contro l’Empoli non è stata simbolica solo per il 100 alla casella presenze e per la fascia da Capitano indossata dopo l’espulsione di Florenzi [...]. Il gol, d’accordo, con un tiro «a giro» dei suoi, ma adattarsi a fare prima l’esterno d’attacco nel 4-2-3-1 e poi la seconda punta nel 4- 4-2 è una dimostrazione di duttilità. [...] Tanto che risulta incomprensibile come El Shaarawy sia rimasto in panchina per 120 minuti a Porto, dove la Roma è stata eliminata negli ottavi di finale di Champions League e Eusebio Di Francesco ha perduto la panchina, passata a Claudio Ranieri. [...]

La stagione di El Sha non è passata inosservata al c.t. Roberto Mancini, che lo convocherà per le due prime gare di qualificazione agli Europei 2020: il 23 marzo a Udine contro la Finlandia e il 26 marzo a Parma contro il Lichtenstein. L’ultima presenza del Faraone in azzurro data 13 novembre 2017, quando giocò gli ultimi 28 minuti dello spareggio contro la Svezia a San Siro [...]. L’ultimo gol segnato in Nazionale risale addirittura al 29 marzo 2016, nell’amichevole persa per 4-1 contro la Germania. [...]


Zaniolo, è contusione e non stiramento

CORRIERE DELLA SERA - La Roma, dopo la vittoria sull’Empoli, ha ripreso a lavorare. [...] Scontata la squalifica, rientreranno Kolarov (ieri ha svolto differenziato), Dzeko e Fazio. Non ci sarà Florenzi, fermato per un turno e multato di 1.500 euro dal giudice sportivo. [...] Nessun esame per Zaniolo, uscito per un dolore al polpaccio causato da una contusione e non da un problema muscolare, e per Schick.


Stesso fallo di Marega su Schick, ma la Juve batte il rigore (Foto)

La Juventus va ai quarti di finale di Champions League. Il gol della vittoria è arrivato all’86’ grazie a CR7 con calcio di rigore per il fallo da Correa su Bernardeschi. Come non pensare immediatamente al fallo di Marega su Schick in Porto-Roma, non fischiato da Çakir e passato inosservato anche dal Var.
Il giornalista Giovanni Capuano ha scritto sul profilo Twitter:

"Bisogna essere coerenti: siccome per me era netto il fallo non dato alla Roma contro il Porto è altrettanto netto il rigore concesso ieri sera alla Juventus. Sarà divertente leggere se e come argomenterà la Uefa”.

Umberto Gandini, ex amministratore delegato del club capitolino, ha ricondiviso il post sui suoi social.